Condono, nuovi cedimenti

Condono, nuovi cedimenti In commissione, quasi di nascosto, varato un testo generoso Condono, nuovi cedimenti Trattamento di favore, in particolare, per gli abusivi siciliani e calabresi - Contrasti tra i partiti, molto influenti le pressioni delle lobby locali - La prossima settimana in aula ROMA — Sulle scene di Montecitoyio 81 recita nuovamente dalla prossima settimana la commedia intitolata «condono edilizio». Il governo presenta In aula il suo terzo decreto con proroga dei termini per le domande, dopo che i precedenti sono decaduti. Ma questa volta il copione è stato modificato a sorpresa e cambia 11 finale. Dopo tre anni di repliche sempre più stanche e imbarazzate di questa contorta vicenda, la maggior parte del partiti sta decidendo che è venuto il momento di chiudere a qualsiasi costo. Ancora intimiditi e ricattati dalle rivolte degli abusivi siciliani e calabresi, i maggiori partiti hanno deciso di fare ulteriori benevole concessioni. I timori sono stati tali che hanno indotto i deputati della commissione Lavori pubblici della Camera a modificare nuovamente 11 decreto del governo. Tale era l'urgenza che li pressava, che si riunirono venerdì 19 dicembre, quando i lavori d'aula erano ormai chiusi e tutti erano partiti per le vacanze di Natale. Loro lavorarono sodo, convocati in sede referente dal presidente Giuseppe Botta (de), e tra¬ sformarono un decreto di sei concisi articoli in un documento di dieci pagine. Le modifiche sono le seguenti. Le costruzioni abusive in aree vincolate per motivi di valore artistico o paesaggistico o naturali potranno ottenere il condono se entro 180 giorni l'amministrazione pubblica competente (ministero dei Beni culturali, sovrintendenze, ecc.) non avrà redatto un rifiuto motivato. La norma precedente imponeva Invece agli organi pubblici di motivare il si al condono senza limiti di tempo. I casi che beneficeranno di questa norma capovolta dovrebbero essere circa 400.000 sui cinque milioni di domande di condono presentate. 81 dà per scontato che si tratta di una sanatoria generale, vista l'inefficienza degli uffici pubblici. Le costruzioni realizzate su usi civici prima si potevano sanare solo se l'ente locale concedeva l'uso del suolo. Con la nuova norma si applica il criterio del silenzioassenso: Comune che tace per 180 giorni, acconsente. Le costruzioni abusive realizzate senza applicare le norme antisismiche (nelle zone che lo richiedono), per ottenere il condono dovevano adeguarsi alla legge- Ora si propone al ministeri dei Lavori pubblici e della Protezione civile di varare un diverso decreto di attuazione. Il regalo agli abusivi ribelli di Sicilia e Calabria è nascosto sotto queste righe apparentemente innocue: -Agli effetti della tabella allegata alla legge 28 febbraio 1985, n. 47, si considerano conformi agli strumenti urbanistici vigenti anche le opere conformi a strumenti adottati entro la data di entrata in vigore del presente decreto». 'Questo significa — chiarisce l'indipendente di sinistra Franco Bassanini — che si rende automaticamente legittima la costruzione che era abusiva al momento dell'approvazione della legge sul condono, purché il Comune abbia provveduto in data successiva a redigere un piano urbanistico che regolarizzava l'abuso». Sono stati soprattutto i Comuni del Sud che hanno provveduto a variare i piani regolatori per tentar di sanare da soli gli abusi. Operazione comunque illegittima, che il decreto provvede a regolarizzare con l'art. 5 bis. • Gli amministratori seri, che non hanno voluto cambiare i piatti regolatori, si vedono sbeffegglatì dai furbi — sostiene l'on. Bassanini —. Qui stiamo dando picconate allo Stato di diritto: «E' stato un colpo di mano in commissione — concorda il capogruppo repubblicano, Battaglia — Ormai i gruppi corporativi dettano la legge al Parlamento». •Abbiamo assunto atteggiamenti non equi in molti casi, abbiamo dimostrato anche di non avere sempre il senso dello Stato. Ma fino a che punto posso introdurre norme per difendere un principio giusto senza provocare conseguenze che rimettono in discussione il principio?» si chiede dubbioso l'on. Di Donato, che per il psi si occupa dell'ambiente. «7o credo che si sia chiuso un ciclo — commenta tranquillo il democristiano Botta —. Rimane ora il problema degli abusivi del periodo '83-85». E si capisce che incombe un altro condono. A favore delle nuove norme sono buona parte della de e del psi, mentre non si capisce cosa vogliono i comunisti. Contro sono pri. pli, pr, dp, indipendenti di sinistra e il ministro Nicolazzi. Alberto Rapissi da

Persone citate: Alberto Rapissi, Bassanini, Botta, Di Donato, Franco Bassanini, Giuseppe Botta, Nicolazzi

Luoghi citati: Calabria, Roma, Sicilia