Rottami sparsi per 120 chilometri

Rottami sparsi per 120 chilometri Si è disintegrato a diecimila metri d'altezza: recuperate le scatole nere Rottami sparsi per 120 chilometri La Thatcher è accorsa sul luogo del disastro - Una rivendicazione dei Guardiani della rivoluzione iraniani - La Bbc parla di pista libica nostro servizio LONDRA — E Boeing Pan Am si è disintegrato in volo, a 10 mila metri d'altezza. Forse una bomba, forse l'improvviso cedimento delle strutture portanti. Più nessuno ipotizza attcrraggi d'emergenza falliti, o un guasto ai motori. Ieri mattina, mentre la polizia interrogava a Lockcrbie gli abitanti della zona del disastro (281 morti: 259 tra i passeggeri e 22 tra la gente del posto), cercando un filo logico tra racconti spesso contraddittori, è giunta una telefonata rivelatasi decisiva: 120 chilometri più in la avevano trovato rottami fumanti^ Una corsa in auto, per trovarsi davanti a brandelli di vestiti, valigie, un sacco della US Mail. Soltanto un'esplosione ad altissima quota poteva far giungere tanto lontano i relitti. Altre conferme sono giunte da Prestwick, il centro di rilevazione aerea nella cui zona stava transitando il Boeing Pan Am. Un controllore di volo ha visto sparire improvvisamente il punto luminoso del jet sui suoi monitor, ma quello più potente, per un attihio, ha disegnato come una piccola stella filante, subito sbiadita: là traccia dei vari tronconi che stavano precipitando. Dovrebbero essersi incendiati già prima di raggiungere il suolo, ma curiosamente nessuno, nel villaggio, ha visto. Cosi l'ipotesi dello scoppio in volo, almeno nei primi momenti, è stata sottovalutata, anche se resta la più plausibile per spiegare l'improvviso silenzio radio. ■Le due scatole nere (in realtà quelle del Jumbo sono arancione) potrebbero dirci qualcosa in più sugli attimi immediatamente successivi all'esplosione, ma un 'collasso energetico totale' del velivolo non avrebbe lasciato alcuna traccia. Già recuperate dagli inquirenti, sono all'esame di 12 specialisti: la prima contiene i dati globali sul volo, la seconda registra tutte le conversazioni degli ultimi 30 minuti. Anche il ministro degli Affari scozzesi, Malcolm Rifkind, e l'ambasciatore americano nel Regno Unito, Charles Price, recatisi sul posto ieri mattina, hanno sposato la tesi -esplosione- come l'unica suffragata da circostanze di fatto. A questo punto i pareri si dividono. Qualcuno accusa l'usura di un jet che aveva or¬ mai 19 anni e malgrado le severissime revisioni potrebbe aver ceduto, improvvisamente. A quella velocità, l'aria che penetra in una cabina pressurizzata ha il potere deflagrante d'un esplosivo. Ma esplosivo vero poteva esserci, su quel Jumbo, magari il raffinato semtex, che non viene rilevato dal metal detector. I servizi segreti inglesi lo conoscono bene, perché resta il prediletto dell'Ira. Forse. l'hanno imbarcato a Francoforte, oppure a Londra. Ma il -sabotaggio- — come l'ha chiamato il dirigente lata David Kyd — potrebbe essere avvenuto anche in altro modo. -Passeggeri e bagagli in,transito di fatto sono parzialmente esentati da tutta una serie di accertamenti. E' possibile che l'ordigno sia giunto a Londra con un altro volo. Se esiste la complicità d'un addetto, riesce facile imbarcarlo con gli altri bagagli tra i molti pacchi natalizi-. Kyd, che dei sistemi aeronautici è profondo1 conoscitore, respinge l'ipotesi usura: «/ Boeing sono mollo solidi, quasi carri armati del cielo. Perché precipitino in questo modo occorre qualcosa di veramente anormale-. Nel 1985, ad esempio, un aereo della giapponese Jal -perse» la coda e il timone ma restò in volo ancora venti minuti prima di schiantarsi. Riesce facile, a questo punto, l'analogia con il Boeing dell'Air India che nel 1985 esplose non lontano dalle coste irlandesi, trascinando nell'Atlantico il suo segreto e i cadaveri di 329 passeggeri. Se bomba è stata, si punta alla pista mediorientale. Oli Stati Uniti non hanno compagnie di bandiera, e la Pan Am — prima che una gravissima crisi economica la falcidiasse — veniva tradizionalmente considerata l'alfiere di Washington nei cieli. Esistono nemici storici, dunque potenziali mandanti, come la Libia e l'Iran, ma anche di fresca data: per esempio gruppi oltranzisti palestinesi che vogliano far saltare le trattative Usa-palestinesi o, stando ad Arafat, frange del Mossad israeliano. Ieri l'Olp si è affrettato a smentire che qualunque sua componente risulti coinvolta definendo •insensata- l'ipotesi. Con una telefonata d'incerta paternità alla Associated Press londinese, i «guardiani della rivoluzione islamica» hanno invece rivendicato espressamente l'attacco. Sarebbe una rappresaglia per l'Airbus di Teheran che gli Stati Uniti abbatterono per errore alcuni mesi fa. La Bbc cita anche una -fonte libica» che si sarebbe attribuita l'attentato, ma non esistono riscontri. Yasmin Siddiqui, una donna di nazionalità non precisata a bordo nella tratta Francoforte-Londra, cita un passeggero -dal comportamento sospetto-. -Sembrava mediorientale. Al controllo passaporti era agilalissimo. Gli accertamenti sono stali molto lunghi, poi l'hanno lasciato passare-. E' una pista vaga, ma gli investigatori tedeschi, britannici e americani non vogliono trascurare alcun elemento. La sciagura ha sconvolto il mondo, da Margaret Thatcher, recatasi in Scozia per esternare il suo cordoglio, alla regina Elisabetta che ha parlato di -choc-, ai tanti premier o presidenti che ieri inviavano messaggi di condoglianze. L'America piange i 37 ragazzi della Syracuse University, in rotta verso la patria dopo il semestre a Londra, e ricorda quel sacco postale che racchiudeva assegni per i terremotati armeni, un gesto di solidarietà su cui è calata la notte. e. st.

Persone citate: Arafat, Charles Price, David Kyd, Elisabetta, Malcolm Rifkind, Margaret Thatcher, Thatcher, Yasmin Siddiqui