In rosso la bilancia valutaria

In rosso la bilancia valutaria A novembre è andata in passivo per oltre ottocento miliardi di lire In rosso la bilancia valutaria Intanto dal fronte bancario giungono segnali di ascesa dei tassi per la clientela - Bnl, Banco di Roma e Santo Spirito si muovono per primi In 11 mesi attivo di 3089 miliardi ROMA — Novembre in «rosso» per la bilancia dei pagamenti, anche se continua la corsa degli investimenti stranieri in Italia. Nel mese scorso i nostri conti con l'estero hanno registrato un «buco» di 826 miliardi contro un saldo attivo dì 1656 miliardi di novembre '87. Va rilevato, però, che dopo molti mesi di netta prevalenza dell'ingresso dei capitali stranieri in Italia sui capitali in uscita dall'Italia, si è verificato il fenomeno inverso. La spiegazione della congiuntura può avvenire in vari modi: innanzitutto l'assenza, nel mese preso in esame, di operazioni specifiche sull'euromereato; l'atteggiamento dei fondi di investimento. Resta comunque costante la pressione degli afflussi di capitali dall'estero che hanno viaggiato, anche nel mese scorso, al ritmo di mille miliardi. Nei primi undici mesi dell'anno, comunque, la bilancia dei pagamenti italiana ha registrato un avanzo di 3089 miliardi a fronte degli appena 363 dello stesso periodo dell'87. Questo spiega la solidità della situazione valutaria del Paese che è passata indenne attraverso il rialzo generalizzato del costo del denaro nell'intera area Sme. Lo scorso mese di novembre, secondo quanto rende noto la Banca d'Italia, -attraverso le aziende di credito si è avuto un afflusso di fondi pari a 2766 miliardi. Conseguentemente la posinone creditoria netta verso l'estero della Banca d'Italia e dell'Ufficio italiano dei cambi è aumentata, al netto degli aggiusta- menti di cambio, di 1940 miliardi'. Sempre a novembre «si sono avuti deflussi netti di capitali italiani pari a circa 1700 miliardi, di cui oltre 800 per movimenti di portafoglio, a fronte di entrate nette di capitali esteri per circa 1000 miliardi: Il mese scorso, dunque, diversamente da quanto era accaduto in quelli precedenti, sono stati soprattutto i movimenti di capitali ad influire sul disavanzo: era dal giugno di quest'anno invece che i deflussi netti di capitali italiani all'estero venivano più che compensati da entrate nette di capitali dall'estero. Ad esclusione del massiccio passivo di settembre (-2306 miliardi di lire) è da maggio che la bilancia dei pagamenti chiudeva in costante attivo. -Alla fine di novembre — prosegue la Banca d'Italia — le riserve ufficiali nette erano pari, ai cambi dell'ultimo giorno, a 81.515 miliardi, di cui 37.925 oro; 30.567 valute convertibili; 10.405 disponibilità in ecu; 1237diritti speciali di prelievo; 1701 posizione Fmi; 320 passività a breve». • IZVESTIA — L'Unione Sovietica, con le delibere del Consiglio dei ministri sulla liberalizzazione degli scambi economici con l'estero approvate all'inizio di dicembre, ha compiuto un notevole passo in avanti verso l'auspicata integrazione intemazionale della propria economia. Un editoriale dell'organo del governo rimprovera tuttavia alla delibera del 9 dicembre di non aver fatto adeguati passi in avanti sul «problema centrale», quello valutario, 'La maggior parte degli economisti (sovietici) — scrive il quotidiano—comincia a rendersi conto che soltanto un corso dì cambio emerso da un libero mercato monetario può servire da criterio oggettivo ed attendibile dell'efficacia degli scambi con l'estero». In questo senso sono da 'approvare in pieno» alcune misure previste dal nuovo documento: l'adozione a partire dal primo gennaio 1991 di un nuovo cambio del rublo nei rapporti economici con l'estero; una rinuncia graduale ai coefficienti monetari differenziati (sono 6080) che si usano attualmente; l'introduzione nel 1990 di un'aggiunta pari al 100% in favore delle valute estere rispetto al cambio ufficiale del rublo. II ministro Amato

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