«Coinvolgiamo gli arabi» di Tito Sansa

«Coinvolgiamo gli arabi» Conclusi gli incontri tra Craxi e Gonzàlez a Palma «Coinvolgiamo gli arabi» «Gruppo d'appoggio» per il Mediterraneo: senza illusioni i due leader lanciano la proposta per portare la pace nell'area - Il presidente del Consiglio torna in anticipo a Roma DAL NOSTRO INVIATO PALMA DE MAJORCA — Bettino Craxi e Felipe Gonzàlez non si fanno illusioni. La crisi nel Mediterraneo si è aggravata dopo l'ultimo vertice italo-spagnolo un anno fa a Taormina, il Mare Nostrum è sempre più agitato e ci appartiene sempre meno. L'idea di Craxi e di Mitterrand di costituire un «gruppo d'appoggio» per una Conferenza internazionale che avvìi una soluzione della crisi è buona e allettante, ma di difficile applicazione. «Le idee belle hanno bisogno di gambe politiche per progredire. La nostra ha trovato riscontro positivo tra gli spagnoli e penso che continuerà a farsi strada», ha detto il presidente del Consiglio italiano durante una conferenza stampa con là quale lui e il Presidente del governo spagnolo hanno concluso due giorni di colloqui all'albergo Punta Negra, presso Palma de Majorca. II ministro degli Esteri Andreottl e della Difesa Spadolini si erano intrattenuti con 1 colleghi iberici. Craxi e Gonzàlez sono apparsi distratti e un po' assenti durante la conferenza stampa nel castello moresco di Bellver, che domina la baia di Palma abbacinata dal sole e affollata da turisti nordici. Ciascuno era venuto qui portandosi le proprie preoccupazioni: Craxi con il pensiero rivolto a Roma e alla staffetta di marzo (la conferma si è avuta quando, più tardi, si è avvicinato spontaneamente ai giornalisti per rispondere in tono polemico a De Mita), Gonzàlez con la mente a Madrid, ai disordini studenteschi e alla polemica con il Marocco che chiede la restituzione di Ceuta e Menila. Della «bella idea» di responsabilizzare maggiormente l'Europa nella pacificazione del Mediterraneo i due hanno parlato a lungo ma nelle loro parole è parso di cogliere una valutazione non proprio ottimistica. Ieri, dinanzi all'albergo del vertice, c'erano ancora di guardia due dragamine della Marina militare. Appena una settimana prima, la baia era chiusa dalle sagome della VI Flotta e la città di Palma era invasa da 10 mila marinai americani, a indicare che il Mare Nostrum proprio non ci appartiene come vorremmo. Lo ha ammesso melanconicamente Gonzàlez, dicendo che nel mare circola anche la flotta'sovietica. E quando un giornali¬ sta gli ha domandato se è vero che la Spagna si libererà di una delle quattro basi americane (quella di Torrejon presso Madrid, dalla quale 74 apparecchi F18 dovrebbero venire trasferiti ad Aviario, nel Friuli), il capo del governo di Madrid non ha risposto, passando la palla a Craxi. Il presidente del Consiglio ha detto: -Non ho notizie in merito». Ben venga dunque la co¬ stituzione del «gruppo d'appoggio, tra i Paesi rivieraschi. «Siamo consapevoli di essere europei — ha detto Craxi — non possiamo sottrarci alle nostre responsabilità, vogliamo la sinergia tra Paesi europei e arabi per esercitare quell'influenza che isolatamente non riusciamo a realizzare». Il presidente del Consiglio, che in questo contesto non ha mai nominato gli Usa, ha rivelato che si mira a portare allo stesso tavolo non solo Francia, Italia e Spagna e «alcuni» Stati arabi, ma anche altri Paesi, per esempio la Jugoslavia, che ha 11 pregio di appartenere al gruppo dei non allineati. Meno futuristici 1 temi trattati da Andreottl e da Spadolini. Il ministro degli Esteri ha parlato soprattutto di Europa, convenendo con il suo collega spagnolo Ordonez sulla necessità di rafforzare le istituzioni comunitarie, di ridistribuire in modo più equo le risorse di essa, di aprire la Comunità •verso l'esterno», e qui si è tornato d'obbligo a parlare dei rappòrti tra i Dodici e gli altri Paesi del Mediterraneo. Il ministro della Difesa si è mosso su un terreno solido, concordando con il collega Serra la cooperazione delle industrie della difesa. Andreottl e Spadolini erano soddisfatti dei risultati raggiunti, Craxi ha incaricato un portavoce di dire che è «di ottima umore». Subito dopo però è venuta la decisione improvvisa di rinunciare alla parte turistica della visita a Palma e di ripartire in anticipo per l'Italia. Tito Sansa