Gli Usa: lo teniamo d' occhio di Ennio Caretto

Gli Usa: lo teniamo d' occhio Gli Usa: lo teniamo d' occhio DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Oli Stati Uniti hanno ammonito Arafat che dovrà stroncare il terrorismo «in tutti ì gruppi associati all'Olp, diretto contro Israele o contro qualsiasi altro Paese-, rendendolo così responsabile anche della pace in Cisglordania e a Gaza. Lo ha detto al Washington Post il capo dell'antiterrorismo del Dipartimento di Stato, l'ambasciatore Paul Bremer, dopo i nuovi, sanguinosi scontri nei territori occupati. n duro messaggio, ha affermato Bremer, è stato consegnato dagli Stati Uniti all'Olp nel colloquio di Cartagine in Tunisia dell'altro ieri. «Con le dichiarazioni all'Onu a Ginevra — ha affermato l'ambasciatore — Arafat ha assunto un impegno antiterrorismo preciso a nome del Comitato Esecutivo dell'Olp: risponderà perciò di tutte le fazioni che la formano o la appoggiano, non solo della corrente con cui s'identifica». Se ha ragione Bremer, esponente dell'ala dura del reaganismo, Washington ha introdotto un fattore nuovo e potenzialmente pericoloso nello scenario mediorientale: Arafat rischia infatti di venire accusato per la rivolta dei palestinesi in Cisgiordania e Gaza, e il premier israeliano Shamir di avere una giustificazione per qualsiasi repressione, n negoziatore di Cartagine, l'ambasciatore Pelletreau, ha preso leggermente le distanze da questa posizione, consapevole che rischia di rendere impossibile in partenza il dialogo con l'Olp. Ma è chiaro che per realizzare progressi sostanziosi il presidente eletto Bush dovrà abbandonarla. Già s'intravedono 1 segni di questa svolta: 11 più importante è che il nuovo segretario di Stato Baker intende sostituire sia Bremer sia gli altri filoisraeliani dello staff di Shultz. Bremer ha rilasciato un'intervista al Washington Post dopo che Shultz aveva ordinato lo stato d'allarme in tutte le ambasciate americane all'estero, specialmente in Medio Oriente e in Europa, a cominciare da quella di Roma ritenuta tra le più esposte al. terrorismo. Bremer non ha nascosto il timore che siano i nemici di Arafat a scatenare un'ondata di attentati, e ad alimentare la rivolta in Cisgiordania e a Gaza. Come dovrebbe punire 1 componenti dell'Olp responsabili di nuovi attentati, ha concluso l'ambasciatore, così Arafat dovrebbe denunciare le altre organizzazioni che li commettono. -Non gli chiediamo tuttavia di assicurare alla giustizia i leader dell'Olp che in passato si sono macchiati di attentati, come Abu Abbas — ha sottolineato Bremer —, il dirottatore dell'Achille Lauro». In un'altra intervista al Washington Post, un anonimo alto rappresentante dell'Olp ha confermato che il terrorismo è stato al centro del colloquio di Cartagine. "Abbiamo respinto ogni addebito per il sangue versato nei territori occupati- ha aggiunto subito. "Noi non pratichiamo il terrorismo in nessun luogo: quel sangue è dovuto alla repressione israeliana-. L'anonimo esponente palestinese ha quindi rovesciato l'argomentazione di Bremer. 'L'Olp—ha ricordato — ha collaborato in passato con i servizi di sicurezza di Washington per prevenire attentati contro cittadini americani: ma la collaborazione deve essere reciproca, perché riprenda, bisogna che gli Stati Uniti pongano fine alla violenza antipalestinese di Israele nei territori occupati-. Questa intesa segreta durò dal '74 all'82, quando Israele invase il Libano e ne scacciò l'Olp. L'esistenza di un accordo clandestino Usa-Olp, stipulato dal presidente Ford e dal segretario di Stato Kissinger, è stata confermata ufficiosamente dal governo Reagan due settimane fa. L'accordo fu il motivo per cui gli israeliani chiesero e ottennero da Washington l'impegno a non negoziare direttamente con l'Olp a meno che Arafat non accettasse la risoluzione 242 dell'Orni sulla integrità territoriale di Israele e ne riconoscesse resistenza. Interpellato dal Washington Post, Bremer ha affermato che 'è troppo presto per stabilire se la collaborazione possa riprendere-. 'Ma non ci spiacerebbe essere informati in anticipo dall'Olp di eventuali piani terroristici nei nostri confronti- ha sottolineato. L'ambasciatore si è affrettato a precisare che né questi né altri problemi sono oggetto di negoziati. Ennio Caretto