Crocetta lustrini e racket di Ezio MascarinoMarco Neirotti

Crocetta, lustrini e racket Nel cuore del mercato dopo una lettera a La Stampa e alla Procura Crocetta, lustrini e racket Telefonate di avvertimento: «C'è corrente, attenta al raffreddore» - Intimazioni secche ai vecchi ambulanti «Vattene, cedi il tuo posto» - Una denuncia: «C'è un gruppo di pressione che fornisce denaro, merce, uomini» Licenze vendute a 250 milioni, banchi «affìttati» a 4 milioni il mese - Un giro di affari di 60 miliardi all'anno E' inizio d'autunno. Una donna telefona in questura: affannata e sbrigativa, parla di 'racket-. La invitano in ufficio, ma lei risponde: •Mandatemi qualcuno, non voglio che mi vedano lì-. Appuntamento in un bar. Al sottufficiale racconta del suo banco alia Crocetta, di telefonate allusive («C'è corrente, attenta al raffreddore») e di altre drastiche: • Vattene. Cedi il posto-. Un inchiesta nasce e subito muore: la donna non testimonia, si trasferisce in un mercatino di periferia, 'meno soldi, più sicurezza-. E' metà dicembre. In questura — primo piano, stanza 15. Sezione anticrimine organizzato — sui tavoli degli ispettori Merico e Sterpone tornano gli appunti di quella mancata indagine: ora sono accanto a un esposto dove i mali del mercato si chiamano -minacce mafiose', -protezioni malavitose», riciclaggio di -denaro sporco-, articoli -di dubbia provenienza-. E poi: -Non sono solo normali ambulanti, c'e un vertice die fornisce denaro, merce, uomini-. La denuncia è anche nell'ufficio del procuratore capo della Repubblica, Scardulla: sarà lui a decidere. Quella lettera e arrivata anche a La Stampa e siamo andati alla Crocetta a interrogare la gente che intorno a quella piazza vive e lavora. Mercato anomalo rispetto alle altre piazze torinesi, se mai l'ha avuta, ha perso la connotazione di -rionale-, i banchi di alimentari sopravvivono soffocati in un'area che offre la percentuale più alta di abbigliamento: su 183 posti fissi (dove ruotano circa 600 licenze), due terzi offrono abiti, pelli, scarpe, borse. Una licenza del genere viene venduta anche a 250 milioni, l'-affitto- può costare fino a 4 milioni al mese. -Affittare» le licenze, però non si dovrebbe» Leggi e regolamenti parlano- di •rappresentanza-: se il titolare è impedito da gravi motivi, può affidare la gestione a persona di fiducia che opera in nome suo. Non succede sempre così: le -rappresen lame- ufficiali sono una set tantina l'anno, sconosciute le -occasionato», pagate sotto banco. Secondo alcuni, estorte. Sessanta miliardi l'anno è quel che la gente, si dice, spende su questa piazza. Ogni settimana 50 mila persone girano tra questi banchi. C'è anche chi viene da lontano, due volte la setti mana pullman arrivano da Grenoble per shopping. E' facile farsi raccontare il bene; difficile il male. Ma qualcosa emerge: -Ero malato, avevo dato la rappre sentanza a un ragazzo di fiducia. Mi telefonavano: ti sostituisce chi diciamo noi. Alla fine ho ceduto, ho affittato a chi volevano loroLoro chi? -Non lo so-. La paura è regina, un vecchio ambulante confessa in dialetto: -Sono siciliano. Al mio paese c'è un proverbio: chi è sordo, nudo e cieco vive a lungo-. In un rapporto al questore, il capo della Mobile. Aldo Faraoni, a lungo diri- gente deU'Anti-crimine organizzato, ha scritto: -I casi che si conoscono sono una minima parte di quelli reali. La situazione è allarmante e il fenomeno delle estorsioni sta assumendo proporzioni sempre più vaste. Tanti pagano e tacciono-. Sui ricatti si sono messe insieme cifre, ma viziate da un sommerso insondabile. Alla Mobile i tentativi d'estorsione denunciati in città risultano soltanto 50 nell'82. 58 nell'83. 48 nell'84, 37 nell'85. 27 nell'86. 32 nell'87, 30 nell'88. Ma la realtà è diversa. Alla Confcommercio, in un sondaggio. 4500 commercianti di Torino e provincia hanno confessato di aver -sùbito tentativi di estorsione. Se ne parlò anche in un conve¬ gno dell'Ascom e il procuratore aggiunto Marzachì confermò: -Il fenomeno esiste e bisogna fronteggiarlo con coraggio». Le risposte a un questionario diffuso dal giornale -Osservatore terziario- rivelano che il 13r'r degli operatori ha subito pressioni. E sull'-Osseruatere- un ambulante della Crocetta taglia corto: -In questo mercato c'è la mafia-. I sindacati di categoria, impegnati a difendere la maggioranza che lavora con serietà, sono perplessi di fronte alle denunce di -pressioni mafiose-. Giuseppe Giurato, presidente della Fiva, federazione ambulanti: •Sì, le situazioni'illecite esistono, ma sono minoranza. Il problema è nelle difficoltà dì controlli». Si parla di racket e tutti si meravigliano. Raccontano che dalla metà degli Anni 70 — quando il mercato ha conquistato, anche a colpi di occupazioni abusive, le dimensioni di oggi — i banchi d'abbigliamento sono in gran parte nelle mani di famiglie dalla lunga tradizione ambulante: ma proprio quegli anni furono segnati da bombe, incendi, minacce contro i più tenaci nel difendere il loro lavoro. Le ombre della mala si scoprono in questura: spulciando le licenze, si aprono anche fascicoli con nomi legati a stupefacenti, omicidi, associazione per. delinquere, sparatorie: un ambulante arrestato all'estero per traffico di droga rimase in car- cere per due anni e mantenne la licenza, altri si occupavano del banco; ora ha cambiato attività, di recente l'hanno ferito a pistolettate. Commenta il dirigente della Criminalpol, Sassi: -Il commercio è uno degli obiettivi del racket. Quella denuncia è un campanello d'allarme, qualcosa che frantuma l'omertà. Ce ne occuperemo». Alla Confesercenti, Franco Allutto raccomanda cautela: -Nei mercati esistono problemi, ma spesso si perdono di vista quelli principali per inseguire i meno fondati». E c'è chi suggerisce sospetti duri: Porta Palazao e «abusivi che lafanno■■ dà padroni-, piazza Barcellona e 'cessioni di banchi controllale da un solo boss», piazza Bengasi e 'merce di tutt'altro tipo». IV^erce «sporca» è saltata fuori proprio alla Crocetta: in occasione di -rappresentanze- poco ortodosse, carabinieri e finanzieri hanno sequestrato intere partite di giacche, cinture, borse con i marchi contraffatti. Naturalmente ciò non significa che la Crocetta sia un gigantesco mercato di riciclaggio: tutt'altro. Ma questi e altri episodi dimostrano il tentativo di penetrazione della malavita nella vetrina più lustra degli ambulanti torinesi. Durante le proteste di lunedi scorso per il trasferimento dei banchi, un ambulante ha detto: -Ci mancava anche il Comune. Non abbiamo già i nostri problemi e le nostre mafie?-. «Quali mafie?», gli abbiamo chiesto. Non ha risposto. Ha guardato verso la Chiesa: -Lì dentro c'è una Madonna dipinta: quando non la vede nessuno, chiude gli occhi per non guardare che cosa succede qui-. Ezio Mascarino Marco Neirotti -iiiiiiiiiiiiiiHiiiimiiiimiiiiiiiiiiiniiHiiiiHiii H Al mercato della Crocetta sono 183 i posti fìssi, ma nella settimana si alternano 600 ambulanti

Persone citate: Aldo Faraoni, Franco Allutto, Giuseppe Giurato, Marzachì, Merico, Scardulla, Sterpone

Luoghi citati: Torino