Una neonata «orfana bianca» dell'Intifada

Una neonata «orfana bianca» dell'Intifada Le autorità israeliane non concedono alla madre di rientrare a Nablus dalla Giordania Una neonata «orfana bianca» dell'Intifada NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — A tre mesi e mezzo di età. la piccola Ala Nabulsi è una protagonista involontaria dcWIntifada, la rivolta palestinese nei territori occupati: da tre settimane le autorità israeliane impediscono alla madretdi far ritorno dalla Giordania alla città della West Bank ove risiede, Nablus, e il padre Mahdi è costretto a fare acrobazie per assicurarle pasti regolari tra un coprifuoco e l'altro. Nonostante gli sforzi, la bambina cala costantemente di peso. -La Cisgiordania è come il Far West — commentano in città — e le autorità israeliane di occupazione concedono o negano permessi in maniera arbitraria-. I guai della famiglia Nabulsi luna delle più note e antiche di Nablus) derivano dal fatto che la madre di Ala, Manal, è cittadina giordana. In passato le autorità le han¬ no rinnovato il permesso di soggiorno ogni tre mesi. Ma all'inizio di dicembre le regole sono apparentemente mutate: -Le hanno spiegato — ha raccontato ieri Mahdi — c/?e doveva recarsi al ponte di Damia, sul Giordano, entrare per 24 ore in Giordania e quindi fare ritorno-. A Manal, le autorità hanno consigliato di lasciare Ala dal padre. Quando ha cercato poi di rientrare in Cisgiordania, gli israeliani le hanno negato il permesso d'ingresso: -Ha pianto, si è disperata, ma i soldati le hanno detto laconicamente' che non poteva fare ritorno a casa-, ha proseguito Mahdi. Il giovane padre si è trovato all'improvviso di fronte a una situazione drammatica. Da un lato bussare a tutte le porte del governo militare israeliano per comprendere la ragione della loro particolare ostilità: dall'altro garantire alla figlia pasti regolari, con latte in polvere, anche nella settimana in cui Nablus è stata sottoposta a coprifuoco. «U?ia sera sono riuscito a fermare un'ambulanza di passaggio — ha ricordato —, che si è recata in ospedale e mi ha portato un po'di latte. Un'altra volta ho chiesto a un amico, che ha ottenuto dall'esercito un permesso di passaggio, di comprarmi un po'di latte fresco-. Quando questo è finito, è rimasta solo la polvere di riso e poi, per un giorno, per Ala non c'è stato più niente da mangiare. -Qua siamo come in stato di guerra-, ha detto Mahdi. Dalla Giordania giungevano intanto notizie preoccupanti. -Manal e stata colta da una crisi isterica. Una notte ha preso la "Mercedes" del padre per recarsi, pare, al ponte di Damia. Ma è uscita di strada e ora è ricoverata in ospedale a lrbid-. Mahdi, che in passato ha scontato quattro anni e mezzo di carcere per apparte¬ nenza ad Al Fatali, afferma che gli israeliani gli hanno fatto capire che se lui -cooperasse- con loro, le tribolazioni avrebbero subito fine. • Quando hanno visto che non cedevo — ha proseguito — ??ii hanno detto: "Allora chiedi aiuto ad Arafat"-. Invece che al leader dell'Olp. Mahdi si è rivolto alla stampa israeliana e ad alcuni deputati di sinistra. Il suo caso ha fatto scalpore, ci sono state anche interpellanze in Parlamento. -La famiglia di Manal — ha ricordato Mahdi — era contraria al trasferimento della figlia ni Cisgiordania. Sostenevano che gli israeliani sono gente crudele. Per convincere Manal a sposarmi, le ho fatto vedere Tel Aviv, ho cercato di convincerla che anche fra di loro ci sono persone dotate di buon cuore. L'aiuto che ho avuto da due deputati ha confermato questa mia speranza-, f.a.

Persone citate: Arafat