Manca: «Scuse a Montanelli»

Manca: «Scuse a Montanelli» Il presidente della Rai interviene sul caso dell'intervista cancellata Manca: «Scuse a Montanelli» «E' stato un macroscopico errore, forse per l'eccesso dì zelo di un funzionario» - Il Popolo difende la scelta dei dirigenti dell'ente - E Palazzo Chigi smentisce l'ipotesi dì un intervento di De Mita nella vicenda - Agnes invita il giornalista «ad un incontro riparatore davanti alle telecamere, anche a Domenica In» ROMA — -Non sta né in cielo né in terra censurare Montanelli e negargli l'accesso a ima nostra trasmissione. E'stato uno spiacevolissimo, grossolano, macroscopico errore-. Così Enrico Manca presidente della Rai commenta il caso -Montanelli-Domenica In- scoppiato dopo che al giornalista è stata cancellata (per -inopportunità-i l'intervista prevista nella prossima puntata del varietà domenicale. I responsabili della rete avevano giudicato incongrua la presenza di Montanelli, nei fatui spazi di un varietà, a pochi giorni dalle roventi polemiche che hanno opposto il direttore de II Giornale al presidente del Consiglio De Mita sul -caso Irpinia-. Enrico Manca, valigie pronte per il lungo weekend, pronuncia proprio la fatidica parola -censura- e prosegue in questa inequivocabile retromarcia che comprende un •invito riparatore e urgente per Montanelli- e una precisa indicazione di responsabilità: •Temo abbia ragione Indro a definire questo episodio l'effetto di un eccesso di zelo da parte dei funzionari Rai-. Per -funzionari» Manca intende il capostruttura Brando Giordani e, presumibilmente, anche Carlo Fuscagni, direttore di Raiuno (senza il suo nulla osta non si sarebbe potuta cancellare l'intervista a Montanelli). Continua Manca: -Mi sento di affermare che l'errore è stalo compiuto in buona fede. L'episodio francamente mi stupisce, perché Giordani è un ragazzo intelligente", n «ragazzo- Giordani, 30 anni di servizio in Rai, ex vicedirettore del Tg2 (-/io scelto di occuparmi di spettacolo perché lo giudico un mondo più serio- ), dice: -Se stiamo giocando al gioco del cerino, va bene, il cerino acceso me lo prendo io-. Timori per la sua poltrona? -Serenamente nessuno-. Ma quello scoppiato ieri non è esattamente il fuoco di un cerino: il pei ha chiesto la convocazione urgente della Commissione parlamentare di vigilanza -per discutere in sede parlamentare di questo gravissimo gesto di regime-; lo stesso ha fatto il socialista Aniasi: i radicali hanno rivolto una interrogazione al presidente del Consiglio, definito la Rai -rozza e maldestra-. I liberali Biondi, Costa e Martino propongono l'abolizione del canone, mentre i missini annunciano una -sacrosanta ribellione contro gli arroganti di viale Mazzini-. La segreteria repubblicana sollecita il governo a introdurre rimedi, affermando che «con il no a Montanelli si è toccato il fondo-. Per il dp Jervolino il caso Montanelli -è l'ulteriore di¬ mostrazione dell'uso privatistico e autoritario del servizio pubblico da parte de-. Roberto Formigoni, vicepresidente del Parlamento europeo, chiede la convocazione alle Camere di Manca e del direttore generale Agnes -per ristabilire da capo i criteri del servizio pubblico-. Infine il sindacato dei giornalisti Rai si dice 'preoccupato-, chiede •chiarimenti-, invita l'azienda «a mandare in onda la già programmata intervista del collega Montanelli-. L'unica voce a pronunciarsi in favore della decisione Rai è quella del Popolo, organo della de, che in una nota giudica -non priva di legittimità la scelta di soprassedere all'intervista- e definisce la polemica •un caso fasullo-. E negli ambienti di Palazzo Chigi si nega l'ipotesi di un intervento del presidente del Consiglio nella vicenda. Paolo Occhipinti, conduttore dello «spazio intervistedi -Domenica in», conferma le sue dimissioni e dice: -Ritornerò in Rai solo per fare l'intervista a Montanelli-. Manca ha una gran voglia di ridimensionare tutto: -Abbiamo appena approvato il bilancio in pareggio, siamo cresciuti negli ascolti e nella qualità dei programmi. Vorrei che questo spiacevole episodio non venga strumenta¬ lizzato per vanificare o mettere in cattiva luce un'azienda in ottima salute-. La via d'uscita, ideata d'intesa con Agnes (•almeno su questa vicenda il mio giudizio e il suo coincidono-), è quella di invitare Montanelli a una prossima puntata di «Domenica ino -dove lui preferisce-. Dell'invito si è occupato Agnes in persona che dalle nevi della Marmolada, ieri mattina, ha telefonato due volte a Montanelli senza però riuscire a parlargli. •Rimane uno degli ospiti più graditi — ha detto ieri Fuscagni — e vogliamo rinnovargli l'invito. Non c'è stata nessuna censura politica, anche il solo pensarlo ci mortifica-. Per parte sua Montanelli ha affidato la propria risposta a un corsivo (intitolato -Il (mis)fatto personale-) che oggi compare sul Giornale: •Dalle giustificazioni, piuttosto goffe, addotte dai dirigenti di via Teulada, e dalle loro assicurazioni che la tv di Stato è sempre pronta ad accogliermi a braccia aperte, si potrebbe dedurre che io sono ansioso di comparire sul loro video. Li sfido a citare un solo caso di mia sollecitazione- e conclude: • Quei dirigenti non sforzino quindi le loro braccia, le richiudano pure-. Pino Corrias

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