Colucci è presidente della Confcommercio di Gian Carlo Fossi

Col ucci è presidente della Coiilcommerciò Era il leader dell'associazione lombarda Col ucci è presidente della Coiilcommerciò Rappresenta 520 mila imprese con un milione e 600 mila addetti ROMA — Non è solo un problema di uomini, ma soprattutto la scelta di una nuova linea per un forte rilancio del commercio e del turismo nel quadro degli interessi del Paese. E' il principio affermato ieri dall'assemblea della Confcommerclo, che ha chiamato per acclamazione alla presidenza dell'organizzazione Francesco Coluccl leader dell'Unione dei commercianti di Milano e dell'Unione regionale lombarda. Pugliese, 64 anni, manager indiscusso del settore, Colucci ha diretto per vent'anni la maggiore associazione territoriale, legando il proprio nome ad importanti realizzazioni come la Borsa Internazionale del Turismo e l'Expo Ct. La sua candidatura è stata proposta dal presidente uscente, Luigi Farace, che ha guidato la Confcommercio per pochi mesi, dalla scomparsa di Giuseppe Orlando ad oggi. -E' un'indicazione — ha detto Farace — che vuole essere un riconoscimento delle qualità dell'uomo, ma anche l'adesione ad una linea culturale ed organizzativa che Francesco Colucci ha sempre interpretato con coerenza. La linea del costante adeguamento delle strutture, delle politiche e degli obiettivi dell'azione confederale-. Per nulla retorico, Colucci ha subito affrontato il tema del programma. -La somma delle innovazioni verificatesi in questi ultimi dieci anni — ha affermato — è pari a tutte le innovazioni avvenute nei cento anni trascorsi. Come cambiano gli uomini, così muta la società e pretende, da ogni sua componente, solo comportamenti conseguenti. Un'organizzazione rappresentativa come la nostra (520.000 imprese e 1.600. 000 adetti) non può sottrarsi a questa realtà; deve muoversi in sintonia con la società a cui appartiene. Se vogliamo affrontare con successo il cambiamento, sarà nostro dovere elaborare una politica innovativa in grado di rispondere alle richieste emergenti dei nostri associati e, insieme, di costruire una realtà organizzativa e un'immagine pari alla sfida che il Paese ci pone-. Incamminarsi per questa' strada significherà, secondo 11 neopresldente, eliminare due complesse problematiche: le barriere culturali e l'indivisibilità delle tecnologie. Per abbattere le barriere culturali esterne occorrerà mettere a fuoco un'immagine positiva di settori produttivi in rapida evoluzione, da far riconoscere ed accettare dalle forze politiche e sociali, dall'opinione pubblica. Per superare le barriere culturali all'interno del settore, si dovranno potenziare ed estendere i programmi per la formazione degli imprenditori e del quadri in rapporto a tutte le possibili ed utili innovazioni. •Sema innesto di tecnologie — ha sottolineato Coluccl — /"impresa perde progressivamente efficienza e competitività sino all'emarginazione dal mercato. Ciò vale per tutti i nostri comparti: dal commercio al turismo, ai servizi. E vale non solo per le grandi aziende, ma anche, e particolarmente, per le medie, le piccole e le piccolissime. Pure un negozio a conduzione familiare dovrà organizzarsi in impresa se vorrà restare sul mercato-. Di qui, alcune scelte di campo significative: tra conservazione e sviluppo, scegliere lo sviluppo; tra assistenzialismo e imprenditorialità, scegliere l'imprenditorialità; tra aziende marginali ed impresa, scegliere l'impresa: tra competizione sul mercato e «rendita», scegliere la competizione. Positivi 1 primi commenti, dai sindacati ai diversi settori economici. Gian Carlo Fossi Francesco Colucci

Persone citate: Colucci, Farace, Francesco Colucci, Giuseppe Orlando, Luigi Farace, Sema

Luoghi citati: Milano, Roma