Quando cultura è successo

Quando cultura è successo Oltre 200 mila visitatori alla mostra delle porcellane dei Savoia Quando cultura è successo La rassegna ha acceso i riflettori su Torino richiamando pubblico da tutta Italia ■ collezioni rimarrà esposta sino alla fine dell'anno in attesa di essere raccolta in Circa metà delle un museo stabile Mostra delle Porcellane e degli Argenti del Savoia a Palazzo Reale: anatomia d'un successo. La rassegna, che s'è chiusa ieri, ha visto sfilare dal 26 settembre lungo il suo sontuoso itinerario oltre 200 mila visitatori richiamati da una magica fusione: tra il fascino della cornice — la dimora del re — e la suggestione del quadro, duemila «pesai, che hanno evocato lo splendente rincorrersi dei secoli cosi come l'arte li ha disegnati e incisi. Ma l'esposizione deve la sua riuscita non solo alla qualità degli oggetti e all'importanza del «contenitore»: «il pubblico — spiega la sovrintendente ai Beni ambientali e architettonici, arch. Clara Palmas, che ha curato la mostra nata grazie alla sponsorizzazione di Amici dell'Arte in Piemonte e Fiat — ci ha offerto l'importante conferma di gradire l'orario prolungato: se lo Stato non avesse cronici limiti di personale e potessimo garantire tutto l'anno .l'apertura pomeridiana, i nostri Musei, e Palazzo Reale in particolare, vivrebbero giorni assai più felici.. La mostra ha, Inoltre, rispettato quella che, a fine settembre, alcuni indicavano come previsione e, la maggior parte, più realisticamente, intravedeva come speranza: fungere da catalizzatore d'un turismo colto in una città che, in quest'ambito, ha cospicue potenzialità: -Una notevole parte di visitatori, infatti, non è stata torinese, ma gente che, venuta per la rassegna, ha "scoperto" Torino: Ieri su porcellane e argenti si sono spenti 1 riflettori, ma la raccolta non è stata smembrata. Dopo una breve chiusura, circa il 50 per cento delle collezioni continuerà, infatti, dal 15 di questo mese, ad essere offerto al pubblico: tra gli allestimenti che non verranno smontati, la .sfarzosa tavola imbandita, le vetrine nella camera da letto di Carlo Alberto e quelle nelle sale degli staffieri e del paggi. Intanto si sta lavorando per attrezzare, sempre a Palazzo Reale, una sede in grado di ospitare stabilmente almeno il cuore della mostra: * L'idea — aggiunge l'arch. Palmas — è adibire a museo il secondo piano della reg¬ gia non appena saranno terminati i lavori di restauro e di adeguamento alle norme di sicurezza*. Opere non particolarmente complicate sotto il profilo tecnico, ma che rischiano di slittare, ancora una volta, per motivi economici. Anche perché i già non ricchi fondi dèlia Sovrintendenza, con cui si deve fronteggiare la priorità dei restauri delle facciate, subiranno un salasso non preventivato: il vento ha. in questi giorni, danneggiato il tetto del palazzo e 11 suo ripristino potrebbe essere piuttosto costosa La lotta con il bilancio penalizza le grandi mostre; e senza grandi mostre Palazzo Reale non decolla come prestigiosa sede espositiva. Il serpente si morde la coda. L'unico modo per interrompere il circolo vizioso sembrano le sponsorizzazioni Conclude l'arch. Palmas: «Se questo edificio potesse continuare a garantire appuntamenti artistici rilevanti come quello delle porcellane dei Savoia, in 5-6 anni riuscirebbe a pagare, senea interventi dello Stato, la sua manutenzione ordinaria». Renato Rizzo Ci Centinaia di persone in coda per le porcellane e gli argenti di Palazzo Reale anche nell'ultimo giorno dell'esposizione

Persone citate: Carlo Alberto, Clara Palmas, Palmas, Renato Rizzo, Savoia

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Savoia, Torino