Pizzinato: tutti in ritardo di Ezio Mauro

Pizzinato: tutti in D leader Cgil replica al segretario Cìsl Marini: «D rinnovamento non è un problema solo nostro» Pizzinato: tutti in «La flessibilità è la regola, possibile che il sindacato debba rimanere Tunica cosa rigida, fìssa, immutabile?» - «Vecchio il modo di misurare il valore del lavoro» - Burocrazia: «Ne abbiamo meno di (Me Uil» ROMA — Pizzinato, qnal è oggi la vera (orsa del sindacato in Italia? Davanti al caso francese, con gli studenti In plana, 1 ferrovieri In sciopero, il pubblico impiego sul piede di guerra, il segretario della Osi Marini dice che l'Italia può essere governata proprio perché U sindacato è forte anche «e non lo sa, e accusa t flagellatori delle tre confederazioni, tra cui lei è in prima fila, di falso storico. Lei come si difende? «Io non devo difendermi proprio per niente. Quello che mi preme, è difendere 11 ruolo, il peso, l'Influenza del sindacato oggi, e anche domani. Oggi per noi è meglio di Ieri, e siamo d'accordo, perché il peggio è passato e non tentiamo più di farci legittimare dalle controparti come quando sentivamo che ci mancava la legittimazione dei lavoratori. Ma domani? Un sindacato vive e cresce se anticipa le novità, 11 cambiamento. E Invece lo temo che siamo In ritardo, e andiamo a rimorchio». Dunque è giusto flagellare il sindacato dell'87? •E' giusto, o meglio è indispensabile, domandarsi una cosa:in una fase come questa, in cui tutto è diventato flessibile, a partire dall'organizzazione del lavoro, possibile che il sindacato debba rimanere l'unica cosa rigida, fissa, immutabile? E' vero che lasciare la strada vec- chia per la nuova può essere pericoloso: ma é anche vero che quella strada comoda, larga, sperimentata, prima o poi ci porterà dritti all'esaurimento». Lo sa che dopo gli anni duri una fetta del sindacato non é d'accordo con questa sua analisi pessimista? •Lo so benissimo. E potrei starmene zitto anch'Io, contando gli iscritti della Cgil. che sono pia numerosi di quelli di tutti gli altri sindacati messi Insieme, e anche di tutti gli iscritti ai partiti italiani. Ma lo guardo a chi sta fuori Fuori dal sindacato, intendo, o ai margini: 7 milioni di lavoratori delle piccole aziende, un mare montante di tecnici e ricercatori, una miriade di figure professionali nuove, 11 disoccupati ogni cento occupati che ci chiedono cosa facciamo. Non basta per dire che troppe cose non funzionano?». Fino a questo punto però U suo è un atto d'accusa generico: In concreto, può dire che cosa bi¬ sogna cambiare? •Certa Prima di tutto, noi dobbiamo ammettere che il nostro modo di misurare il valore del lavoro 6 vecchio, e non funziona piti. Mi spiego: il valore del lavoro di un primario di cardiologia che sta a tempo pieno alle Molinette può essere lo stesso di un cardiologo che fa 11 tempo parziale e pensa al suo ambulatorio? Certo che no: ma queste differenze valgono,, o meglio devono valere, anche nell'Industria, nell'informatica,' nella scuola». Sta dicendo che dovete cambiare tutto il vostro modo di pensare, Impostare e fare I contratti? •81. Un sindacato che voglia essere espressione dell'universo del lavoro dipendente, deve vivere 11 pluralismo di competenze e funzioni che è fiorito in questi anni non come un impoverimento, ma come una ricchezza, da coltivare, anche perché non è vero che ci taglia fuori: solo 11 sindacato può portare a sintesi questa complessità. Ma la strategia contrattuale deve unire l'uguaglianza sodale e la solidarietà insieme con la valorizzazione delle diverse prestazioni. E questa è una cosa 'nuova: non siamo ancora capaci. Cosi come dobbiamo imparare a pensare ad uno Stato sociale con un vocabolario più ampio, fatto non solo di pensioni e sanità, ma di ambiente, inquinamento, vivibilità deUe città. Questo è un ritardo pazzesco, per noi. Ola quand'ero a Milano mi ero accorto che 11 rallentamento del traffico all'entrata e all'uscita delia citta si era mangiato quasi subito la riduzione d'orarlo che avevamo conquistato». Cosa pensa di fare perché' le impari anche U sindacato? •Portarlo in mezzo alla gente, reinventando il suo modo di essere. Slamo sicuri che la Quinta Lega di Mirafiori, tanto per fare un esempio, sia la forma di organizzazione ideale per agganciare i problemi che nascono dentro una multinazionale come la Fiat? E se anche funziona per la Fiat, come aggancia il mondo delle botte? E quand'anche funzionasse al meglio qui, come potrebbe agganciare domande e bisogni legati all'ambiente, che riguardano tutti 1 cittadini? 'MI displace, ma bisogna cambiare». Pizzinato, lei ha fretta e Marini dice che capisce perché: la Cgil, secondo il secretarlo della Cisl, ha più ritardi di tatti, perché è più ammalata di burocrazia sindacale. Cosa risponde? •Che U rinnovamento è un problema di tutto 11 sindacato, non solo nostro. Ed è di tutti anche questa storia della cosiddétta burocraBla, Perché non guardiamo !e cifre? Noi abbiamo 12.120 funzionari, uno Ogni 680 iscritti. Vogliamo arrivare ad un rapporto di uno a mille, ma gì a cosi abbiamo meno burocrazia di CUI e Uil. Qualche collega dice che sta meglio? Fuori 1 dati: perché non pubblicano, come facciamo noi, 1 bilanci da'cui risultano tutti 1 numeri, compreso il livello dello stipendio, a parti¬ re dal mio che 6 di 1.679.000 lire nette mensili»? Bla Marini sostiene che la Cgil ha qualche problema In più, perché l'organizzazione rigida in correnti rallenta U processo di decisione e lo Ingolfai è cosi? «MI sbaglio o fino a due congressi fa la Cisl votava per liste, e si organizzava in maggioranza e minoranza? E oggi che c'è una lista unica. Marini e davvero convinto di aver risolto tutti 1 suoi problemi? Prima di insegnare agli altri, secondo me è meglio guardare nella propria casa». Ma lei, guardando dentro la Cgil, non può far nulla per ridurre il condizionamento delle correnti? ■ io credo che sia giunto il momento di stabilire ufficialmente che le componenti non possono assumere nella Cgil decisioni vincolanti di nessun genere, ma devono essere semplici momenti di elaborazione». Pizzinato, lei non è arrivato Ieri al sindacato: pensa di riuscire cosi a sbaraccare la rigida divisione tra le correnti? •Io penso che la Cgil oggi debba avere una visione un po' più ampia della sinistra vecchia e nuova, per cercare di riaggregare 1 suoi militanti sulla base del concetti di solidarietà e uguaglianza sociale, anch'essi da rinnovare. Mi domando: in questa ricerca, ci può aiutare di più la protesta di quell'iscritto alla Cgil che ho visto marciare insieme con gli evasori a Torino, oppure il lavoro del giovani operai cristiani della aloe, impegnati a ripensare le caratteristiche dello Stato sociale»? Vuol dire che allargando U concetto di sinistra si può ritrovare uno spazio di movimento tra le correnti storiche della CgUT •Si, ma c'è di piti. E' tutto il sindacato che va ripensato, a cento anni dalla sua nascita. Chi aspetta un segnale da qualche altro Paese, aspetta In vana Siamo la quinta potenza industriale del mondo, non possiamo pretendere che altri sperimentino per noi, anche se slamo soli. Oli uomini della cultura, invece di aiutare questo nostro ripensamento, preferiscono continuare a far dotti commenti su quel che succede in Francia e in Cina. Eppure siamo in ritardo, e dobbiamo muoverci. Chi lo nega, sbaglia». Ezio Mauro

Persone citate: Pizzinato

Luoghi citati: Cina, Francia, Italia, Milano, Roma, Torino