Clapton eroe cortese del rock I Frankie della trasgressione

Clapton eroe cortese del rock I Frankie della trasgressione Domani il chitarrista al Palatrussardi e il gruppo a Modena Clapton eroe cortese del rock I Frankie della trasgressione VexCream è accompagnato da Steve Feifone, Greg Phillinganes, Nathan East MILANO — Clapton quand'era giovane, tanti anni fa, lo avevano perfino chiamato «Dio». Più che una religione era un articolo di fede: e voleva dire che la chitarra, come lui non la suonava nessuno. Quella chitarra l'abbiamo ascoltata in questi giorni nel solchi ristampati di una maliosa antologia degli anni Beat (titolo Carnaby St.), dove tra Who, Animale, Kinks e Small Faces si ritrovano anche gli Yardbirds di For your love, anno '65, quando Clapton ancora giovinetto già stravedeva per il blues. Ed era una musica davvero straordinaria, fatta di malinconia, di tensióne lacerata, di disperata, solitudine adolescenziale. Ma gli Yardbirds si lasciarono tentare presto da un rock più facile, e allora Clapton li mollò per passare prima nel Bluesbreakers di John «Cavalle-pazzo» Mayall e poi nei Cream, che furono e restano ancora la leggenda. Queste sono cronache di vent'anni fa, quando Londra dondolava nelle minigonne di Mary Quant e i Beatles (che, anch'essi, ricorsero a Clapton in While my guìtar gently weeps) facevano deliziare di passione le adolescenti svenevoli di prima della rivoluzione. Oggi, passato tutto questo tempo, e passati i guai brutti della droga e dell'alcol, Clapton è un piacente signore beneducato che suona il blues come nessun altro musicista bianco sa fare; e se anche oggi a nessuno viene più in mente di richiamarlo God, la qualità della sua musica, 11 fascino delle emozioni che.riesce a strappare alle sue còrde, la dolcezza raffinata dei suol brani, anche l'ombra sfumata d'un lungo pezzo di storia del rock che lui continua a tirarsi dietro, lo fanno un eroe cortese della generazione che sfida il corso del tempo. Il nuovo Clapton lo abbiarfiè-èppena ascoltate in^tìn-.j lpng playing di recente uscita, Augnst. dove suona con Phil Collins e dove anche Tina Turner ci mette una zampata felina e conturbante. E August (ma anche i vecchi successi di Cocaine, Forever me, I stiot the sherif, Wonder/ul tonight) Clapton lo ripropone domani sera al Palatrussardi di Milano, in apertura di tournée Italiana (martedì ancora a Milano, 11 29 al Paleur di Roma), con un concerto dove Collins è stato ben rimpiazzato da 8teve Terrone, che aveva suonato negli Averàge White Band, e il gruppo è completato dal tastierista Greg Phillinganes, accompagnatore già di Stevle Wonder e degli Jackson's, e dal.basso di Nathan East, che vanta un buon record con Al Jarreàu e Llonel Ridile. Il dio della chitarra ha perso forse qualcosa de) suo smalto vivido, e la tecnica aiuta a filtrare senza danni un'ispirazione che pare opacizzata. Ma più che l'avventura di un uomo questa finisce per essere la storia di una crisi della musica pop, che cura nelle memorie del suo passato le difficolta a costruire le idee del tempo che viene. Non è poi un misfatto rivelare come si chiudono 1 concerti dei Frankie (anche loro da domani in tournée In Italia al Palasport di Modena, poi il 27 a Roma, il 29 a Firenze) che saranno qui al Palatrussardi il 30: mentre i riff di chitarra vanno su veloci, Paul Rutheford scompare dalla scena, e ci ritorna dopo qualche attimo con una teeshirt che mostra a grandi lettere la scritta •Frankie Says Use Condoms*. In tempi angosciati di Aids, quando perfino i virili e muscolosi calciatori vengono pregati dalle Competenti Autorità a limitarsi nel loro baci scambiati sul campo, questo Invito ecumenico a usare i profilattici è forse l'unica nota di recupero delle grandi doti di parodismo e di provocazione che 1 •Frankie Ooes to Hollywood» avevano mostrato due anni fa, all'apparire del loro Relax. Li si facevano 1 conti con l'amore omosessuale. Che 6 un tema che perfino il rock, trasgressivo per natura, suole trattare con qualche cauto velatino di convenienza, lasciando capire a chi vuol capire,-mentre nel loro Relax 1 Frankie ci andavano giù pesanti più di un dibattito del Fuori. E subito dopo arrivava la torta in faccia di Two Tribes, 'dove Nlxon e Breznev, o comunque le due Superpotenze, Venivano cantati con Una durissima presa per i fondelli, senza nemmeno che si potesse dire che quella era, alla fine, una canzonetta politica. I Frankie diventarono sùbito rockstar, coccolati per l'Inventiva del loro gioco musicale, per le allusioni ideologiche o la voglia di sbatacchiare le regole del perbenismo canoro, capaci anche di stupire tutti con un brano di delicatezze romantiche come The power of love. Dopò un lungo silenzio, i Frankie tornano ora a portare in giro il loro nuovo Liverpool. Che è un disco di tutt'altra musica, meno elegante e meno intelligente forse, ma con una nota .robusta di rock duro, un suono forte e scuro che sembra voler scatenare le furie della colonna sonora. Il disco, che con perfidia è dedicato a Dylan Thomas e a Jean Cocteau, ha trovato critiche contraddittorie: grandi stime, o nervosi rifiuti. Certo somiglia poco ai vecchi Frankie, ma chi ama il rock che sa di sudore ci trova chitarre e atmosfere da sballare. E comunque vedremo tutti come funziona dal vivo. m. ven. Eric Clapton: in concerto propone l'ultimo album «August»