Caro Renato, «vecchio guaglione»

Caro Renato, «vecchio guaglione» Successo per il concerto di Carosone al Colosseo di Torino, l'altra sera Caro Renato, «vecchio guaglione» TORINO — Con oltre mille fans che lo applaudivano a ogni canzone, Renato Carosone ha fatto musica e spettacolo, l'altra sera al Colosseo, l'unico teatro torinese dove la buona acustica consente il buon ascolto. Canzoni di ieri e canzoni di oggi, privilegiato tuttavia il passato, con questo anziano (ha settantuno anni) pianista, compositore, cantante sempre verde, con nel cuore una grande voglia di vivere, di fare. Show e simpatia dunque ma con tanta nostalgia per un'epoca (gli anni Cinquanta) irripetibile, lontana ormai secoli dall'odierno (vita, mentalità, e anche canzonette). Carosone ci riprova e ci riesce ma per mille spettatori (che sono forse tanti in un teatro, pochi in realtà per un approccio con un'eventuale hit parade). D'altro canto Renato Carosone è ora in tournée solamente per fare il suo dono di Natale ai suoi vecchi fans (vecchi sul serio: al Colosseo era il trionfo degli -anta-) e non pretende di riacciuffare una fortuna che lo ha già sostenuto con generosità nel passato remoto. Oggi Napoli canta con le voci di Pino Daniele e di Tullio De Piscopo. Tra questi giovani leoni e il vecchio Carosone c'è stato di mezzo un Peppino Di Capri (gli Anni Sessanta) e il lungo silenzio che ha preceduto la nuova ondata: trent'annì sono tanti e si dimentica. Non solo: trent'anni fanno la storia e possono uccidere chiunque, altroché Carosone e le canzonette in stile Vecchianapoli. Ai suoi tempi era l'Idolo dei commendatori che spendevano un capitale per scendere gli scalini del night e ascoltarlo fino alle ore piccole. Renato Carosone era 11 bandleader meglio pagato in Italia nel periodo '50/'60: Bruno Martino (un musicista di ben altra classe, quella internazionale) dovette emigrare all'estero (in Danimarca, in Libano) per ottenere uno spazio che Carosone aveva monopolizzato in Italia. Negli stessi anni solamente un Van Wood, e più tardi un Marino Marini (quello di -Carina-) ottenevano gli stessi cachet e la medesima audience (ma suonavano -alla Carosone-). La tarantella come ritmo nazionale fu la grande scoperta di questo formidabile antropologo della canzonetta. Italiani tarantellati in maniera sottile, non proprio ros¬ siniana con le nacchere, ma tarantellati più subdolamente con questo ritmo mediterraneo, italico (ce l'abbiamo nel sangue anche se non lo sappiamo) e balliamo, balliamo, diventiamo allegri, infine tarantellati. Carosone sa. Suona di tutto ma rock, mambo, chachacha, merengue, bolero, beguine, foxtrot, samba, bayon. bamba, calypso che siano, sotto le sue mani diventano tarantella, tarantellina. tarantolante musica. Quando Belafonte cantava Ù suo -Island in the sun-, Carosone scopre il calypso delle Antille e segue la moda ma quel calypso ha profumo di cozze e vongole, proprio come piace agli italiani: un calypso alla napoletana, quasi verace. De Piscopo e Daniele fanno lo stesso discorso con il rock. In realta è la tarantella che tarantola le hit parades: ieri come oggi. Bravo Carosone. vecchio guaglione. Ha composto un sacco di canzoni, orecchiabili, divertenti, ne ha cantate e ne canta centinaia, anche di altri autori. Canta Napoli e la canta da par suo. in uno stile ineccepibile. Come si sa la canzone napoletana non e una canzone qualsiasi. Come il Fado o il Blues o il Tango impone vere voci che interpretino alla lettera una fede musicale, un sentimento di vita. Senza strafare, ma dosandosi e destreggiandosi, don Renato interpreta modernamente la sua Napoli, sfiora il sentimentalismo ma senza calcare la mano I-Maruzzella-) quando è necessario, sfoggia un salutare pimpante umorismo durante quasi tutto il suo concerto. E' con la voce di Nino Taranto che canta le cose allegre. La vecchia cara Napoli delle macchiette, del varietà, dell'avanspettacolo, la Napoli con tutti i suoi personaggi di tutti i giorni, gente che incontri per la strada, al caffè. Storie, storie, storielle. Ancora una cosa: figlio di Nino Taranto ma papà di Enzo Arbore che lo ha copiato nel modo sornione di fare la canzone, di ritmare e di tarantellare, tarantolare. Franco Mondini • » * i ' ; * » * * I; » i ì » * • ss* *- * * »»«s? * „.Atv* i.-* è * 4 - 1 a****!ti- ■ z*" -*.»*»i M il muli -*»*»i I}.,„.,t,, I M il muli Renato Carosone a T orino

Luoghi citati: Danimarca, Italia, Libano, Napoli, Torino