L'Imi quota la Manusardi poi tocca a Fideuram Vita

L'Imi quota la Manusardi poi tocca a Fideuram Vita L'Imi quota la Manusardi poi tocca a Fideuram Vita MILANO — n gruppo Imi grande protagoniste di Piazza Affari, fa il suo ingresso ufficiale in Borsa. Al grande esordio della Manusardi (prima quotazione a 2240 lire) è presente tutto 11 vertice dell'istituto: Luigi Arcuti, Giuseppe Saracini (direttore generale), Vittorio Serafino, il presidente della Manusardi, Giovanni Magnifico. E dopo la Manusardi, lanciate verso un raddoppio degli utili (circa 45 miliardi per l'86) e forte di un 9% abbondante collocato all'estero? 'Deve decidere — spiega Arcuti — il consiglio dell'Imi. Sono tante le società Imi che hanno i requisiti per la quotazione: Italfinaziaria, con un patrimonio di almeno 300 miliardi, la Fideuram, con 140 miliardi, e la Sige con almeno 150 miliardi possono aspirare a questo traguardo: E la Sige potrebbe varcare la soglia, dicono i collaboratori, già nell'87. Ma la prima matricola sarà la Fideuram Vita. Il prossimo traguardo, comunque, è segnato dal varo del fondo Imindustria che tra pochi mesi potrebbe avere il via libera da Consob e Banca d'Italia. Il fondo (buoni i risultati di gennaio di Imigest, con una prospettiva di raccolta netta di circa 800 miliardi di lire) si rivolgerà alla clientela propensa a versamenti periodici e Investirà in imprese industriali (sfruttando 1 vanteggi fiscali) a tempi medi. Ed Europrogramme? 'Siamo i consulenti di Bocchi — spiega il direttore generale Sige, Giorgio Mariotti — e stiamo studiando l'ipotesi di un collocamento tramite rete o consorzio bancario-. Sarete tra i soci? uNon è escluso: Ma gli stranieri ce l'hanno con la Borsa italiana? «Non con chi fa gli affari, semmai con chi li regola-. a, b. ■ Utile Pafinvest 25 miliardi MELANO — E' durata solo dieci minuti l'assemblea della Pafinvest (holding della famiglia Varasi che ha in portafoglio il 9.48% della Montedison) convocate ieri per approvare il bilancio infrannuale che evidenzia, al 23 dicembre 1986, un utile netto di 25,1 miliardi, ottenuto grazie anche a una plusvalenza di 14,1 miliardi. A margine dell'assemblea, 11 vicepresidente Arnaboldi ha detto che il prestito obbligazionario per 125 miliardi deciso dalla società potrebbe partire fin dal prossimo marzo. «Con quest'operazione — ha sottolineato — si può considerare completate la copertura finanziaria del rilevanti investimenti effettuati dalla società». In pratica l'acquisto della partecipazione Montedison. Secondo il management della Pafinvest, la holding potrebbe essere quotate in Borsa nell'autunno di quest'anno. ■ Chi vuole l'olio Sasso? GENOVA — L'oleificio Sasso di Imperia non è al centro di trattative per l'acquisizione da parte di società del gruppo Ferra zzi: da Ravenna, quartier generale di Raul Cardini, smentiscono la notizia che la controllate Italiana ÓU1 éhftsl abbia ionnulàto una pWpDsWdi acquisto della azienda olearia ligure di proprietà della famiglia Novara. Nessun commento proviene invece dal gruppo De Benedetti che, a sua volte, avrebbe avanzato un'offerta per rilevare la Sasso. ■ Beiteli presiede la Nuova Cimimontubi MELANO — L'assemblea della Nuova Cimimontubi, la società cui partecipano Belleli (60%) e Itelimpianti (40%), ha provveduto alla nomina del nuovo consiglio d'amministrazione. Presidente è stato eletto Rodolfo Belleli. Fanno parte del consiglio, fra gli altri. Fulvio Tornich (amministratore delegato Itelimpianti) e Renato Scotto (già amministratore delegato Cimimontubi).

Luoghi citati: Genova, Imperia, Milano, Novara, Ravenna