«I diritti dei miei libri alla colf»

«I diritti dei miei libri alla colf» «I diritti dei miei libri alla colf» Sorprendente testamento dello scrittore-editore vicentino Neri Pozza • La collezione di quadri andrà al Comune, a patto che crei una galleria d'arte DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VICENZA — Le ultime righe sono quasi illgegibili, un • geroglifico» scritto in ospedale 50 giorni prima della fine. Ma le disposizioni fondamentali del testamento dello scrittore-editore vicentino Neri Pozza, morto il 6 novembre scorso per un male incurabile, non lasciano dubbi. Una cinquantina di opere d'arte (tra cui quadri di Pissarro, Utrillo, Casorati e De Pisis) vanno al Comune di Vicenza «a patto che entro un anno le esponga in una nuova galleria d'arte moderna". Alla sua governante, Elda Manica, Pozza lascia invece i diritti d'autore dei suoi libri ed altre opere. n testamento, comparso prima della sua pubblicazione ufficiale sul settimanale «Nuova Vicenza», è stato steso in sei tappe, cioè su sei | schede diverse per un totale di quindici fogli. Il tutto dall'estate dell'84 fino al settembre scorso. All'avvocato Sandro Anesini, curatore testamentario, spetta un compito non del tutto facile. Dovrà infatti «investigare» su alcune disposizioni dello scrittore vicentino in parte superate dagli avvenimenti. Infatti alcune opere presenti nelle prime schede sono state poi donate dallo stesso Pozza. L'editore-artista lascia cosi al Comune di Vicenza un piccolo patrimonio (si parla di circa un miliardo in quadri). Un elenco di tutto rispetto, con sei Maccari, due Semeghini, due Rosai, tre De Pisis, tre Virgilio Guidi, un Mafai, un Utrillo (anche se Neri Pozza ha sempre avuto qualche dubbio sulla sua autenticità), un Attanasio Soldati, due Bartolini, due Boccioni, un Casorati, un Severini e un Pissarro. Sulla donazione al comune vicentino però, Pozza non ammette deroghe: -Se entro un anno non saranno esposte nella nuova Galleria — dice il testamento — unmio collaboratore di fiducia le ritirerà». Oltre ai diritti d'autore, che andranno alla governante, con il suo testamento Neri Pozza cede alcuni bronzi al museo veneziano di Ca' Pesaro e alcuni libri alla Fondazione Cini -con l'impegno di esporli e tenerli aperti". Il resto del patrimonio (tra cui numerose incisioni, bronzi e terracotte) finirà agli eredi, i fratelli Rino e Lara Pozza Breganze, e alla casa editrice. Perché l'eredità -serva a produrre libri — scrive Pozza nel testamento — come nella tradizione della casa editrice». a. m.

Luoghi citati: Breganze, Comune Di Vicenza, Vicenza