Eros nel calendario dell'Arma di Angelo Conti

Eros nel calendario dell'Arma Immagini senza retorica per rappresentare un «nuovo » carabiniere, più vicino alla gente comune Eros nel calendario dell'Arma ROMA — Eros nel calendario dell'Arma dei carabinieri. Sotto l'albero di Natale i militari si scambieranno la pubblicazione con l'animo un po' incredulo: al posto dei tradizionali dipinti della carica di Pastrengo o dell'incontro di Teano, quest'anno ci sono immagini di carabinieri impegnati ad amoreggiare nei prati con presunte fidanzate od impalati di fronte ai manifesti di un cinema a luci rosse. Il dono dei calendari, elegantemente rilegati con fregi rosso-blu, sottintende sempre particolare simpatia ed affetto verso chi li riceve: andranno ad ornare uffici di magistrati e di colleghi di altre armi, ma faranno la loro figura anche dietro le casse di ristoranti, pizzerie e panetterie. Ogni anno ne vengono stampati 500 mila, che sono rivenduti — al prezzo di costo (1600 lire) — ai 102.000 carabinieri sparsi in tutta la Penisola. Il «Calendario», che è uscito per la prima volta nel 1928. è una pubblicazione annuale il cui direttore responsabile è il generale Giuseppe Tavormina, Capo di Stato Maggiore dell'Arma. Il nuovo look ha una spiegazione ben precisa: -Questa volta — dice il tenente colonnello Clorinto Zocchi, responsabile delle Relazioni Esterne dell'Arma — abbiamo scelto una serie di opere di Nino Caffè, pittore noto per aver rappresentato in mille fogge suore e preti, ma che ha molto amato i carabinieri. Al momento di decidere quali pubblicare abbiamo privilegiato quelle di maggior carica umana». Al Comando Generale si è deciso di chiudere un occhio sulla caustica ironia di certe immagini -perché non è male spiegare alla gente che un carabiniere è soprattutto un uomo, con le debolezze di tutti gli. uomini». Quindi un tentativo di smitizzazione:-Dobbiamo far dimenticare quell'aspetto burbero, con il quale siamo stati sempre raffigurati, per mostrarci più vicino alla gente». C'è inoltre anche un'esigenza di rinnovamento: -Forse certe immagini avevano anche cominciato ad annoiare-. Il commento ai dipinti di Caffè è stato affidato a Mario Soldati, l'autore de «/ racconti del maresciallo', che non nasconde di aver provato -li per lì un certo choc». Accanto alle immagini di un amore bucolico, Soldati scrive •La ragazza sbatte le gambe, tutta aggrappata al suo carabiniere che se la stringe addosso. Ancor più su! I due galleggiano su un'astronave morbida uniti per sempre. La sola cosa che li distingue è la forma inconfondibile della lucerna col pennacchio-. I calendari, che stanno giungendo in queste ore presso le sedi di gruppo — da dove verranno ridistribuiti in tutti i reparti —, hanno destato sorpresa in un ambiente dove, ad esempio, non si riesce a rinunciare alla inutilissima bandoliera o dove un carabiniere che si lascia fotografare senza cappello rischia una lunga punizione. L'aver verificato che, sul calendario ufficiale edito dal Comando Generale, c'è addirittura l'immagine di un collega in alta uniforme che beve una gassosa con la cannuccia, apre insospettate speranze fra chi sollecita da tempo una maggior apertura mentale. Che l'Arma stia cambiando davvero? Angelo Conti

Persone citate: Clorinto Zocchi, Giuseppe Tavormina, Mario Soldati, Nino Caffè, Soldati

Luoghi citati: Pastrengo, Roma, Teano