Tieri-Lojodice, esuli d'amore

Tieri-Lojodice, esuli d'amore Tieri-Lojodice, esuli d'amore Un'opera inquietante e bellissima, che tiene desti cervello e cuore - Un rapporto a tre condotto fino ai limiti della spietatezza - Eccellenti i protagonisti, affiancati da un Mino Bellei deliziosamente «gaffeur» TORINO — Esuli è la sola commedia che James Joyce ci abbia lasciato. La scrisse a Trieste nel 1914-15, prima di abbandonarla per Zurigo, e la ambientò nella propria città natale, Dublino, intorno al 1912. Come il suo capolavoro narrativo Ulisse, che si svolge tutto nell'arco di una sola (ormai leggendaria) giornata, il 16 giugno 1904, anche Esuli rispetta rigorosamente l'unità d'azione: è tutta contenuta (a giugno) tra un pomeriggio e la mattina del giorno dopo e in due luoghi deputati, una rispettabile casa di scrittore e una meno rispettabile garsonnière di giornalista. Lo scrittore è tal Richard Rowan doppio di autobiografica trasparenza di Joyce stesso: ha la sua età, circa quarantanni, è irlandese come lui, come lui è reduce da un lungo esilio volontario in una citta italiana (nel copione Roma) ed è legato da anni alla convivenza, volontariamente non sancita da matrimonio, con una compagna di ceto inferiore (Benha nel dramma, Nora Barnacle nella realta), da cui ha avuto all'estero un figlio, cresciuto poi in terra straniera. Tornando a Dublino, che vuole reintegrarlo nel suoi ranghi offrendogli una dignità accademica, Richard scopre, anzi apprende dalla moglie, da cui si fa raccontar tutto, che 11 suo solo amico vero di giovinezza, l'editorialista Robert Hand. la ama e con puntigliosa insistenza mira a conquistarla. Anche Richard, per la verità, è stato per anni in affettuosa corrispondenza, da lontano, con una cugina di Robert, Beatrice, musicista e intellettuale par suo. Un po' per questo, un po' perché ha il neppur segreto puntiglio di affermare una visione nuova della lealtà nella libertà del rapporti amorosi, Richard mette la moglie alla, prova della fedeltà; Bertha può andare al convegno fis¬ satole da Robert, se lo crederà opportuno. Bertha vi si reca, scopre che 11 marito l'ha preceduta, ma comunque non ha vero motivo di cedere a Robert. Tuttavia l'esigenza d'una chiarezza sino alla spietatezza, che Richard ha preteso nei rapporti interpersonali, ha ormai insinuato in lui la ferita del dubbio: e Io scrittore ne è spossato, è troppo presto per lui per morirne, ma forse è già tempo per disperarsene. A tre anni da Un marito di Italo 8vevo (l'amico del cuore di Joyce) Araldo Tieri e Giuliana Lojodlce hanno con coraggio, ma anche con tempestività (ora che tutti si stanno Imperiosamente riappropriando del proprio privato), affrontato questo testo difficile, ma inquietante e bellissimo, razionalmente ed emotivamente. Dall'altra sera lo presentano al Carignano, ed è uno spettacolo da non perdere se amate 11 teatro che tiene desti cervello e cuore. La traduzione e la regia sono di Marco Sclaccaluga, che si conferma 11 piti posato, cioè il più lucido ed equilibrato, regista-saggista dell'ultima generazione: di quelli che potrebbero scomporre, senza tema di sfigurare, una partitura drammaturgica in un'auletta da seminario universitario: ma che poi sanno attuare in scena una corrispondente strategia di effetti e tempi e timbri e toni. Nelle due belle e livide scene ideate da Hayden Oriffin (il mogano scuro del salotto irlandese di casa Rowan, quel frivolo ciliegio chiaro del cosiddetto cottage di Robert) Tieri, Lojodlce e, voglio citarlo con loro, Mino Bellei (Robert) sdipanano con acume e dedizione la loro ragnatela di attrazioni e ripulse, di abbandoni sfibrati e asprezze inattese, fcp^pi .Aroldo Tieri vorrei metter all'attivo, all'interno di un'interpretazione tutta eccellente, il risalto che dà (sino al disgusto, ed e un complimento) al narcisistico orgoglio del suo scrittore, offrendomi la conferma, se non ho sempre frainteso, che questo è anche (non voglio dire solo) 11 dramma dell'intollerabile narcisismo di un intellettuale. Di Giuliana Lojodlce mi avvince come tenga Bertha in bilico perfetto tra consapevolezza (anche dell'orrore del marito) e accettazione attiva: come sia Insomma, modernamente, una donna che tutto comprende, ma subisce perché' ama. E Bellei è delizioso nel fare il maschio come 11 maschio normalmente è, impetuoso e sbadato, tenero e irresistibilmente gaffeur, ma senza coloriture, anzi con un tocco di commozione vera. Simpatica la Beatrice (personaggio •tinca») di Elettra Bisetti, a posto la Ariani e 11 piccolo Correddu. Alla prima pubblico folto e via via compreso che Joyce non è Feydeau: in chiusura cordialissimi applausi. Guido Davico Bonino Aroldo Tieri e Giuliana Lojodlce in una scena di «Esuli

Luoghi citati: Dublino, Roma, Torino, Trieste, Zurigo