Dialogo aperto tra Usa e Cee la guerra agricola si allontana di Fabio Galvano

Dialogo aperto tra Usa e Cee la guerra agricola $1 allontana A cinque giorni dalle sanzioni il clima è ottimistico Dialogo aperto tra Usa e Cee la guerra agricola $1 allontana Bruxelles ha presentato un pacchetto di concessioni che rilancia le trattative DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Forse non si farà la «guerra del mais» fra Stati Uniti e Cee. Il terreno minato del compromesso sembra Improvvisamente percorribile: un nuovo ottimismo, a cinque giorni dall'adozione di ritorsioni e controritorsioni fra Washington e Bruxelles, sta gradualmente sostituendosi agli scenari di una pericolosa escalation. Sono stati i ministri degli Esteri dei Dodici, riuniti ieri a Bruxelles, a dare un impulso forse decisivo alla ricerca di una soluzione, affidando alla Commissione Cee un mandato negoziale — un pacchetto di concessioni agricole e industriali che possono anche apparire come un cedimento — di portata tale da soddisfare le esigenze minime della controparte, anche se formalmente è ancora ampio il .gap. che separa le richieste americane e le disponibilità europee. •Le possibilità ci sono, bastano piccolissimi aggiustamenti», ha osservato il ministro degli Esteri italiano Giulio Andreotti a chi gli domandava quali fossero le prospettive di un'intesa entro il 30 gennaio, data dopo cui entreranno in vigore le pesanti misure americane: •Non sono che battaglie di una guerra che va evitata». Discusso l'esito del colloqui svoltisi venerdì e sabato, a Washington, fra il commissario Cee Willy De Clercq e il rappresentante speciale della Casa Bianca per il Commercio estero Clayton Yeutter, i ministri hanno concordato una linea d'azione articolata in tre punti: mCONCESSIONI AGRICOLE — Sono le più significative: gli Usa avevano chiesto che fosse loro garantita, a tempo indeterminato, l'esportazione di 23 milioni di tonnellate di mais a dazi preferenziali^ per' còmpcnsai rè'gU^ffSttt'tìè^M'àov^tì' all'ingresso di Madrid nella Cee. La controproposta comunitaria era stata, finora, di 1,6 milioni di tonnellate, ma soltanto per quattro anni ed «erga omnes», cioè per tutti gli esportatori terzi Nelle conversazioni della scorsa settimana la richieste americane sono state ridotte a 2,7 milioni di tonnellate, ha confermato Andreotti. Ieri i ministri hanno a loro volta fatto un passo, soprattutto sotto la spinta di Gran Bretagna e Germania che non vogliono la «guerra» commerciale, suggerendo 2 milioni di tonnellate «erga omnes», di fatto 1,6 per gli Usa. A questo hanno aggiunto, nel mandato negoziale per la Commissione, 200 mila tonnellate di sorgo. Resta ancora un «buco», se tali cifre saranno confermate, di 800 mila tonnellate. L'AIUTO PORTOGHESE — Una prima misura per coprire quel divario — nella misura di circa 450 mila tonnellate l'anno — viene dalla rinuncia Cee alla clausola del trattato d'adesione per la quale il Portogallo si Impegna ad acquistare almeno 11 15 per cento del suo import cerealicolo dai partner. I DAZI INDUSTRIALI — La Cee sarebbe disposta a ridurre ulteriormente il gap favorendo — per 120 milioni di dollari — l'export di prodotti industriali americani: silicone, legno compensato, carta da imballaggi, per esemplo. Di tutto ciò De Clercq parlerà con Yeutter, nei giorni prossimi, nel corso di una video-conferenza via satellite. I contatti della scorsa settimana, dichiara un documento approvato ieri sera dai ministri, hanno registrato «un certo avvicinamento,, anche se «non permettono ancora una soluzione realistica (...) che possati essere Fabio Galvano

Persone citate: Andreotti, Clayton Yeutter, De Clercq, Giulio Andreotti, Willy De Clercq, Yeutter