L'89 piace agli uomini

L'89 piace agli uomini Nei sondaggi sono più ottimisti delle donne L'89 piace agli uomini Nel mondo «boom» della fiducia: pace ed economie forti - Pessimismo in Perù, Brasile, Messico e Turchia MILANO — I più fiduciosi verso l'89 sono gli uomini, età compresa tra i 25 e i 34 anni, abitanti nel Nord. Come gli scorsi anni anche per il 1988 la Doxa ha elaborato un sondaggio per valutare le previsioni che la gente fa per l'anno nuovo e quale bilancio trae da quello che sta per chiudersi. Analoga ricerca è stata fatta dagli altri istituti del -Gruppo Gallup- (l'associazione internazionale di ricerca) in 34 Paesi europei ed extraeuropei. I risultati sono positivi: in 29 Paesi su 35 la percentuale di ottimisti, cioè di coloro che prevedono per se stessi un 1989 migliore del 1988. supera la percentuale dei pessimisti. Lo scorso anno tale percentuale si registrava solo in 21 Paesi su 33. L'ottimismo prevale anche nelle valutazioni più generali. Per quanto riguarda la conflittualità intemazionale 16 Paesi su 35 prevedono un anno pacifico: alla vigilia dell'88 erano appe¬ na 4 su 29. Un altro indice di questo -boom» dell'ottimismo è l'abbassamento del livello di timore di una guerra mondiale entro i prossimi 10 anni: in Italia solo un intervistato su 100 si è detto sicuro che scoppierà una guerra nel prossimo decennio, 42 sono convinti del contrario e 45 considerano l'ipotesi molto improbabile. Meno fiducia invece nella soluzione dei conflitti sindacali: solo 19 italiani su 100 prevedono una diminuzione degli scioperi. Tra i Paesi extraeuropei gli abitanti del Perù sono quelli che fanno le previsioni più pessimistiche: 78 intervistati su 100 sono convinti che l'89 sarà peggiore dell'88. Ma anche i brasiliani (42 per cento), i messicani (48) e i turchi (43) non hanno molta fiducia nel prossimo anno. In Sud Africa 35 neri su 100 sono convinti che la situazione resterà invariata mentre 43 bianchi su 100 si aspettano un anno migliore. Nell'Unio¬ ne Sovietica, che partecipa per il secondo anno a questo sondaggio (ma con una ricerca effettuata solo a Mosca) la percentuale degli ottimisti è del 41 per cento, con un aumento del 7 per cento rispetto all'anno precedente, e il 52 per cento prevede un anno tranquillo dal punto di vista dei conflitti internazionali. Il bilancio del 1988 per gli italiani è positivo: 44 intervistati su 100 considerano la situazione economica migliorata negli ultimi 12 mesi, 27 la considerano invece peggiorata e 24 invariata. Analoga tendenza negli altri Paesi della Comunità europea (il sondaggio sul bilancio non è stato fatto nei Paesi extraeu ropei), anche se non in tutti. In Danimarca infatti 64 abi tanti su 100 considerano la si tuazione economica del proprio Paese peggiorata, in In ghilterra 43 su 100 e in Grecia 40. In Italia sono gli uomini (54 su 100) a tirare bilanci positivi (rispetto a 39 donne su 100). (Ansa)