Pomigliqno sema rimpianti

Pomigliqno sema rimpianti Pomigliqno sema rimpianti «Con l'Ili, dice un sindacalista, la società viveva in stato preagonico» - Un altro aggiunge: «Siamo disposti a collaborare» - Resta da vedere come la nuova normativa inciderà sulle buste paga dei lavoratori NAPOLI — La .fabbrica è ancora semideserta, in questo inizio d'anno denso di novità per l'Alfa di Pomigliano d'Arco. In attesa del rientro della stragrande maggioranza dei dipendenti, previsto per 11 7 gennaio, l'ufficio del personale ha consegnato ad appena 1300, tra funzionari, impiegati e addetti alla manutenzione, una lettera che significa molto per il futuro dello stabilimento. In una ventina di righe la «Alfa Lancia Industriale» annuncia ufficialmente l'avvenuta acquisizione dell'Alfa Romeo. Ma ciò che più conta per le maestranze è quella parte del comunicato in cui la nuova Casa automobilistica italiana preannuncia inevitabili modifiche del contratti. Essendo la «Alfa Lancia Industriale» una società privata — è scritto in sintesi nelle lettere consegnate a mano ad ogni fine turno — sarà impossibile mantenere in vita 11 contratto del metalmeccanici delle aziende a partecipazione statale. A Pomigllano non vi sono state, fino ad ora, reazioni particolarmente significative. Gianfranco Federico, nuovo segretario regionale della Cgil, per oltre cinque anni responsabile della Firn in Campania, è piuttosto cauto nel giudizio, anche se non nasconde qualche preoccupazione su alcuni punti del nuovo contratto che dovrà essere definito. •La comunicazione in sé era un fatto scontato — commenta; — era chiaro che il contratto con Viri non avrebbe avuto più senso nel momento in cui alla proprietà dell'Alfa subentra un privato. Bisognerà andare a vedere concretamente in che misura le modifiche incideranno sulla busta paga». La preoccupazione dei la, voratori dell'Alfa non ri- , rguWdaHanto le modlflcnV't salariali, nell'imminenza di una nuova definizione del contratto nazionale di lavoro, quanto le differenze di inquadramento, gli accordi aziendali e la qualità dei rapporti con il sindacato. ^All'Alfa — spiega Gianfranco Federico — erano stati istituiti i gruppi di produzione, che hanno consentito in passato l'acquisizione di qualifiche superiori per gli operai. Non mi risulta che la Fiat abbia questo tipo di organizzazione del lavoro». Cauti nel giudizio in attesa dei primi incontri tra azienda e sindacato previsti per la metà del mese, i lavoratori dell'Alfa di Pomigllano d'Arco fanno attenzione a non esagerare con il pessimismo sui futuri rapporti con la nuova proprietà. Vincenzo Barbato, del consiglio di fabbrica, si dice consapevole che la sfida lanciata dalla Fiat nel Mezzogiorno dev'essere raccolta dai lavoratori con la responsabilità e con l'impegno già mostrati In passato. •Con Viri l'Alfa viveva in stato preagonico. Era necessario un grande ■accordo; era indispensabile che l'industria automobilistica si desse un punto di riferimento solido. Dunque, in questo senso, ben vengano i privati al posto di queste Partecipazioni Statali. La Fiat può e deve vincere una scommessa che è importante anche per l'azienda, oltreché per le maestranze. So che i progetti sono ambiziosi, vedremo concretamente cosa potrà essere realizzato: E' convinzione diffusa che la «Alfa Lancia» potrà decollare grazie ad un corretto rapporto con 11 sindacati 'Nella vecchia Alfa Romeo — aggiunge Barbato — eravamo riusciti a determinare un livello di partecipazione e di democrazia molto alto. Grazie a ciò riuscimmo a superare molte crisi. Nei primi Anni Ottanta la fabbrica di Pomigllano d'Arco era portata in Italia come un esempio negativo: la disaffezione portava all'assenteismo, che toccava livelli record. Se le crisi sono passate, ciò è merito esclusivo del sindacato: I lavoratori di Pomigllano d'Arco dicono addio - alle Partecipazioni Statali senza eccessivi rimpianti e sperano che dal Mezzogiorno giungano nuove occasioni d'espansione del mercato italiano all'estero. «72 sindacato è consapevole del fatto che la nuova produzione di auto destinate anche al mercato europeo e americano costituisce un rischio anche per l'azienda — aggiunge Gianfranco Federico —. Insomma, è la stessa Fiat che si sta trasformando e noi, per la parte che ci compete, siamo disposti a collaborare. C'è anche un altro aspetto che l'azienda non dovrebbe sottovalutare, quello dei rapporti con le diverse realtà del Mezzogiorno. Si può dire che per la prima volta un grosso gruppo industriale privato fa il suo ingresso nella provincia di Napoli. Ciò non mancherà di produrre qualche trauma, soprattutto nei rapporti con un certo ambiente politico, abituato a piccole e medie imprese troppo spesso subalterne. Gravi traumi potranno però essere superati con la collaborazione dei sindacati: ... ii « Fiilvlo MUone W 1 I M %mJf ***** j

Persone citate: Barbato, Gianfranco Federico, Vincenzo Barbato

Luoghi citati: Campania, Italia, Napoli, Pomigllano