L'altra faccia del calo demografico in provincia rischiano di sparire 10 direzioni didattiche
.... .«teeoS %. L'altra faccia del calo demografico: in provincia rischiano di sparire 10 direzioni didattiche .... .«teeoS %. Docenti e genitori sono però decisi a difendere lo spazio conquistato negli anni del boom delle nascite - Nelle itti in meno rispetto all'anno scorso, nelle medie inferiori poco meno di 4 mila elementari ci sono 8500 iscrìtti Torino, scrivevamo ieri, perde abitanti, anche se in misura minore rispetto all'inizio degli Anni 80. Se da un lato ciò significa prospettive migliori per la città (meno assillanti i problemi della casa, maggiori le possibilità di lavoro), dall'altro si temono tagli in alcuni servizi primari. Nella scuola dell'obbligo per esempio. n ministero, fatti i conti del rapporto iscritti-insegnanti, ha chiesto al provveditorato di eliminare 10 direzioni didattiche. Anche sulla media inferiore pesa l'ombra della scure. Docenti e genitori annunciano proteste, decisi a difendere lo spazio conquistato negli anni del boom delle nascite e dell'immigrazione, ora diventato esuberante. Elementari — In provincia gli alunni sono 119.684 (8500 in meno dell'85); le classi a tempo normale 6384 (-399), quelle a tempo pieno 2433 (+50). Lavorano 10 mila maestri, 748 si dedicano all'inse¬ rimento degli handicappati Il provveditorato, a novembre, ha ridisegnato i confini delle zone di competenza delle singole scuole, riuscendo a ridurre da 10 a 7 le direzioni didattiche da sopprimere, tenendo conto che una scuola non può avere più di 60 Insegnanti e non meno di 40. Nel giorni scorsi, sono partite per il ministero le propo¬ ste definitive dei tagli relativi a Parato, Negri, Don Murialdo, Lombardo Radice, Ceres e Castiglione. Sono state allegate le mozioni di protesta delle famiglie e del docenti, le riflessioni del consiglio provinciale, una lunga raccomandazione del provveditorato che segnala l'opportunità di evitare le soppressioni nel limite del possibile, tenendo conto del¬ le esigenze del territorio. Decisi a difendere lo spazio, direttore, insegnanti e genitori di Ceres sottolineano che la scuola con' le sue dodici sedi serve'i Comuni montani- delle Valli d'Ala, Grande e Viù. Il consiglio di circolo della Parato, da parte sua, ha chiesto al provveditore il mantenimento della propria sede. Gran movimento (3 mila ftae:Hariche ìiérìsfrcolo Agazzi (ma'non accadrà nulla prima deli'88 quando forse verrà sopprer le Fattori)? alla Bancco, zona, che tei rami da tagli: •C'è troppo allarmismo i la succursaupazione ltra scuola di di finire fra 1 dicono i teqnii torato —, il proposte e\n Si svilupp'èri d'anni e verrà scuole, fen farle estgemt reeioni non si. 1 prowedie fatto di decisioni. ift*un -paio ^scusso con le Celle l%*lèdisvuo tare immediatamente i locali. Senza contare', che la situazione potrebbe cambiare (ora si prevede .un calo fino al 1990 con unarpérdita media di 250 cattedre Vanno). Tra l'altro i nuofij lmogrammi delle elemen &ri'_ prevedono che in terza, quarta e quinta il maestro u\aaffiancato da un collega»! . . Medie inferiori — Ci sono 92.077 iscritti $731). Le classi sono 4274 (-'iJBi;i docenti di ruolo 9700; fagli, soppres¬ sioni, recupero di locali sono nell'aria, ma per ora esistono solo le relazioni di alcuni distretti ' "La flessione di iscritti tocca il distretto Mirai lori dove convivono Neruda e Braccini,' Modigliani e Denini. Stesso discorso vale per il Centro dove 5 scuole medie (Balbo, Meucci, Lorenzo il Magnifico, Va'.f rè e Mameli) sembrano troppe. Alle Vallette perdono classi'la Levi, Quasimodo, Don Orione. Troppe scuole anche !a Mirai lori Sud (Pavese, Casorati, Ariosto, Capuana, 8 Marzo e Colombo). n consiglio scolastico provinciale ha fatto un elenco dei criteri cui potranno Ispirarsi le modifiche di zona. Tra l'altro cercare il recupero degll edifici che possono servire per le superiori; eli' minare i locali di affitto o noni.idonei; tenere conto che occorrono, oltre alle aule, anche laboratori, biblioteche, palestre. ■ Maria Valabrega
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