Il riso crescerà senz'acqua di Gianfranco Quaglia
Il riso crescerà senz'acqua Il cereale «asciutto» messo a punto al Centro ricerche dell'Ente risi Il riso crescerà senz'acqua Le nuove varietà non dovranno essere sommerse: lavorazioni più facili, meno inquinamento DAL NOSTRO INVIATO MORTARA — E' una scoperta che potrebbe rivoluzionare secolari consuetudini di coltivazione e stravolgere antichi adagi. Va rivisto il proverbio secondo cui il riso «nasce nell'acqua e muore nel vino». E' arrivato il cereale -asciutto- o «a secco», che non ha più bisogno di sommersione: un riso che si coltiva e cresce come il grano e il mais e. al massimo, richiede irrigazione artificiale o l'aiuto della pioggia. Se ne discuteva da anni, la scienza inseguiva un sogno che ora si è trasformato in realtà al Centro ricerche di Mortara dell'Ente nazionale risi. In questo laboratorio all'avanguardia — primo centro europeo del settore, una specie di università della risicoltura — genetisti e agronomi hanno messo a punto una «linea- di riso che non fa mistero delle sue ambizioni. Prima in vitro, poi in campo, al riso del futuro (chiamato •con la strana sigla di «Twt» o -Orna 25/43/1-, da Centro ricerche Mortara) è già stato raccolto. I risultati sono stati presentati ufficialmente all'ultimo congresso internazionale di risicoltura che si è svolto a Vercelli. In quell'assise mondiale la scoperta italiana ha destato estremo interesse da parte di studiosi europei, statunitensi e orientali. I padri del -Twt», Mario Moletti e Giorgio Baldi, invitano alla cautela, ma non nascondono la loro soddisfazione. D cereale rivoluzionario sta per essere iscritto nel registro nazionale delle varietà e quindi può entrare di fatto in produzione dall'anno prossimo. Dice Moletti: -Noi raccomandiamo prudenza, perchè non vorremmo che le richieste superassero le effettive disponibilità. C'è curiosità da parte di molti agricoltori della provincia di Pavia e nel Vercellese. Alcune aziende ci hanno chiesto di provare e nella prossima campagna sarà seminato un centinaio di ettari-. Quali sono i vantaggi e le caratteristiche del riso -a secco»? Risponde Moletti: -Innanzitutto una precisazione: nessun cereale può crescere senza apporto dì acqua. La differenza rispetto al riso tradizionale deriva dalla mancanza di sommersione della risaia. Il -Twt- è seminalo in primavera con lo stesso sistema adottato per il (frano e il mais, cioè all'asciutto. Le pianticelle cre¬ scono e soltanto in un secondo tempo, a giugno, a seconda della frequenza delle piogge, si interviene con un soccorso idrico sporadico. In ogni caso è una tecnica non sostitutiva della metodologia tradizionale ma da applicarsi in alternativa e soltanto in circostanze particolari, là dove c'è carenza idrica; oppure nelle zone cosiddette di rispetto, vicino alle città e ai paesi-. n riso nato in laboratorio appartiene alle varietà dei semifini, è molto resistente e dovrebbe rispondere alle esigenze dei consumatori moderni i quali cercano un prodotto che tenga bene la cottura. Uno degli obiettivi delle équipe di ricercatori e genetisti che fanno capo a Moletti e Baldi era quello di ricercare una linea antinquinamento. -Dopo gli ultimi problemi e le polemiche relative all'uso di diserbanti sarebbe stato assurdo tralasciare l'aspetto ambientale. Ebbene il riso all'asciutto ha il pregio di un minor inquinamento idrico. I diserbanti, infatti, sono utilizzati in misura minima: in assenza di acqua, alcune alghe non proliferano, cosi pure sono assenti parassiti e animali acquatici. Insomma, il controllo delle infestanti e facilitato e richiede un minimo impiego di quei fitofarmaci che sono stati messi sul banco d'accusa-. Anche dal punto di vista della resa il nuovo cereale ha già dato risultati lusinghieri: circa 70 quintali per ettaro, raggiunti nelle condizioni migliori. Gianfranco Quaglia Mortara. 11 Centro ricerche dell'Ente nazionale risi, dove sono state messe a punto varietà di riso da coltivare senz'acqua
Persone citate: Baldi, Giorgio Baldi, Mario Moletti
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