Morì una donna, cinque medici a giudizio

Morì una donna, cinque medici a giudizio Morì una donna, cinque medici a giudizio Imputati di omicidio colposo il primario, due aiuti, due assistenti del Martini Nuovo - La vittima ricoverata per la frattura di un femore - Il perito: «Gli ortopedici non tennero conto dell'insufficienza renale» Cinque medici del Nuovo Martini di via Tofane sono stati rinviati a giudizio. Risponderanno di omicidio colposo per la morte di una paziente. Sono: il primario del reparto di ortopedia, professore Luigi Tos, i suoi due aiuti Enrico Fiorio e Antonio Borracino. e gli assistenti Marcello Vespasiano e Maria Grazia Barberis. Secondo il sostituto procuratore Anna Maria Loreto sono responsabili del decesso di Eugenia Maria Corso, vedova Gastaldi, avvenuto il 4 giugno '86. I familiari della Corso, tramite l'avvocato Minni, si sono costituiti parte civile contro gli imputati e sono già stati risarciti dalle assicurazioni dei sanitari e dell'ospedale con 34 milioni. Eugenia Maria Corso aveva 78 anni, fu ricoverata il 30 maggio- era caduta in casa, s'era fratturata il femore della gamba destra. Morì il 4 giugno. I suoi parenti presentarono un esposto alla Procura della Repubblica, fu disposta una perizia. Affidata al dottore Claudio Cardellini, è il cardine dell'accusa. Per il perito, la paziente soffriva di una grave forma di insufficienza renale. "Gli ortopedici, però, non dettero il corretto rilievo alle risultanze degli esami di laboratorio, troppo tardi cominciarono le necessarie terapie-. Dopo il deposito della perizia, il sostituto procuratore Loreto ha interrogato il professore Tos e i dottori Fiorio, Borracino Vespasiano e Barberis. Difesi dagli avvocati Ettore e Gino Obert, Zancan, Balosso. Volante e Almondo, hanno respinto ogni addebito e contestato gli esiti della perizia d'ufficio con una perizia di parte, svolta dal professore Pier Luigi Baima Bollone. Il primario, Borracino e Fiorio figurano anche nell'inchiesta che il pretore Giorgio AlgosMno conduce per un episodio del luglio '87: ampu¬ tarono una gamba ad un giovane. Maurizio Milano, precipitato da una finestra del suo appartamento al terzo piano di via Chiomonte 5 bis. La madre di Milano, Elisabetta Coppola, li ha denunciati per lesioni colpose ed ha chiesto un risarcimento di un miliardo: -/ medici hanno sbagliato, potevano salvare l'arto di mio figlio-. La perizia del professor Gallinaro del Cto ha scagionato gli imputati: -Hanno agito nel modo migliore, hanno fatto tutto quanto era nelle loro possibilità-. L'istruttoria era così destinata a concludersi con il proscioglimento con formula ampia dei sanitari, ma la madre di Maurizio Milano ha presentato un'altra perizia, compiuta dal professore Baima Bollone. in cui è sollevato qualche dubbio sull'operato degli ortopedici del Nuovo Martini. Per scrupolo, il pretore ha riaperto il caso e affidato una nuova perizia al professore Camillo Lievre e al dottor Varetto. Pare comunque molto difficile che. per i medici, ci siano sgradite novità.

Luoghi citati: Loreto, Milano