Lady Creso, miracolo d'America di Ennio Caretto

Lady Creso, miracolo d'America Bibbia, fair play, spirito matriarcale e un miliardo di dollari: Caroline Hunt Schoelkopf entra nel Guinness Usa Lady Creso, miracolo d'America Vive a Dallas e come J.R. si occupa di petrolio, ma ha il culto dell'onestà - Niente speculazioni azzardate, fidi collaboratori - Quando ereditò le fortune paterne voleva essere solo una buona madre, ora è l'affarista di famiglia - La «fotografia» della ricchezza al femminile negli Stati Uniti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — In realtà, J.R. è una donna. Il prototipo del miliardario texano — miliardario in dollari — si chiama Caroline Hunt Schoelkopf, ha 63 anni, cinque figli e undici nipoti. Come 11 protagonista dello sceneggiato •Dallas», la citta in cui vive, deve la propria fortuna al petrolio. Ma, a differenza di J.R, non l'ha ingigantita con la sopraffazione: al contrario, Caroline Hunt Schoelkopf è il simbolo dell'onesta. Agli affari ha anteposto la famiglia, e al lusso la parsimonia. Nella «cintura della Bibbia», cui 11 Texas appartiene, la conoscono come -una buona cristiana». Fuori, è «la donna più ricca d'America». Di questa J.R. in gonnella, cosi lontana dalla finzione televisiva, le cronache incominciarono a interessarsi quando 1 suol più celebri fratelli, Bunker, Herbert e Lamar Hunt, incapparono nel più grave Incidente di percorso della loro carriera: 11 crollo del prezzo dell'argento, di cui avevano fatto incetta negU anni difficili del dollaro. Era l'S2: di fronte al rischio che la disordinata troika sperperasse 11 patrimonio dell'Intera dinastia. Caroline Indisse una riunione di famiglia, e argomentò che era tempo per ciascuno di seguire la sua strada. Orde di legali calarono sugli Hunt: in capo a un anno, firmate •pile di documenti sufficienti a riempire un'intera biblioteca», 11 patrimonio fu equamente diviso senza un solo screzio. Sarebbe bastata questa impresa a dare la misura delle capacità di Caroline Hunt Schoelkopf. Ma da allora, senza 11 peso del fratelli addosso, «Lady Creso» — come viene anche chiamata — ha assunto un ruolo di rilievo nella finanza americana. Tirando le somme a fine anno, il New York Times ha scoperto che l'autorevole classifica di Forbes sul 400 superrlcchi degU Stati Uniti l'ha collocata erroneamente al quarto posto tra le donne. 'il trono è suo — ha stabilito il quotidiano — grazie a una serie di investimenti immobiliari passati quasi inosservati.. Oltre che petroliere, Caroline è anche costruttore e latifondista: grandi alberghi e grattacieli, soprattutto In Texas, sono i gioielli della sua corona. Per scavare nella biografia e nella psicologia della nonna miliardaria bisogna fare un passo indietro, risalire cioè al padre, H.L. Hunt, morto nel '74 all'età di 86 anni. Hunt è un mito nella bisecolare vicenda economica statunitense: col petrolio texano, si creò una fortuna da fare Impallidire quelle del Oetty e del RockefeUer. Si era sposato tre volte, ma morendo lasciò quasi tutto al 5 figli di primo letto: Caroline appunto, Bunker, Nelson, Lamar, e l'altra figlia Margaret, di cui diremo tra poco. Il suo patrimonio, successivamente disperso, in parte, tra i nipoti, venne valutato a 14-15 miliardi di dollari. H.L. usò molta cautela: formò «trust» ossia fondi fiduciari per 1 propri «ragazzi». Caroline Hunt Schoelkofp aveva appena divorziato dal marito, il petroliere Sands, da cui aveva avuto a sua volta cinque figli, ed era convolata a seconde nozze con l'attuale consorte. Ha raccontato al New York Times che non si era mai interessata né di gestione aziendale né di Borsa: 'Papà mi aveva invitato a farlo, ma gli avevo risposto che mi importava di più essere una buona madre: Alla sua scomparsa e col nuovo matrimonio cambiò tuttavia atteggiamento. Il suo segreto, ha riferito, è stato la scelta oculata degU amministratori, «uomini esperti e probi che ispirano fiducia», e un'estrema prudenza negli affari: .Non ho mai fatto il passo più lungo della gamba*. * In pratica. Caroline Hunt Schoelkofp vede il proprio ruolo come quello del «chairman of the board», presidente del consiglio di amministrazione. Delega 11 potere al primogenito, Stephen Sands, e a un vecchio collaboratore — di carriera, non di età, ha 45 anni — Don Crlps, chiedendo solo di es¬ sere regolarmente consultata, e riservandosi le decisioni più difficili. In prima persona, è assai più attiva nella vita cittadina di Dallas: si dedica all'edilizia pubblica, all'istruzione e alle arti. •/ soldi non sono tutto a questo mondo, specialmente quando se ne hanno tanti — ha spiegato —: è la serenità che conta, e scaturisce dai rap¬ porti sociali, oltre che personali'. Attraente ed elegante, la donna più ricca d'America è giudicata dai suoi pari eccentrica, n New York Times ha precisato il perché. Caroline non ha l'autista: guida da sola un'auto di media cilindrata. Non frequenta alberghi di lusso, sebbene i suol lo siano: quando visita Manhattan, dove costano 200 dollari a notte, ne spende la metà in uno normale, dignitoso. Ha la passione delle zucche, cui ha dedicato un libro di cucina e intitolato la sua azienda di elicotteri, la Pumpkin Air. Naturalmente ha la tessera del partito repubblicano e si professa anticomunista: ma più della «red menace», la minaccia rossa, teme quella della droga. Per chi ricorda il padre, il cambiamento non potrebbe essere più clamoroso. H.L. Hunt, che 1 radicali accusarono a un certo punto di essere coinvolto nell'assassinio del presidente Kennedy, reggeva 11 suo Impero come J.R. di «Dallas», e in famiglia era dispotico e collerico. Della madre invece, Stephen Sands afferma che «il suo più grande desiderio è di vivere d'amore e d'accordo con il mondo intero. Questo non significa che non abbia anche lei i suoi difetti.. Quali sono? Il figlio non lo dice, e l'entourage è ancora più abbottonato. In pubblico non traspare quasi nulla: nel Texas la gente la ferma per strada, chiedendole l'autografo, come se fosse Larry Hagman. Nel panorama economico texano, devastato dalla crisi alla rovescia del petrolio e da una incipiente insolvibilità bancaria, l'espansione dell'impero di Caroline Hunt costituisce motivo di fiducia. Contrasta anche con le difficoltà dei suoi fratelli, obbligati a erigere barricate contro i creditori, e a ricorrere a espedienti per evitare la bancarotta. Lady Creso ringrazia la buona sorte, rin¬ cuora i colleghi e mantiene le tradizioni familiari. Come una matriarca, nella bella stagione organizza merende in una delle aziende agricole del padre: tutti gli Hunt piegano la schiena, e raccolgono pomodori e fragole. Il trono della donna più ricca d'America non è tuttavia senza pretendenti. A detta dello stesso New York Times, la più qualificata è proprio la sorella Margaret. Più anziana, 71 anni, più vicina al padre da cui ha ereditato un senso aggressivo degli affari, sposata a un uomo «venuto su dalla gavetta», Margaret Hunt Hill è uno spietato dirigente d'azienda. «Ho opinioni più radicate delle mie, e non ha peli sulla lingua, ha notato diplomaticamente Caroline. Nella classifica dei superrlcchi, le due sorelle sono separate «da una manciata di milioni» di dollari: la prima è a 1020 circa, la seconda a 1010. A ridosso di Caroline e Margaret, ha calcolato Forbes, che ama fare 1 conti in tasca agli altri, si trovano altre due sorelle, Barbara e Anne Cox, la prima sposata Anthony, e residente a Honolulu, la seconda Chambers, e abitante ad Atlanta (Ooergia), la città di «Via col vento». Le due Cox si spartiscono un patrimonio di circa 2 miliardi di dollari, che consiste soprattutto di catene di giornali e radio-tv. Tra i programmi televisivi da loro prodotti e distribuiti, quello di massimo successo è intitolato «Lo stile di vita dei ricchi e del famosi» che apre agli spettatori i palazzi più esclusivi. Seguono a distanza due donne più esposte alla pubblica curiosità per via della loro professione: Joan Kroc, presidente del celebri McDonald, simbolo del fast food americano, e Katherine Graham, la proprietaria del quotidiano Washington Post, della rivista Newsweek, e di altri mass media stampati ed elettronici. La signora Kroc, che vive a La Jolla, non lontano da Los Angeles, e la signora Graham, che lavora nella capitale, «valgono» tra 1500 e i 600 milioni di dollari ciascuna, ma le loro fortune sono più recenti, appartengono all'America del secondo non del primo dopoguerra. Nella classifica di Forbes, comunque, la percentuale delle donne è modesta: solo 77 su 400 tra miliardari e milionari, e di solito hanno ereditato la propria fortuna. Nessuna delle 77 è un'attrice hollywoodiana o una scrittrice di successo: Forbes spiega che non è col lavoro stipendiato, sia pure lautamente, che si sale nell'olimpo del denaro, ma con il gioco in Borsa o gli investimenti nel commercio e nell'Industria. Inoltre, quasi nessuna è giovane o nubile: le caratteristiche più frequenti delle donne ricche americane sono l'età inoltrata, e una famiglia numerosa e litigiosa. Più ancora degli uomini, le miliardarie rappresentano la vera aristocrazia Usa. Su di loro, Forbes ha compilato statistiche avvincenti. I patrimoni provengono (25 per cento) da istituti finanziari, dai «media» ivi comprese le case editrici e cinematografiche (24%), dal petrolio (20%), dagli Immobili (11%), dal commercio (9%), dall'agricoltura (7%) e solo per il 4% dalle tecnologie. E' una radiografia destinata a cambiare molto presto, in un Paese che sta subendo profonde trasformazioni economiche e sociali. Ennio Caretto