E' Monaco l'esempio da imitare di Giampiero Paviolo

E' Monaco l'esempio da imitare E' Monaco l'esempio da imitare ROMA — E' il tormentone di fine anno. Pagate le tredicesime, s'inizia la convulsa caccia al regalo di Natale: e, con implacabile puntualità, il traffico metropolitano va in tilt, gli ecologisti scendono ir. piazza per reclamare il sogno della 'Vivibilità-, tassisti e tramvieri incrociano le braccia perché -cosi non si può andare avanti-. Ritrovano fiato le Cassandre di città, spuntano statistiche vecchie e nuove: Milano, Catania, Genova, Torino e Roma in testa per inquinamento atmosferico e acustico. Gli amministratori rispondono spesso con provvedimenti di emergenza, dove l'improvvisazione ha la meglio sulla serietà. Le potenti lobby dei commercianti guardano con sospetto alle iniziative dell'ultima ora. a volte la protesta si trasforma in -serrate-. E le polemiche si sprecano. L'ultima vede in campo il segretario dell'Unione Consumatori, Vincenzo Dona, e la Confesercenti. Dona: -Siamo indignati. Di fronte a una situazione insostenibile, ci troviamo a fare i conti con risposte inadeguate. E i commercianti? Ancora una volta dimostrano la loro grettezza-. Dalla Confesercenti, il responsabile delle relazioni esterne. Roberto Perugini, spiega: -Come facciamo ad approvare proposte che penalizzano tanto noi quanto la clientela? La nostra opposizione è invito a riflettere-. E Franco Goy, architetto torinese tra i maggiori esperti del traffico, aggiunge: -E' inutile chiudere i centri senza interventi sulle infrastrutture-. Anche in questo campo andiamo male. Secondo l'Aci mancano 30 mila postipareheggio a Roma. Napoli e Bari, oltre 20 mila a Torino, Milano. Palermo. La rete di metropolitana è il sogno ancora proibito di molte città; il gradimento del trasporto pubblico è reso più basso dalla scarsità di corsie preferenziali che aumentino la velocità; insufficienti i taxi: 5000 a Roma e Milano, 2000 a Napoli, 1500 a Torino, 100 a Bari: sono 15 mila a Londra e 20 mila a Madrid. Spesso gli amministratori si rivolgono a consulenti stranieri (è il caso di Bologna, che ha affidato a Bernhard Winlder un piano per il traffico); Winkler è l'eroe di Monaco, una delle città più visitate dai tecnici italiani. •Ma a Monaco — insiste Goy — possono cantare su interventi che hanno modificato il volto della città. I sottopassi pedonali, ad esempio, che in Italia sono rari-. Gli ingegneri del traffico sostengono che un semaforo per i pedoni dimezza la -capacità- dell'incrocio dove è collocato. E non è uno scherzo: i grandi crocevia sono attraversati, ogni giorno, da oltre 100 mila auto. Il cuore delle grandi città è quasi sempre nehe zone più antiche, concepite per la circolazione di pedoni o. quando va bene, carrozze. I problemi di Napoli, Roma. Firenze, in parte di Milano e Torino, derivano innanzi tutto dalla «capacità- delle strade. E Alberto Rogano, autore di molti piani di riordino, sostiene da sempre che »Ve strade sono come i tubi dell'acquedotto: passa un certo numero di litri d'acqua, gli altri si devono per forza mettere in coda-. I Comuni stanno lavorando ai Piani Urbani di Traffico (Put); c'è la legge Tognoli, con supermulte e, soprattutto, fondi per parcheggi. Si parla di istituire «pedaggi» per accedere al centro, con sconti proporzionali al numero di passeggeri per auto (in Italia la media è di 1,40 occupanti per vettura). Ma questo è il futuro: per Natale '88, come i bimbi cattivi delle fiabe, dovremo accontentarci del solito cocktail di gas e rumore. Giampiero Paviolo Milano. Il traffico automobilistico è molto intenso in tutte le strade che circondano la «zona chiusa» (Foto Tarn-Tarn)

Persone citate: Alberto Rogano, Bernhard Winlder, Franco Goy, Tognoli, Vincenzo Dona, Winkler