L'alcalde incanta la Spagna con un'Olimpiade di Giovanni Perego

L'alcalde incanta la Spagna con un'Olimpiade Pasqua! Maragall uomo dell'anno: da efficiente sindaco di Barcellona a politico di rilievo nazionale L'alcalde incanta la Spagna con un'Olimpiade NOSTRO SERVIZIO BARCELLONA — Gli spagnoli non hanno dubbi: anche se non lo' ha designato una giuria ufficiale, il loro uomo dell'anno è Pasqual Maragall, alcalde di Barcellona. Lo dicono i giornali, lo dice la gente per le strade e nei bar, lo si afferma perentoriamente in quella sorta di supremo foro sportivo che è, nella capitale catalana, l'imbocco delle ramblas, le grandi strade che dal centro scendono al mare, dove ogni giorno si recano migliaia di persone a discutere soprattutto di calcio. E' l'uomo dell'anno perché è l'artefice della grande vittoria del 17 ottobre '86: la designazione di Barcellona a sede delle Olimpiadi del '92. E' lui che quattro anni fa, eletto, sindaco socialista della città, prende in mano il progetto appena abbozzato di candidatura olimpica, raduna e mette al lavoro una équipe di architetti urbanisti, grafici, economisti, tecnici e sportivi 700 persone, e inizia poi un'ininterrotta serie di viaggi nelle principali capitali del mondo per spiegare e propagandare «Barcellona olimpica». E intanto lavora duramente anche nel proprio Paese: ottiene l'appoggio del re, di tutti i partiti, dèi Parlamento, crea un comitato di Industriali catalani che finanziano a fondo perduto spese promozionali e di progettazione, ottiene l'adesione di 60 mila volontari che da ora all'estate del '92 lavoreranno gratuitamente per preparare . la città al grande evento. Consapevole poi della debolezza sportiva dei suoi connazionali e preoccupato che nel '92 non facciano una figuraccia, non poche mattine va a insegnare ginnastica in questa o in quella scuola, e non perde occasione per predicare ai giovani la ne¬ cessità delle discipline atletiche.- Quarantacinque anni, un po' di pancia, baffuto, giacca sbottonata,, il nodo della cravatta di traverso, Pasqual Maragall è il rampollo di una grande famiglia catalana. U padre è senatore socialista, il nonno Joan Maragall, poeta illustre, è stato il cantore del sentimento nazionalistico e sul suol versi ancora oggi gli scolari catalani imparano la loro lingua Giovanissimo. Pasqual si laurea in economia in una università americana e milita intanto nel •Felipe», il Fronte di liberazione popolare di matrice cristiana, di acceso radicalismo, che negli Anni Sessanta lotta nella clandestinità contro il franchismo promuovendo soprattutto l'incontro tra la resistenza operaia e le giovani leve intellettuali e tecnocratiche di una borghesia che va staccandosi dal regi¬ me. Nei quartieri operai di Barcellona che frequenta assiduamente parlando con la gente, lo chiamano l'.americano». Quando nel '70 nasce «Convergenza socialista di Catalogna» e diverrà con la fine del franchismo il partito socialista catalano, sezione del psoe, partito socialista operaio spagnolo, Maragall è tra i dirigenti. Non è ancora tuttavia un personaggio di rilievo nazionale, è ancora soltanto Maragall alcalde di Barcellona: diventa di colpo un personaggio nazionale la sera del 17 ottobre scorso quando, da Losanna, telefona al re e gli annuncia lapidariamente: •Abbiamo vinto, per Barcellona, per la Spagna!». E, indubbiamente, l'attribuzione del Giochi olimpici a Barcellona è una vittoria per tutta la 8pagna ma è una vittoria soprattutto per Barcellona. La grande metropoli medi¬ terranea conia i suoi slogan • Barcellona, più che mai», •Barcellona fatti bella», progetta grandi opere urbanistiche, l'edificazione della città olimpica sul litorale Nord, ia costruzione di un grande palazzo degli sport sul colle di Montjulch, l'apertura di un porto turistico e di avveniristiche infrastrutture viarie, ma soprattutto progetta li suo riaprirsi al mare. Più di un secolo fa, Barcellona era una piccola città di 100 mila abitanti, chiusa nelle sue mura, raccolta intorno alla stupefacente basilica, «Santa Maria del Mar», alla cattedrale, al «barrio gotico», il quartiere gotico; ma è ancora città marina, memore delle grandi Imprese catalane commerciali e guerriere, le contese con Genova, Venezia e Pisa, con i morì e con 1 turchi Ma viene l'epoca della ferrovia e dell'Industria: binari, stazioni. fabbriche, magazzini, palazzi la isolano dal mare, la spingono nell'entroterra. Ora con le Olimpiadi, Barcellona progetta 11 suo ritorno al mare con radicali sventramenti. - ' Non lo si dice apertamente ma é nel cuore di ogni catalano: è l'occasione di una rivincita di Barcellona su Madrid. Negli anni grigi del franchismo Barcellona, cuore della resistenza repubblicana, rimane pur sempre la città più viva della Spagna, la più cosmopolita ed europea. Anche con 11 franchismo sopravvive quella che viene chiamata la sua «vibrazione». Ma il ritorno alla democrazia è 11 trionfo di Madrid, sede del libero Parlamento, dei partiti, della nuova dirigenza, del governo. Anni di supremazia madrilena nel costume e nella cultura. E ora Barcellona si . prepara alla rivincita. Giovanni Perego

Persone citate: Joan Maragall, Maragall, Pasqual, Pasqual Maragall