Palermo affonda nella spazzatura

Palermo affonda nella spezzatura Lo sciopero dei netturbini aggrava la situazione (ma mólti hanno lavorato) Palermo affonda nella spezzatura Permane l'emergenza dopo la morte per leishmaniosi di Malizia Messina - L'esercito ha concesso solo per una settimana i camion ribaltabili per la raccolta - Piano straordinario del Comune DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Lo sciopero nazionale dei dipendenti delle aziende municipalizzate della nettezza urbana per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto all'Inizio del 1986 ha dato un'altra mazzata alla situazione igienica di Palermo, tra le più sporche città italiane. Lo sciopero qui però non è stato compatto. Gli spazzini aderenti alla Cìsnal hanno regolarmente lavorate come nel re3to d'Italia e lo stesso hanno fatto alcuni gruppetti di altri dipendenti dell'Amia, la «municipalizzata» palermitana che, pur condividendo l motivi della protesta, hanno dichiarato di essere preoccupati dal clima di emergenza in cui la città vive. Soltanto poco più della metà delle mille tonnellate di immondizia riversate ogni giorno nelle strade di Palermo raggiunge la pubblica discarica in località Bellolampo. Il resto imputridisce per le strade. Nella sede della Amia dove alle 6 di ieri mattina 11 personale in sciopero ha tenuto una lunga assemblea sfociata più nell'analisi della gravissima situazione dell'azienda e, più in generale. della città, che nell'esame della vertenza contrattuale, il presidente professor Giuseppe Trlngali dice: 'Di fronte allo sciopero, c'è stata una risposta molto responsabile da parte dei dipendenti: Fra l'altro numerosi spazzini si sono offerti per prestare nei prossimi giorni alcune"-'óre^di s'traxjHtìharìp senza per questo esser retritìtìftf?' H9J ; E mentre ci si continua ad interrogare su come, a causa della sporcizia. Malizia Messina, una bella ragazza di 21 anni, sia potuta morire per leishmaniosi, ieri sono rimasti nell'autoparco della caserma «Scianna» 115 camion ribaltabili dell'esercito che per una settimana con personale militare hanno affiancato gli spazzini. Il generale Luigi Dodoli. comandante la Regione militare Sicilia aveva concesso soltanto per una settimana uomini e mezzi chiesti dal prefetto Angelo Finocchiaro e dal sindaco Leoluca Orlando. Scaduti i sette giorni, l'esercito s'è ritirato e Palermo è ripiombata nella solita routine dei rifiuti sui rifiuti, dell'insopportabile lezzo, degli insetti e dei topi. In municipio l'assessore comunale all'igiene Giusep¬ pe Craparotta e l'ufficiale sanitario Giovanni Provenzano hanno quasi messo a punto un plano straordinario fatto scattare dopo 11 caso mortale di leishmaniosi. E' stato deciso come prima misura di intensificare i controlli sui cani, soprattutto i randagi, maggiori trasmettitori del virus portato poi fino all'uomo dalle ;anizare. Ed in prefettura si sta facendo il possibile per recuperare un impianto abbandonato destinato originariamente alla compattatura dei rifiuti e che negli Anni Settanta fu finanziato dall'Espi, Ente siciliano per la promozione industriale, attraverso la società semi-pubblica Blofert. Gli amministratori della Amia intanto anche ieri si sono riuniti nel tentativo di affrettare 1 tempi per l'entrata in servizio di una ventina di nuovi autocompattatori e di altri mezzi da destinare alla raccolta dei rifiuti che attualmente avviene con sistemi di fortuna fra i salti mortali degli addetti all'autoparco. I 17 autocompattatori del quali l'azienda dispone in atto sono vecchi e molto spesso si guastano. Antonio Ravidà

Persone citate: Angelo Finocchiaro, Antonio Ravidà, Craparotta, Giovanni Provenzano, Leoluca Orlando, Luigi Dodoli, Malizia, Scianna

Luoghi citati: Bellolampo, Italia, Messina, Palermo, Sicilia