«Schedare è inutile e dannoso»

«Schedare è inutile e dannoso» «Schedare è inutile e dannoso» (Rodotà: solo con la riservatezza la gente collaborerà alla prevenzione) Caro Direttore,. vorrei chiarire 11 mio punto di vista sul delicatissimo tema della «schedatura» degli ammalati di Aids e dei sieropositivi (i cosiddetti «portatori sani»), punto di vista al quale si fa riferimento nell'Intervista al senatore Giuliano Vassalli (La Stampa, 20 gennaio, pag. 6). Non ho mai sostenuto che, in questa materia, qualsiasi raccolta d'Informazioni serva solo per discriminare 1 sieropositivi. Questo è vero, ad esemplo, nel particolare caso (al quale esplicitamente mi riferivo) delle schedature all'Interno di comunità come le aziende, che virologi e Immunologi ritengono del tutto inutili ai fini di una seria azione di prevenzione. Di conseguenza, l'unico uso di queste Informazioni può essere quello di non assumere i sieropositivi, di licenziarli, di Isolarli: in una parola, di avviare un meccanismo che discrimina alcuni soggetti e che non serve alla protezione della collettività. La schedatura di massa può soddi¬ srtgscsonqrImc sfare bisogni emotivi, non risponde ad una seria politica sanitaria. In generale, poi, ho segnalato la necessità di considerare la particolare delicatezza delle informazioni sulla salute, riconosciuta ormai anche da convenzioni internazionali, come quella del Consiglio d'Europa sul trattamento delle Informazioni personali (firmata anche dall'Italia). Si circonda di particolari garanzie 11 «nucleo duro» della privacy, composto dalle informazioni sulla razza, la religione, le opinioni politiche e religiose e, appunto, la salute. Ed è evidente che norme del genere servano proprio ad evitare discriminazioni. Non sono, quindi, fisime ultragarantiste che mi spingono a porre l'accento sulla necessità di evitare inutili schedature di massa e di garantire al massimo la riservatezza delle informazioni. D'altra parte, lo stesso ministro Donat-Cattin ha dichiarato al Senato che la Commissione, da lui costituita, per la lotta contro l'Aids «dovrà Innanzi¬ tmfmv tutto affrontare il problema di una eventuale modifica della legislazione in materia di malattie infettive e diffusive, secondo criteri che consentano segnalazioni anche sulla sieropositività, ferma restando la salvaguardia del diritti personali, al di fuori di' qualsiasi schedatura: E il comune di Bologna, particolarmente attivo in una seria opera di prevenzione, ha Inviato agli operatori sanitari una circolare indicando i criteri per una piena salvaguardia della riservatezza delle persone. Solo offrendo queste garanzie, peraltro, è possibile avere una larga adesione spontanea ad una campagna di prevenzione. La lotta contro l'Aids è già tanto drammatica che davvero non vedo a che cosa serva trasformarla pure in una caccia alle streghe, pericolosa per 1 diritti civili e inutile per la sacrosanta difesa della salute di tutti 1 cittadini. Stefano Rodotà

Persone citate: Donat-cattin, Giuliano Vassalli, Rodotà, Stefano Rodotà

Luoghi citati: Bologna, Italia