Deabate onesto pittore

Deabate onesto pittore Deabate onesto pittore Asette anni di distanza dalla scomparsa di Teonesto Deabate, la galleria L'Ariete (che fu la prima nell'81 a proporne una sommaria retrospettiva) presenta oggi un discreto numero di opere del maestro torinese, datate fra il 1930 e la fine degli Anni Settanta. In parete, di questo «grande» della tradizione figurativa piemontese (maestro di molti, stimato da tutti), alcune autentiche chicche. Accanto alle più prevedibili e consuete pagine deabatiane (gli inconfondibili campi di grano, i gialli covoni, i luminosi paesaggi, le meditate e ricche composizioni, due ritratti femminili di piglio rapido e tenace), il visitatore si imbatte, infatti, in una decina di acquerelli e chine acquerellate (per lo più degli Anni Settanta, alcune con tanto di dedica) in cui Deaba¬ te ha superato, davvero, sé stesso. Il segno, quando compare, è rapido e sintetico, le immagini sono evocate attraverso morbjde trasparenze di colore. In «Campi» (1970), il fraseggio è essenziale su ampie campiture cromatiche aperte al gioco trionfale della luce. Datati fra il 1930 ed il 1935 (con autentica del figlio Luca), due oli dì gusto decisamente plastico. Infine, del 1961, un pezzo curiosissimo. Un grande paravento in legno, a cinque ante, frutto della curiosità ed abilità artigianale (così ben documentata nella mostra di quattro anni fa, alla Promotrice) del Deabate arredatore. g. mi. Teonesto Deabate, galleria L'Ariete, via Bava 4, fino all'8 gennaio. Orario 912,30 e 15-19,30; chiuso il lunedì mattina.

Persone citate: Deabate, Teonesto Deabate