Esplosione a Livorno, tre morti di Omero Marraccini

Esplosione a Livorno, tre morii Tragedia nello stabilimento «Italso» dove si producono oli di semi Esplosione a Livorno, tre morii Altri tre operai in gravi condizioni - Scoppiata la caldaia dove si riscaldano i semi vari per essere puliti col gas esano - Autocombustione o una scintilla scaturita da una puleggia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LIVORNO — Uno scoppio fortissimo, una palla di fuoco e distruzione. In mezzo sono rimasti morti carbonizzati tre operai. Altri tre gravemente ustionati devono la vita allo spostamento d'aria che li ha scagliati ad alcune decine di metri di distanza. E' successo l'altra notte allo stabilimento .Italso. (Gruppo Ferruzzl-Star) sltuata nell'area portuale Idi; Livorno, dove si producono oU di semi. Un vecchio impianto deUa Bertoni di Lucca, r ammodernato nell'83 dopo l'arrivo deUa nuòva proprietà. Lo scoppio è avvenuto in una caldaia dove si riscaldano 1 semi vari (mais, colza, arachidi) che passano poi alla pulitura attraverso un processo che si basa sull'utilizzazione del gas esano, un gas infiammabile che ha prodotto la deflagrazione. Le vittime sono due Uvornesi, Paolo Palomba e Mauro Gasperini, di 44 e 34 anni, e Toscano Polini, 47 anni, da Fauglia, in provincia di Pisa. Palomba e Gasperini lasciano tre figli, Polini due. Sono rimasti ustionati Luciano Matteucci, 55 anni, Gianfranco Lombardi, di 49 e Vladimiro Carpita, di 26, che al momento deUa sciagura si trovavano in un padiglione adiacente e sono stati scagliati a distanza. LI hanno soccorsi due compagni che si trovavano all'esterno deUo stabilimento, Giulio Lezzi e Mauro Sportlello. Poi un'ambulanza li ha portati al Centro ustionati di Pisa dove sono ricoverati con prognosi riservata. Sulle cause della sciagura 1 tecnici ed l vigili del fuoco non si pronunciano, in attesa delle perizie. Due tuttavia le ipotesi sulle origini deUo scoppio: la prima parla di un possibile fenomeno di autocombustione, l'altra si riferisce aUa possibilità di una scintilla scaturita da una puleggia che ha la funzione di azionare le pale che rimescolano 1 semi contenuti nella grande caldaia. Lo scoppio (erano le 1,45) proveniente dalla zona portuale ha svegliato 1 quartieri Nord di Livorno e gU abitanti deUa vicina Tlrrenia. Molti hanno creduto che si trattasse del terremoto e sono corsi fuori casa. Dalla zona deUa sciagura si levava un fungo rosso alto decine di metri. E' stato impossìbile avvicinarsi subito al luogo del disastro per U forte calore e per le fiamme che avvolgevano l'edificio dell'impianto industriale minacciando anche un vicino deposito della società Liquigas di fronte al quale, ormeggiata alla banchina del porto, stava ultlmando lo scarico una nave gasiera. Il comandante della cisterna minacciata dal fuoco ha rotto gli ormeggi e si è allontanato verso una zona più sicura. Sino alle 9 i vigili hanno lottato con le fiamme cospargendo l'impianto distrutto e la zona circostante con gU schiumogeni La zona è stata cintata e resa inavvicinabile. Quando finalmente 1 pompieri sono potuti entrare fra le lamiere deUo stabilimento hanno ritrovato 1 corpi carbonizzati Sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta dell'autorità giudiziaria e dell'ispettorato del lavoro. Non appena si è diffusa la notizia, tutte le aziende livornesi si sono fermate per mezz'ora, il sindaco ha dichiarato U lutto cittadino per la giornata di oggi. Omero Marraccini Livorno. Uno degli operai feriti è trasportato al pronto soccorso dell'ospedale (Telcfoto Ansa)

Persone citate: Bertoni, Gasperini, Gianfranco Lombardi, Giulio Lezzi, Luciano Matteucci, Mauro Gasperini, Mauro Sportlello, Palomba, Paolo Palomba, Toscano Polini

Luoghi citati: Fauglia, Livorno, Lucca, Pisa