Malone emergenza

Malone, emergenza E' preoccupante l'inquinamento del torrente Malone, emergenza Secondo i tecnici dell'Usi di Cuorgnè la percentuale di veleni è tale da mettere in forse la sopravvivenza della flora e della fauna LOMBARDO RE — Allarme per il Torrente Malone. La percentuale di sostanze inquinanti presenti nell'acqua è tale da mettere in forse la sopravvivenza stessa della flora e della fauna. Ad affermarlo è l'Ufficio d'igiene della Usi 38 di Cuorgnè, che, con i Colleghi delle Usi di Settimo e Chivasso, sta ultimando uno studio sullo stato di salute dell'Orco e del Malone. Nella scala da 1 a 5, utiliz¬ zata dai tecnici per determinare lo stato d'inquinamento, il Malone può essere collocato al terzo posto, mentre il Po, uno dei fiumi più disastrati, tra il 3° e il 4°. I dati raccolti in questa prima fase di analisi, conclusasi proprio pochi giorni fa, non lasciano dubbi: occorre intervenire al più presto se si vuole dare un futuro al corso d'acqua. Le cause principali del 'disastro ecologico', se- condo gli esperti, sono da ricercare negli scarichi industriali, quelli derivanti dalle lavorazioni chimiche. L'accumulo di sedimenti provoca infatti la lenta scomparsa dei microinvertebrati, quegli organismi che vivono nell'acqua e in base ai quali si determina lo stato di salute dei fiumi e torrenti. Nel Malone, a partire dal territorio di Front questi organismi scompaiono quasi del tutto. Restano soltanto quelli meno pregiati, in grado di sopravvivere anche in condizioni difficilissime. Sono infatti gli stessi che si trovano nel Po, con una percentuale altissima di sanguisughe, animali abituati anche a vivere nelle acque marciscenti. Ma la causa non è soltanto lo scarico di sostanze chimiche, bisogna anche aggiungere il materiale organico. L'unione di questi due tipi di inquinanti provoca delle reazioni difficilmente smaltibili. Situazione migliore invece per l'Orco, dove lo stato di purezza dell'acqua è stata una sorpresa anche per i tecnici. Alcide Sorta, responsabile sanitario dell'Usi 38, non ha dubbi: «A Locano siamo riusciti a rintracciare 20 tipi diversi di microbi invertebrati. Tra questi anche i "piecotteri", una specie quasi irreperibile in Piemonte». Certamente anche in questo caso ci sono problemi di inquinamenti, ma pesci e fauna non hanno subito danni.