Dopo Viglione, è ancora psi Oggi l'elezione del presidente di Aldo Viglione

Dopo Viglione, è ancora psi Oggi l'elezione del presidente In Regione, alle 14,30, si sceglie la nuova guida del «parlamentino» Dopo Viglione, è ancora psi Oggi l'elezione del presidente Trattative febbrili - La maggioranza di pentapartito sceglie tra Maccari e Croso Un socialista al posto di Aldo Viglione. Una settimana di trattative non è bastata a far decollare la candidatura di Bianca Vetrino, repubblicana, vicepresidente della giunta del Piemonte. «Ci stiamo ancora lavorando'. assicurano tutti i segretari del pentapartito (dal socialista Giuseppe Qaresio al de Mario Carletto, al repubblicano Franco Ferrara) in una domenica frenetica di telefonate, incontri, bozze d'accordi. Ma la scelta definitiva uscirà dal direttivo regionale del psi convocato ieri a tarda sera e stamane verrà comunicata agli alleati di governo. Due i nomi: Eugenio Maccari, assessore alla Sanità, ex presidente della Provincia di Torino, pinerolese, e Nereo Croso. assessore alle Finanze regionali, vercellese. La guida del Consiglio del Piemonte resta dunque ai socialisti? Sembra proprio di si, salvo sorprese. La possibilità di eleggere alla massima carica del «parlamentino» di Palazzo Lascaris Bianca Vetrino è sfumata non appena le trattative per risolvere la crisi al Comune di Torino si sono arenate tra veti incrociati, rinvii, nuove e impreviste ipotesi di soluzione. L'eventualità di ritrovarsi con i repubblicani fuori dalla giunta municipale e da quella regionale (anche se con un probabile appoggio esterno a Palazzo di Città e un solido patto di maggioranza nell'Assemblea di via Alfieri 1S ) ha frenato l'intera operazione. Tutto è accaduto mentre il pri si diceva disponibile a cedere la vicepresidenza della giunta per la guida del Consiglio, dc-pli-psdi e psi giudicavano con simpatia una repubblicana al timone del "Parlamentino subalpino» e anche i partiti d'opposizione sembravano (ma non erano altro che percezioni) decisi a non cercare scontri sui nomi. Intanto i comunisti rilanciavano la candidatura del loro capogruppo Rinaldo Bontempi e ribadivano il -no- a proposte 'Strumentali alla soluzione della crisi in Comune o rispondenti soltanto a logiche interne di partito-. -C'è ancora tempo per uscire da queste gabbie — aswertiva il segretario Marco Bosio — spezzare deleteri vincoli e patteggiamenti e avanzare soluzioni che troveranno l'apprezzamento del pei'. Due giorni fa però la palla è tornata in casa socialista dove i candidati si erano ridotti a due. Ma Nereo Croso non sembra per nulla entusiasta di trasferirsi da piazza Castello, dove s'occupa di bilancio, a via Alfieri. Preferirebbe dunque continuare a svolgere il ruolo di assessore nel governo della Regione. Più disponìbile invece Eugenio Maccari che lascerebbe però scoperto un settore delicatissimo, la Sanità. Per'chi? La notte dovrebbe portare consiglio nella federazione di corso Palestro. Così almeno si augurano democristiani, socialdemocratici, repubblicani e liberali che sì sono dati appuntamento al gruppo de in via San Francesco d'Assisi, oggi alle 10, per l'ultima riunione prima dell'importante Consiglio regionale. Soltanto a mezzogiorno, quindi, si conoscerà il nome sul quale i socialisti chiedono i voti di tutti. Ma alle 14,30 quando le luci si accenderanno nell'aula azzurra di Palazzo Lascaris certezze, con ogni probabilità, non ce ne saranno. E potrebbe quindi succedere di tutto. n nuovo presidente del Consiglio, dopo la tragica morte di Aldo Viglione, deve essere eletto con voto segreto. Le urne potrebbero proclamare vincitori Maccari o Croso, ma anche dar sfogo a pìccole armate di franchi tiratori o riservare la maggioranza dei consensi a Rinaldo Bontempi che il pei propone come presidente nel nome dell'emergenza (per autorevolezza e credibilità) e nel tentativo di strappare alle -logiche spartitone una carica istituzionale che deve essere attribuita al di fuori dei recinti costruiti dalle segreterie dei partiti'. "Mi auguro — conclude il segretario regionale del psi — che il pei decida di accettare la nostra proposta di legare l'elezione del nuovo presidente all'impegno di fare le riforme del Consiglio entro il "90. Una candidatura di bandiera sarebbe solo un'azione corsara nel segreto dell'urna-. Su un obiettivo insistono tutti (dalla de a dp): fare in fretta perché in mancanza di un presidente il Consiglio è paralizzato. Gian Mario Ricciardi

Luoghi citati: Assisi, Comune Di Torino, Piemonte, Torino