«Non ho sposato un ruolo» di Luciano Borghesan
«Non ho sposato un ruolo» Intervista ad Aldo Ravaioli, assessore «indesiderato» ai trasporti «Non ho sposato un ruolo» «Guardo alle cose da fare» - «Entro il '90 si può avviare il metrò e forse completare il sottopasso di corso Regina» - Agli alleati: «Se potessi tornare indietro non accetterei imposizioni» - Agli avversari: «Avverto l'esigenza di combattere chi fa politica utilizzando l'intrigo e la calunnia» "Allora ingegnere, rientra in giunta?'. La domanda del giorno gliela pone un barman di un locale del centro. L'ingegnere è Aldo Ravaioli, il vicesindaco, che gli ex alleati non vogliono più come assessore ai trasporti dopo la vicenda del metrò mai nato. Lo Incontriamo dopo la decisione del pri di non entrare in giunta e prima della partenza, per lavoro, per l'America. Se ci fossero le condizioni per una maggioranza di suo gradimento, lei si impegnerebbe in prima persona esclusivamente con le deleghe «trasporti» e «viabilità»? "Non ho mai avuto pregiudiziali sul ruolo, ho sempre guardato alle cose da fare". Quali obiettivi dovrebbe avere la maggioranza? •Una chiarezza programmatica che ora non ha. Al momento sembra rimesso in discussione tutto-. Fino al '90 realisticamente che cosa si può fare? •Il ppa, la delibera programmatica. Se si conferma il sistema di metropolitana si può avviare, e forse completare, il sottopasso della linea 3 in corso Regina. Si può partire con la linea 4. Se passa la legge del ministro Tognoli si possono realizzare alcuni parcheggi-. Che cosa non rifarebbe da assessore ai trasporti? •Non inizierei l'iter per il metrò se non con garanzie sicure. Non accetterei più imposizioni, come l'esclusione dell'Alm chiestami a settembre, lo stesso discorso vale per i tecnici comunali. Non accetterei di dividere il progetto Emmeti dai costi, pur essendo certo della correttezza amministrativa". Perché non mandò avanti il primo progetto, quello studiato dalla Sotecni nell'87? •E' stato tenuto fermo oltre un anno dalla maggioranza'. Da chi? -La de non concordava sul ruolo dell'Atm come stazione appaltante e non voleva che ci fosse un unico concessionario-. Di lei si dice: sarà un bravo manager, ma in Comune si amministra diversamente. "Non ho mai pensato che il Comune fosse un'azienda privata. Comunque, ci si può muovere in modo diverso. A Milano lo fanno-. I titoli sui giornali: Ravaioli che va, Ravaioli che toma. Oli inviti a lasciar perdere quell'incarico sono espliciti Ci so¬ no Implicazioni per la sua vita di tutu i giorni? «Ho sempre preferito rifuggire da manifestazioni esterne. Mi disturba ritrovarmi improvvisamente per volontà di altri al centro dell 'attenzione'. n metrò non si fa. Non crede di aver perso credibilità nei confronti del mondo imprenditoriale? •E' un rapporto consolidato. Ho avuto anche manifestazioni di solidarietà'. D suo iter amministrativo è finito nelle mani di un magistrato, il Co reco ha bocciato una delibera, gli ex alleati non la vogliono più come assessore ai trasporti. Chi sono i suoi avversari? •Ci sono due problemi nella nostra città alla base di un'obiettiva difficoltà di fare politica. Uno è quello di intrattenere rapporti con il mondo economico-industriale, avendo la consapevolezza del ruolo che si ricopre ma senza pregiudizi e pretese di piantare bandierine. L'altro — come mi ha scrittosi manager dì un'importante azienda pubblica — è l'esigenza di combattere chi fa politica anteponendo agli interessi della città quelli politici personali e utilizzando l'intrigo e la calunnia". Elezioni '90: si ricandiderà? •Ho vissuto molti momenti delicati, anche nel mondo economico. Mi ha sempre salvato il fatto che fin da giovane ho cercato di pormi nelle condizioni in ogni momento di cancellare tutto e di ricominciare da capo, guardando sempre tutti negli occhi'. Luciano Borghesan
Persone citate: Aldo Ravaioli, Ravaioli, Tognoli
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