Energia, piccolo non è bello
Energia, piccolo non è bello Energia, piccolo non è bello I produttori minori di elettricità in difficoltà dopo la riduzione (circa il 30%) delle tariffe pagate dall'Enel TORINO — Le piccole centrali idroelettriche, la .riscoperta» degli anni della crisi energetica, hanno ancora un futuro? Se ne parlerà nei prossimi giorni in un convegno, ma per intanto tra 1 produttori di energia c'è molto malcontento. Da agosto le tariffe pagate dall'Enel sono scese da 67,7 a 45 lire per kilowattora per le ore di punta e da 52,1 a 34,6 per quelle «vuote» I dati sulle potenzialità produttive delle centraline divergono: secondo Flavio Sarasino, della Sagi (due piccole centrali nel cuneese) solo in Piemonte esistono 729 concessioni, per una produzione potenziale complessiva di 543 milioni di chilowatt (gigawatt) l'anno; secondo Cesare De Marchi, anch'egll produttore di energia e titolare di un'azienda elettromeccanica (la Ierd) che fornisce le centrali elet- triche, alle duecento centraline In funzione oggi se ne potrebbero aggiungere almeno altre duecento, raddoppiando la produzione. Sempre secondo De Marchi, in Italia la produzione di energia dei piccoli tocca i centomila kilowattora, praticamente la metà dell'attuale produzione di energia della centrale nucleare di Trino. Si tratta cioè di cifre modeste, ma non insignificanti. Anche gli investimenti necessari per riattare le centrali non sono particolarmente elevati: si va dai due a sei-sette milioni di lire per kilowatt. A lanciarsi nel settore non sono stati in pochi, nella previsione di un futuro di energia a caro prezzo. Ora che l'Enel taglia le tariffe, Investimenti e interesse stanno calando. Tuttavia, secondo Sai-asino, frenare i piccoli produttori è un errore: 553 giga- watt sono quasi il 10% dell'Intera produzione elettrica piemontese, una fetta cioè non Indifferente. Recuperare questo patrimonio non sarebbe troppo costoso, e la vita delle centrali idroelettriche è mediamente di trent'anni, non richiede grossi impegni finanziari per 11 mantenimento, e l'acqua è gratis. Chi è già nel settore, cosi, ha deciso di muoversi, ed ha scritto una lettera a Zanone, facendo presente che il petrolio sta di nuovo risalendo e che l'energia Idroelettrica oltre che pulita non dipende dalle importazioni. Il ministro ha espresso la sua comprensione, ma, stando a Indiscrezioni, ha anche allargato le braccia, Impotente: andare a parlare oggi di centraline idroelettriche rischia di essere una battaglia contro 1 mulini a vento. p.gio.
Persone citate: Cesare De Marchi, De Marchi, Flavio Sarasino, Sagi, Zanone
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