Famiglia iraniana chiede asilo

Famiglia iraniana chiede osilo Padre, madre e due figli scoperti a Fiumicino, dopo tre giorni Famiglia iraniana chiede osilo Sono arrivati in aereo da Teheran, non vogliono tornare in patria - Concesso l'ingresso provvisorio -1 tre clandestini della nave svedese volevano restare in Italia - lì caso Amir ROMA — Continuano i tentativi di fuga dall'Iran verso l'Italia. Mentre la Caritas ha confermato ieri che a Genova la polizia ha impedito ai tre marinai disertori della nave svedese di chiedere asilo in Italia, ieri sera a Fiumicino, nell'aeroporto internazionale di Roma, è stata scoperta una famiglia di quattro persone che dal primo gennaio attendevano di entrare nel nostro Paese. Padre, madre, due bambini nella sala transiti, senza documenti. Non avevano detto nulla alla polizia di frontiera, non avevano nemmeno tentato di varcare la dogana. Attendevano. Verso le 18 si è presentato alla polizia un iraniano residente in Italia, a Palermo, sposato con un'italiana, L'uomo ha detto che stava cercando suo fratello. Con gli agenti si è recato nella sala transiti dell'aeroporto e a questo punto sono stati Ui^^AHft^-^tgsa., Hanno dichiarato di non avere documenti, pare che abbiano detto di averli smarriti durante il viaggio. Una versione confusa. Quello che è certo è che in Iran non vogliono più tornare. In serata il ministero degli 'Esteri, in accordo con l'Interno, ha concesso loro un'autorizzazione provvisoria di ingresso in Italia. Stamane i quattro, accompagnati da un rappresentante dell'Alto Commissariato per ' irttùgiau ■dell'etra, W0mi riranno in un albergo di Ladispoli in attesa che sia deciso il loro destino. E' probabile, ma la richiesta non è ancora stata fatta, che i quattro chiedano asilo in Italia. La famiglia iraniana era arrivata a Roma il primo gennaio a bordo del volo 739 della compagnia di bandiera di Teheran. A quanto pare i quattro non hanno fatto altro che attendere nella grande sala transiti dell'aeroporto di Fiumicino l'arrivo del parente,1 'evidentemente; concordato. Nessuno si è accorto di loro, come già" nelle scorse settimane era accaduto per altri undici iraniani che aspettavano di poter essere imbarcati su un aereo diretto in Svezia dove avevano chiesto asilo politico. Ma fino ad ora 1 quattro non hanno espresso alcuna motivazione politica al loro gesto. Questo caso romano è destinato comunque a riproporre in maniera drammatica la questione della fuga dall'Iran. Proprio ieri sera i tre disertori iraniani, imbarcati sulla nave svedese della compagnia Skodsborg partita pochi giorni fa da Genova, sono giunti a Francoforte dopo un lungo periplo attraverso la Spagna. Ma la loro meta doveva essere l'Italia. Lo ha confermato ieri a Genova Salvatore Salvai, rappresentante della Caritas, che il 31 dicembre ha seguito personalmente la vicenda, «fi rappresentante dell'agenzia marittima svedese mi disse che la polizia italiana aveva ricevuto l'ordine di non fare scendere dalla nave i ire clandestini' La sua dichiarazione conferma quanto già aveva sostenuto l'interprete iraniano Gholam Reza, secondo il quale i tre avevano chiesto fin dal primo momento di essere accolti in Italia. Reza — che già aveva fatto da interprete nel caso di Amir Albogino, l'altro disertore imbarcato sulla «Iran Jahad» — suggeriva di fare scendere al più presto i tre dalla nave, per evitare che si ripetesse il clamoroso caso del dissidio tra autorità iraniane e italiane a proposito dei profughi. Salvatore Salvai ha raccontato di aver preso contatti personalmente con il signor Galli, rappresentante italiano degli armatori svedesi, chiedendogli tempo per assecondare la richiesta dei tre iraniani. Ma questi, ha spiegato ancora Salvai, ,mi ha detto che era tenuto a far rispettare la tabella di marcia della nave in partenza per Barcellona; ed aggiunse che la polizia italiana non consentiva che i tre scendessero». Intanto la «Iran Jahad-, che fu bloccata a Genova per alcuni giorni dallo sciopero dei portuali, che volevano consentire al clandestino Amir di sfuggite al regime khomelnista, è arrivata ieri nel porto iraniano di Bandar Abbas. Non si hanno notizie di Amir. Ma il capitano della nave, Hussein Ali Yazdanl, ha rivolto un duro attacco all'Italia. c, m.

Persone citate: Amir Albogino, Bandar Abbas, Galli, Genova Salvatore, Gholam Reza, Hussein Ali Yazdanl, Salvatore Salvai