«Aspettavo Anghessa»
«Aspettavo Anghessa» «Aspettavo Anghessa» Interrogata la libanese arrestata a Linate «Una missione per liberare i prigionieri Usa» MILANO — Aline Rizkallah, la libanese di 36 anni arrestata in ottobre all'aeroporto di Linate, è stata interrogata nel carcere di San Vittore dal giudice istruttore Paolo Arbasino. Al momento dell'arresto la donna aveva con sé valuta americana falsa, un sacchetto contenente una cinquantina di grammi di polvere bianca, che gli inquirenti hanno sospettato fosse eroina, e le riproduzioni fotografiche di alcuni americani tenuti in ostaggio in Libano dalla «jihad islamica». La Rizkallah, assistita dagli avvocati Cillario e Bonari, ha respinto ogni addebito, ammettendo di essere stata mandata in Italia nell'ambito di una operazione che avrebbe dovuto portare alla liberazione dei prigionieri statunitensi. La donna ha dichiarato che quel giorno aveva un appuntamento alla farmacia dell'aeroporto con Aldo Anghessa, il misterioso personaggio che si dice legato a vari servizi segreti, ma il fermo avvenuto alla dogana impedi che l'incontro avvenisse. Quanto alla polverina, ha negato che si trattasse di sostanza stupefacente. Era solo una medicina non registrata, ha spiegato. Per accertare l'autenticità della lettera, gli avvocati Cillario e Bonati chiederanno una perizia calligrafica, mentre una perizia chimica è in corso sulla polverina. Nel corso dell'interrogatorio, la Rizkallah ha negato di sapere che i dollari di cui era in possesso fossero falsi. -Ho visto prelevarli in banca-, avrebbe aggiunto. Per confermare la versione della libanese Aldo Anghessa si è presentato nell'ufficio dell'aw. Cillario, dicendosi disposto a testimoniare in maniera ufficiale. tAnsai
Persone citate: Aldo Anghessa, Anghessa, Bonati, Cillario, Milano ? Aline, Paolo Arbasino
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