Così il San Paolo fa i conti con antichi resti romani

Così il San Paolo fa i conti con antichi resti romani Mura dell'80 avanti Cristo sotto la nuova filiale della banca a Ivrea Così il San Paolo fa i conti con antichi resti romani Per recuperare i reperti, modificato il progetto che prevedeva l'installa/ione d'un caveau IVREA — Gli ultimi a dover fare i conti con i Romani sono stati i dirigenti del San Paolo. I lavori per la nuova sede della filiale eporediese della banca hanno, infatti, subito un ritardo di oltre due anni in seguito alla scoperta di importanti reperti archeologici di epoca romana, affiorati nella zona destinata inizialmente ad ospitare il caveau. II progetto originario dell'architetto Annibale Fiocchi è stato modificato per permettere agli archeologi di effettuare gli scavi e riportare alla luci.- tratti di mura e di lastricato risalenti all'81) a.C. »JVe7lo stesso tempo bisognava conciliare la salvaguardia e la valorizzazione della scoperta con le esigenze della banca — osserva il direttore Felioiano Della Mora — la filiale con i suoi 97dipendenti è una delle più importanti del San Paolo ìiella provincia. Da tempo cercavamo una soluzione alternativa all'attuale sede: la scoperta dei reperti romani ha ritardato i nostri programmi, anche se oggi possiamo offrire al pubblico un edificio dalle fondamenta sloriche'. Dopo i primi ritrovamenti e l'immediato blocco dei lavori da parte della Sovrintendenza, il San Paolo ha destinato consistenti risorse per la ricerca. Spiega Luisa Brecciaroli. funzionarla della Sovrintendenza che ha seguito la campagna di scavi:-La collaborazione con la banca ha dato risidtati notevoli e soprattutto ha permesso in tempi ragionevolmente contenuti di completare il nostro lavoro. E' venuto alla luce un importantissimo nucleo precedente di parecchi anni la nascila della colonia romana di Eporedia». Impiegati e clientela del San Paolo potranno cosi convivere con una consistente parte di quell'Ivrea romana che già in passato ha portato ad interessanti scoperte. A volte il rapporto fra Ivrea e la civ;ltà romana è stato difficile, specie quando i ritrovamenti hanno determinato la sospensione di lavori pubblici con strascichi giudiziari per gli stessi amministratori. E' successo per il collettore fognario che ha portato alla scoperta sul Lungodora di reperti e al rinvio a giudizio per il sindaco Fogu ed altri amministratori del consorzio appaltatore, accusati di omissioni dal pretore per non aver bloccato immediatamente gli scavi ed informato la Sovrintendenza. Dicono in Comune: 'Quando si scava, soprattutto net centro, le sorprese non mancano. Purtroppo le risorse dell'ente pubblico non prevedono questi tipi di ritrovamenti che possono bloccare per anni opere di grande importa7iza~. Negli ultimi tempi, i rapporti fra Ivrea e le sue origini romane sono fortunatamente migliorati. La nuova sede del San Paolo di via Cuniberti è ormai ultimata e sarà inaugurata a febbraio, compresa anche la zona interessata agli scavi. Dal ministero per i Beni culturali, nelle scorse settimane, sono arrivate alcune centinaia di milioni per il recupero dell'anfiteatro che rischiava di cadere in rovina. Guido Novaria