Giro di vite in vista sui prezzi verdi 1987

Giro di vite in vista sui prezzi verdi 1987 Giro di vite in vista sui prezzi verdi 1987 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Avviata sulla strada dell'austerità con l'accordo di dicembre volto a ridurre le «montagne, di latte e carne, la politica agricola comunitaria sta per imbattersi in altre strettoie nella stagione 1987-88.1 sacrifici richiesti appaiono particolarmente severi nel settore degù ortofrutti, quindi del coltivatori italiani, e in minore misura in quello cerealicolo: emergono dalle proposte prezzi che il responsabile dell'Agricoltura Frans Andriessen ha messo a punto — tre voluminosi documenti — e sottoporrà domani alla Commissione Cee. Toccherà poi all'esecutivo comunitario fare proprie tali proposte o modificarle, per fornire ai ministri agricoli dei Dodici una base di discussione per la loro prossima riunione del 9 febbraio. Potranno cambiare alcuni particolari e alcune cifre, si dice a Bruxelles, ma non le direttrici della strategia Andriessen, quindi il giro di vite. Andriessen propone il congelamento dei prezzi per generi come latte, carne, olio d'oliva, riso, zucchero. Anche per 11 grano tenero panif icablle, unico fra i cereali, non prevede alcuna modifica; colpisce invece il mais con proposte di riduzione del 2,5 per cento; si rivolge a sorgo, segala e orzo con un possibile taglio del 2,6%; considera addirittura un —4,7% per cento per il grano duro, che ci riguarda direttamente e che già era stato penalizzato l'anno scorso (ma con un aumento parallelo del 5,3 per cento per quanto riguarda gli aiuti ai produttori). E' nel settore degli ortofrutti, tuttavia, che le proposte Andriessen — se approvate dalla Commissione e successivamente dai ministri agricoli — potrebbero danneggiare maggiormente i nostri produttori. Primeggia, fra 1 tagli suggeriti, quello ai prezzi dei pomodori: si potrebbe arrivare al 15 per cento se non saranno varate misure strutturali volte a ridurre drasticamente la produzione, nel qual caso si potrebbe addirittura varare una «opzione zero» (prezzi invariati, cioè). Pesche, mandarini e albicocche dovrebbero essere colpiti, secondo l'ipotesi ventilata da Andriessen, del 5 per cento; una riduzione del 2,5, invece, dovrebbe colpire limoni e arance. Non saranno penalizzati frutti come mele, pere e uva, né ortaggi come melanzane e cavolfiori; ma a Bruxelles si sottolinea il carattere punitivo che anche quest'anno le prime schermaglie agricole sembrano tenere in serbo per le colture mediterranee. Oià colpita in modo «strisciante» nelle scorse settimane, attraverso modifiche tecniche dei coefficienti correttori, l'agricoltura italiana rischia di subire danni non indifferenti. Uscita sostanzialmente incolume dal negoziato su latte e carne, potrebbe essere chiamata ora a pagare un'altra rata verso la dolorosa,ma improrogabile cura della politica agricola comunitaria. .-. . f. gal.

Persone citate: Andriessen, Frans Andriessen

Luoghi citati: Bruxelles