Oggi il decalogo anti-Aids

Oggi il decalogo unti-Aids Oggi il decalogo unti-Aids La Commissione dei «saggi» ha discusso ieri sette ore senza riuscire a trovare un accordo sul documento ufficiale - Dai 22 casi del marzo 1985 ai 518 attuali -1 morti sono già 262 DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Parte con un «decalogo» 11 piano operativo dei ministero della Sanità per combattere l'Aids. La commissione di -saggi» insediata da Donat-Cattin ha messo a punto un documento che elimina molte incertezze, fissa precise direttive e regole di comportamento per affrontare i pericoli del male. Oggi se ne conosceranno 1 contenuti. Sette ore di discussione non sono bastate per trovare un accordo sulla stesura ufficiale del comunicato, che diventerà una vera e propria direttiva per tutti gli operatori sanitari del Paese. La commissione dei ventuno esperti si è riunita in una saletta del quarto piano dell'ex palazzo dell'Opera maternità infanzia, oggi sede del Consiglio nazionale sani' tarlo. Donat-Cattin ha partecipato alla prima parte della seduta e ha posto ai «saggi» una lunga serie di quesiti. Si è parlato di tante cose, della ricerca, della valutazione dei metodi di accertamento, della prevenzione delle comunità, del centro operativo dell'Istituto superiore. Ed anche della cosiddetta «schedatura». Più d'uno ha espresso l'esigenza di tutelare i diritti fondamentali del malato e soprattutto la sua privacy. Di qui la probabile decisione di dar corso al decreto ministeriale che prevede la semplice denuncia obbligatoria dei casi di Aids come malattia Infettiva. La circolare, che dovrà rendere operativo il decreto ministeriale, è già pronta e attende solo la firma del ministro. Entrerà in vigore il 12 febbraio prossimo e consentirà di avere un quadro preciso, a soli fini statistici, della . dimensione territoriale del male. La denuncia sarà obbligatoria solo per gli am'jriàlHU'' certi, quelttrclDé' de-, stimiti a morte sicura. E non già per i siero-positivi che malati non sono, ma che rischiano di trasmettere il virus a persone sane. L'esigenza di accertamenti accurati su tutto il territorio nazionale è stata ribadita anche in relazione ai dubbi sorti per i grossi divari statistici tra Nord e Sud. Si ha il sospetto che molti casi, nel Meridione non siano stati accertati e quindi non individuati. I ventuno «saggi» hanno preso atto della situazione che ha visto in due anni l'Aids aumentare in progressione geometrica. I 22 casi diagnosticati nel marzo 1985 sono diventati 430 a novenv bre 1986 e 518 oggi. La ten denza al raddoppio ogni quattro mesi apre scenari preoccupanti. I morti sono stati 262. ' L'insediamento della commissione è la prima decisione operativa che porterà ad una serie di riunioni settimanali per discutere ogni volta un argomento diverso. Tra i punti fermi discussi ieri è quello di sollecitare l laboratori di ricerca italiani ad effettuare indagini in proprio evitando di seguire acriticamente le esperienze straniere. Finora le Iniziative erano state Incerte, episodiche e soprattutto poco coordinate. Sono passati più di tre anni dal primo grido di allarme lanciato dalla circolare ministeriale dell'agosto 1983 nella quale il fenomeno venne denunciato per la prima volta nella sua gravità. L'Oms non aveva ancora fornito indicazioni precise e le direttive impartite non furono determinanti. La commissione dei «saggi» dispone oggi di materiale assai più completo e di una più vasta esperienza anche in campo internazionale. La prudenza dimostrata ieri nel non diramare subito un decalogo che nella realtà delle' cose era pronto è stata giustificata dal fatto di calibrare termini e concetti al fine di evitare non solo il panico tra la gente, ma soprattutto ' stroncare qualsiasi speculazione da parte di Industrie farmaceutiche, strutture sanitarie private, laboratori di analisi. L'Aids non è solo un terribile virus destinato a seminare morte e dolore, ma sarà purtroppo fonte inesauribile di ricchezza per chi non esiterà ad usarlo come strumento di danaro.

Persone citate: Donat-cattin

Luoghi citati: Roma