Scola: ecco la mia Famiglia

Scota: ecco la mia Famiglia Il regista è intervenuto ieri a Firenze all'anteprima del suo film Scota: ecco la mia Famiglia Ha presentato gli interpreti, esclusi Gassman (che è a Parigi) e Noiret - Ha definito l'opera «pensosa ma non pessimista» - Ieri sera, prima della proiezione, festa di mondanità e cultura in diretta Rai FIRENZE — Ironico, talvolta sarcastico, 11 regista Ettore Scola ha presentato ieri alla stampa, nel salone dei Dugento, La famiglia. In serata, il film è stato proiettato in anteprima assoluta al cinema Odeon, con contorno di diretta Rai come già accadde in ottobre per II nome della rosa di Jean-Jacques Annaud. E' questo il secondo appuntamento, scintillante e un po' mondano, che 11 cinema regala a Firenze capitale della cultura con l'organizzazione e l'Interessamento della Mediateca regionale toscana. 'Siamo protagonisti di un evento storico — ha detto con ironia Scola —. Siamo riuniti per parlare di un film che nessuno ha visto. Abbiamo quindi poche ore di autonomia per continuare a sostenere che La famiglia è un'opera bellissima'. La giornata particolare del regista è cominciata attorno alle 13. quando l'assessore alla Cultura del Comune, Giorgio Morales, gli ha consegnato 11 Fiorino d'oro quale riconoscimento di una carriera costellata di successi. -Si diceva un tempo che il fiorino valesse più del dollaro — ha commentato Morales — ma oggi, con questa caduta verticale della divisa americana Quindi Scola ha presentato gli attori del suo film (mancavano Vittorio Oass- man. Impegnato a Parigi nelle recite di Affabulazione, e Philippe Noiret). Ha cominciato da Fanny Ardant («{a donna amata e desiderata da Gassman nel corso della sua esistenza-); ha continuato con Dagmar Lassander («una vicina di casa che tutti sogneremmo di avere'), Jo Ciampa («/a Ardant ventenne'). Cecilia Dazzi («una splendida anticipazione della SandrellU), Ottavia Piccolo (.che veste i panni di una cameriera, e che altro potrebbe fare? — ha detto divertito Scola —. Sposa Massimo Dapporto, il fratello di Gassman'), Ste¬ fania Sandrelli {.la-moglie amata'), Renzo Palmer («io zio buono'), Carlo Dapporto («(/ fratello Invecchiato del protagonista'), Andrea Occhipinti («come potete vedere è Gassman da giovane. Per la verità, non si assomigliano per nulla. Anzi, la vera caratteristica di questo film è che nel corso del tempo i personaggi cambiano molto. Abbiamo preferito così anziché truccare Gassman da ragazzo diciottenne'. E' stata poi la volta di Meme Perlini ('possiede delle doti difficili da trovare in altri attori, è anche un ottimo regista ma non l'ho scelto per il sottile gusto di dirigere un collega: nel film è un uomo dalla natura dolce, ama dipingere, muore presto-), Ricky Tognazzi (•il figlio piccolo di Gassman'), Monica Scaturii. Athina Cenci. Alessandra Panelli («un unico personaggio scomposto in tre. Rappresentano il coro del film, il corridoio di casa, inteso come luogo di non belligeranza; insomma le tre zie-corridoio'). Barbara Scoppa (-figlia di Gassman; ha studiato nella sua Bottega'), Giuseppe Cederna, Hania Kochansky ('la vedete con i capelli rosso fuoco vaporosi, ma è una donna per bene', ha detto scherzando Scola). Al termine delle presentazioni, il regista ha dato la sua definizione della famiglia patriarcale: . Un alibi, oggi scomparso, e lo dobbiamo ai giovani, al modo in cui si rispettano'. Il suo film, ha aggiunto, è affetto da claustrofilia, di voglia di stare al chiuso, tanto è vero che «ta strada non c'è, Roma non c'è, s'intuisce solamente. Si tratta di un racconto cronologico: ottanta anni di storia attraverso un microcosmo familiare'. Una scansione che ricorda molto da vicino l'ultimo lavoro di Scola, Le bai, candidato all'Oscar. Quel che piace molto al regista è il rapporto tra Gassman e le due donne della sua vita: «La moglie innamorata, Stefania Sandrelli, e la donna desiderata, la passione irraggiungibile, Fanny Ardant'. Proprio l'attrice francese è stata oggetto di grande Interesse da parte dei giornalisti. Sempre volutamente in disparte, condannata a ruoli di donna fatale. Perché? •Dovreste chiederlo a chi mi offre questo genere di ruoli', è stata la laconica risposta in un soave francese. Insomma, un film 'pensoso ma non pessimista — secondo Scola — non serio, non corrucciato, non nostalgico. Un film affidato alla memoria, al ricordo, ma non in modo reazionario. La memoria di ieri serve a migliorare il nostro domani'. Francesco Matteini Virtorio Gassman, il patriarca di una saga che dura 80 anni

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