Amato mantiene invariati i tassi di Valeria Sacchi

I mercati alla prova dell'89 Capital gain, riforma della Borsa e rafforzamento del secondario i I mercati alla prova dell'89 Si chiude l'anno del rinnovamento mancato ■ Insediato il nuovo vertice di Piazza Affari - Oggi i risultati dell'ultima asta Bot Amato mantiene invariati i tassi MILANO — I lassi non devono salile ma non possono scendere. E' questo il messaggio che il Tesoro lancia al tramonto del 1988. un anno estremamente difficile per chi ha dovuto gestire un debito pubblico in ascesa nei confronti di un pubblico sempre più difficile. Oggi verranno resi noti i dati dell'ultima asta Bot dei lt<88. l'anno che ha visto sfondare il tetto dei 200 mila miliardi dei Buoni del Tesoro in circolazione e che ha registrato, lungo tutto l'annata, una costante preferenza per i titoli a breve scadenza. Ma vediamo, in attesa di un bilancio più completo, il quadro dell'offerta sul mercato monetario m quest'ultimo scorcio dell'88. dominato a livello internazionale da tensioni al rialzo sul fronte del costo del denaro. BTP — Il ministro del Tesoro ha indetto ieri l'asta dei Buoni Poliennali del Tesoro di fine anno. Verranno offerti titoli per 5 mila miliardi di lire; il godimento dell'emissione avrà inizio con 1*89 e la durata dell'emissione sarà quinquennale. L'interesse nominale offerto e del 12.50' < e il prezzo base d'asta e fissato a 99,80 lire su cento di nominale. li rendimento effettivo lordo è del 12.95'; mentre al netto delle tasse saia dell'n.29'; (non tenendo conto, come è ovvio, delle spese di commissione bancarie). Le operazioni d'asta si chiuderanno il 29 dicembre mentre il giorno prima si chiuderanno le prenotazioni per il pubblico. Rispetto alla precedente emissione di Btp quinquennale non ci sono variazioni nelle condizioni di offerta. A metà novembre l'asta (la prima per questo titolo dopo l'abnorme successo dei mesi precedenti sulla base di criteri diversi di assegnazione) vide una richiesta di Btp per 8264 miliardi contro un'offerta di 3500 miliardi. Il Tesoro, insomma, rilancia questa formula, forse quella di maggior successo di quest'anno che sconta il pesante fiasco della matricola Cto, varato nel momento e in condizioni d'offerta davvero pessime. C'è, per finire, una piccola novità: è prevista l'emissione di una modesta quota di titoli (importo 35,6 miliardi) destinata al rinnovo di Buoni del Tesoro nominativi in scadenza. La prenotazione, in questo caso, potrà avvenire dal 2 al 5 gennaio. CCT — Amato rilancia anche sul fronte dei Cct. E' stata disposta l'emissione di Certificati di credito del Tesoro a cedola semestrale variabile e della durata di cinque anni per un importo di duemila miliardi. Anche in questo caso le condizioni sono invariate ri- spetto alla precedente emissione che risale a ottobre. II mercato ha decretato il fallimento delle proposte del Tesoro dato che solo 850 dei 1500 miliardi offerti furono sottoscritti dal pubblico. n prezzo è di 99,10 lire su cento di nominale. Per la prima cedola il tasso è del 6.25V; con rendimento effettivo lordo annuo pari al 13.15r/r che si riduce all'I 1,47% al netto delle imposte. La sottoscrizione potrà essere effettuata dal 2 al 5 gennaio. BOT — Si chiude stamane, con l'annuncio dei risultati, l'88 dei Bot. L'anno è stato caratterizzato da un prudente e graduale calo dei rendimenti nei primi sei mesi. L'impennata intemazionale dei tassi ha impedito ad Amato di proseguire nella sua manovra. La seconda parte dell'88, perciò, e stata condizionata da un recupero dei prezzi su cui hanno influito, oltre alla dinamica del costo del denaro, le condizioni sempre più difficili del debito interno che, a fine luglio (dati disponibili nel bollettino della Banca d'Italia), ammontava a 924.551 miliardi di lire. I titoli trimestrali sono passati perciò dal rendimento del 9,83'* di fine gennaio al 10.50% di metà dicembre mentre gli annuali sono passati dal 9,12 di gennaio a 9,96 (asta di dicembre) con una punta del 10,25% di settembre. u. b. De Mita raffredda Piana Affari MILANO — La Borsa di Milano ha un nuovo presidente, Attilio Ventura, e un nuovo vicepresidente, Carlo Borroni. Entrambi sono stati eletti ieri dal nuovo comitato direttivo che risulta così composto: Ventura, Borroni, Leonida Gaudenzi, che è stato eletto consigliere anziano, Angelo Alessandro Composte Ila, Giovani Soldan, Gianluigi Maturri, Claudio Cappelli e Gianluigi Milla. Sia Ventura che Borroni sono già addentro nel «mestiere», dal momento che facevano parte del precedente comitato direttivo e, inoltre, Ventura è stato negli ultimi anni vicepresidente a fianco di Ettore Fumagalli. Ettore Fortuna è stato confermato nella carica di direttore generale della Borsa, Alberto Sessa in quella di segretario generale. Mentre il comitato ufficializzava i nuovi vertici, il parterre chiudeva una mattinata abbastanza attiva, con scambi intomo ai 1S0 miliardi. L'indice Comit ha però ceduto qualche punto, terminando a 588,61, in ribasso dello 0,32%. Sul listino hanno certamente pesato le dichiarazioni relative ad una possibile tassazione del capital gain. Ieri, in occasione del consueto incontro di fine anno, il presidente del Consiglio De Mita ne ha di nuovo fatto cenno, dichiarando: -Nel programma di governo abbiamo previsto la tassazione delle rendite finanziarie, subordinando però la decisione all'adozione di provvedimenti in tal senso da parte della Commissione Cee» e aggiungendo che «non si può escludere che l'Italia possa adottare il provvedimento entro il 1989-. D tasto «capital gain» non piace a Piazza Affari che, puntualmente, reagisce ad ogni Ipotesi di questo tipo con uno scivolone. Lo stesso è accaduto ieri, anche se in modo contenuto, ma tanto è bastato per invertire la tendenza dei giorni precedenti. Cosicché, ad eccezione di alcuni titoli della scuderia Fiat, come Ili, im e Gilardini, di Montedison e di Italcementi, la mattina si è conclusa con parecchie flessioni. In realtà, se la tassazione andasse nel senso di una cedolare secca, l'eventuale provvedimento avrebbe un impatto relativo. Molto più grave sarebbero invece i riflessi se non si scegliesse questa strada. Nel complesso, si sono ridimensionati parecchi titoli che nei giorni precedenti ave-, vano avuto i migliori spunti, segno che il mercato, anche quando ostenta baldanza, rimane nel fondo assai insicuro. Tra gli assicurativi, sono dunque scesi Assitalia, Usa, Milano, Toro e Lloyd. Generali, dopo aver chiuso a 44.600 scendevano a 44.300, e anche Ras perdeva nel dopolistino 370 punti. Più irregolari i bancari, con progressi per Lanano, Credito Commerciale e Bancoroma, perdite per Cat-. tolica del Veneto, Agricoltura e Lavoro. Piuttosto trascurata la Fiat, sempre ben scambiata Montedison. Quanto a Stet, è rimasta praticamente invariata a 3851 lire. Un discorso di fine anno, e di fine mandato, ha tenuto ieri anche il presidente uscente della Borsa, Ettore Fumagalli. Discorso breve nel quale, Fumagalli, più che del passato, ha parlato del futuro: -Il disegno di legge presentato ieri dal sottosegretario Sacconi è un corpus completo che guarda avanti*, ha detto Fumagalli. «£' una proposta che comporterà certamente molte critiche, ma che servirà come documento base di discussione, in un confronto che mi auguro democratico. E io spero che i tempi dell'iter siano brevi. Perché l'importante è di mettere gli operatori di Borsa italiani in grado di competere con quelli europei e non di subire i colleghi europei». il comitato di Borsa ha promesso agli agenti di cambio di inviare loro al più presto il testo completo della proposta Sacconi. Molti di loro preferiscono dunque attendere di leggerla nella esatta formulazione, prima di arrischiare dei commenti. Valeria Sacchi

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