II «Plano Cruzado» tradisce il Brasile

II «Plano Cruzado» tradisce il Brasile E' fallito, dopo dieci mesi di euforìa, il programma di austerità del presidente Sarney II «Plano Cruzado» tradisce il Brasile L'inflazione zero è durata una sola estate (nell'87 si prevede un balzo del 100%) - Lo sblocco dei prezzi minaccia una pioggia di rincari anche dei generi di prima necessità - La gente ritira i risparmi, si fermano gli investimenti - Verso un ipotetico patto sociale NOSTRO SERVIZIO RIO DE JANEIRO — Il «^Zano. CpKtqfJ«.t. ÈJtaJUto. E' ■questa' la-conclusione Inevitabile,-10 mesi dopo il varo del piano di stabilizzazione economica, anche se a livello ufficiale nessuno a Brasilia parla di scacco. Se ne parla. Invece, apertamente negli ambienti economici e sindacali. Aggredita e sulle prime contenuta con il blocco dei prezzi, l'inflazione è ripartita al galoppo; 11 risparmio interno e le riserve di divise sono a un livello critico; i sistemi di produzione e di distribuzione sono disorganizzati: per queste e tante altre ragioni, 11 governo è stato costretto a ricorrere alla •correzione monetaria», in altre parole a ristabilire alcune indicizzazioni la cui soppressione sembrava la maggiore conquista del Piano. L'euforia. dell'Inflazione zero, o vicina allo zero, è du¬ rata una sola estate: il tempo per il governo e il suo tire del Novembre. *>artrtBjiate settimana, i brasiliani sono ripiombati in una realtà purtroppo a loro ben nota: inflazione del 10 per cento in dicembre secondo gli economisti dell'Università di San Paolo, del 5,5 per cento secondo il governo, normalmente più ottimista degli economisti. Il ministro del Lavoro Pazzianotto fa assegnamento su un'inflazione mensile del 10 per cento, in gennaio e febbraio, mentre affronta un delicato negoziato con 1 sindacati in vista di un ipotetico patto sociale. La maggior parte degli esperti prevede per l'87 un'inflazione superiore al 100 per cento. In breve, il Brasile ricade nella situazione sua propria antecedente la fiammata del febbraio scorso, che aveva provocato il ricorso al piano di stabilizzazione. Lo sbandamento è stato rapido. Il governo ha lasciato passare le a v co dei prezzi, presumendo di colpire cosi soltanto le classi più favorite. Ma l'ampiezza degli aumenti, in particolare quello della benzina, ha choccato la popolazione, che ha reagito con uno sciopero generale. Il presidente Sarney e il suo ministro delle Finanze, Punaro, hanno detto allora che il • Plano Cruzado» continua a operare a favore dei poveri; meno di un mese dopo, si sono rimangiati le parole annunciando un aumento del 100 per cento del prezzo del latte e altri ritocchi per i prodotti di prima necessità. Una pioggia di rincari è prevista per le prossime settimane in seguito all'autorizzazione accordata di recente agli industriali di negoziare con le autorità monetarie un ritocco dei loro listini. Il blocco è dunque finito. Ma era già stato battuto In breccia diversi mesi fa: nu- spettavano- più le norme ufficiali o che 11 aggiravano con il mercato nero. Cosi, dopo aver tergiversato, il governo si è arreso all'evidenza. Iroppo tardi, secondo l'opinione generale: alcuni prodotti cominciano a mancare, il sistema produttivo è stato sregolato, sono riprese le 'Cattive abitudini». La prospettiva Inflazionistica è tale che le banche offrono ai clienti tassi di interesse fino al 240 per cento l'anno. L'equipe economica ha dovuto correggere un altro errore di percorso, abbandonando uno dei capitoli essenziali del piano di stabilizzazione: quella modifica della remunerazione del risparmio (non più indicizzata sul costo della vita ma in base a un tasso inferiore all'evoluzione reale dei prezzi) che aveva provocato un riti¬ ro massiccio dei depositi determinando un'esplosione tdc^a^à(^rnaj\d^ '•■*,Afì ■ £ti ciso di ristabilire gli ex meccanismi di remunerazione, anche per prestazioni sociali e alcune operazioni finanziarie, che ora sono nuovamente indicizzate al costo della vita. Teoricamente, la «correzione» è prevista per tre mesi. Ma al ritmo attuale di inflazione, ci sono tutte le probabilità che venga mantenuta. L'anno si è dunque chiuso nell'amarezza, per i brasiliani, dopo i pochi mesi di euforia durante i quali la crescita è stata eccezionale (11 per cento), il tasso di disoccupazione non era mai stato cosi basso. I vantaggi derivanti dai • Plano Cruzado» sono tuttavia andati un fumo in poche settimane. E la gente ha oggi l'impressione che i dirigenti abbiano perso il passo di fronte alle difficoltà suscitate dal loro Piano e ti¬ rino avanti alla giornata. Dovendo lo sblocco del a un rtagglusa\art, Sarney ha riesumato un suo vecchio progetto di patto sociale per tentare di contenere le pressioni della classe operaia Ma le possibilità di arrivare a un accordo sono minime. •I sindacati non credono alla lealtà degli imprenditori», ha dichiarato Joaquim Dos Santos, presidente della Cgt, la principale centrale sindacale, dopo un incontro di due ore con il ministro del Lavoro. Il governo tenta di influenzare i suoi partner minacciando una politica di recessione se un accordo non verrà raggiunto. Ma l'esecutivo ha perso molta autorità dopo il trionfo del Pmdb — partito pilastro della coalizione governativa — alle elezioni del 15 novembre. Charles Vanhecke Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Charles Vanhecke, Joaquim Dos Santos

Luoghi citati: Brasile, Brasilia, Italia