Casarin «perdonato»

Casarin «perdonato» L'arbitro corregge il tiro: malessere, non nausea Casarin «perdonato» Domenica potrà tornare in campo - Campanari e Gussoni hanno tuttavia confermato il deferimento alla Disciplinare MILANO — Non «nausea» bensì «malessere»: Paolo Casarin ha rettificato il tiro e domenica potrà tornare In campo. Fermo restando che lo aspetta una punizione, la terza della sua carriera: in passato le sue «chiacchiere» l'hanno portato a due sospensioni, la prima di 6 mesi, la seconda di 9. Il malessere, a quanto pare, esiste ma Cairi ha assicurato Campati;'-" presidente àeìi*Àia, U Gussoni, commissàrio dèlia Can (col quali si è incontrato sabato scorso) che farà fronte al suo impegno sino alla fine, cioè a giugno 1988. Salvo qualche altra polemica intervista. Nella conferenza stampa di Giulio Campanati, presenti anche Cesare Gussoni, Arturo Vignali, presidente degli arbitri lombardi, nonché Michele Tigoni, addetto stampa della Lega (premiato alla fine dal giornalisti con una medaglia d'oro) è stato fatto il punto sul caso Casarin ma anche sull'intera categoria arbitrale «che — sono parole di Campanati — sta vivendo un momento importante e positivo come confermano i 26 mila arbitri contro i 9500 di quando, nel 1972, entrai alla Can». Gussoni ha definito questo primo scorcio del campionato «uno dei migliori da parte nostra; naturalmente ci saranno ancora episodi che faranno discutere ma abbiamo arbitri giovani ai quali bisogna concedere tempo per maturare. Su 26 mila direttori di gara, c'è un 'tura over' incredibile, ogni 4-5 anni abbiamo un ricambiò totale. Un arbitro della Can esce da una selezione di 60 mila uomini». Campanati, abbronzatissimo dopo una vacanza In Kenya, ha letto una dìchta- razione nella quale vengano evidenziati 1 suol «ottimi rapporti con Casarin. Anzi è in atto con lui e gli altri arbitri della Can una còllaborazione con consigli e suggerimenti circa le richieste che il settore presenterà alla Commissione per la revisione dello statuto federale. Casarin mi ha anche autorizzato a comunicare che chiederà una smentita ufficiale ad. un i giornale che ha' scritto 'di un suo rapporto di collaborazione con una TV privata. Ha confermato a me e Gussoni il desiderio di arbitrare sino alla scadenza prevista dal regolamento». •Quanto alle critiche che a commento del caso Casarin sono state rivolte al settore da me presieduto — ha continuato Campanati — colpo l'occasione per rilevare che riteniamo il nostro bilancio in attivo, com'è stato riconosciuto dal commissario straordinario Carrara che ringraziamo». Al di là del comunicati ufficiali, Campanati e Gussoni hanno rivelato particolari interessanti e curiosi. Casarin ultimamente ha fatto parlare di sé a cominciare dal suo arbitraggio nel derby torinese, quando ebbe alcune battute confidenziali con 1 bianconeri, a cominciare da Cabrini, provocando le rimostranze di Lorieri. •Effettivamente è una storia curiosa — ha commentato Campanati — anche perché Casarin a me dà del lei anche se siamo colleghi. Una cosa è certa: quando arbitra, non riconoscerebbe neppure sua madre. Ad ogni modo è un episodio dimenticato, abbiamo già avuto occasione di scherzare in proposito con Casarin, Boniperti e Nizzola in occasione della festa prenatalizia. La stessa sera, durante una lezione tecnica ai giovani arbitri lombardi, Casarin si è sentito chiedere: come dobbiamo rivolgerci ai giocatori, col tu o col lei? No, per carità, ha risposto Casarin, date del lei E' intervenuto Gussoni: •Casarin si è reso conto che i tempi sono cambiati, dal '68 ad oggi certe cose sono state riviste. I giovani odierni sono cambiati; il calcio come la società si sta evolvendo, sono finiti i tempi degli esami collettivi, si torna ad evidenziare l'individuo senza con questo tirare in ballo teorie socialpolitiche». Anche se cambieranno i regolamenti, gU arbitri dovranno continuare a chiedere un permesso alla presidenza prima di rilasciare interviste. Casarin non ha rispettato la regola per cui fra un mese verrà giudicato dalla Disciplinare e dovrà dare spiegazioni. «Non esiste una norma in proposito — ha precisato Campanati — però anche il sottoscritto ogni volta che parla come in questa conferenza deve chiedere il permesso al proprio presidente, in questo caso il commissario Carraro come ho fatto». Giorgio Gandolfi

Luoghi citati: Kenya, Milano