Muore nella prima rapina la famiglia dona gli organi

Muore nella prima rapina la famiglia dona gli organi Figlio di un ricco imprenditore, lavorava nell'azienda del padre Muore nella prima rapina la famiglia dona gli organi «Così Antonio si è riscattato» - Il giovane era stato colpito alla testa dal gestore di una cartoleria NAPOLI — Per quattro giorni la sua vita è rimasta appesa ad un filo. L'altro ieri mattina si e spenta anche l'ultima tenue speranza; un medico del reparto di rianimazione dell'ospedale -Cardarelli» ha scosso il capo e ha mormorato: -Il ragazzo è clinicamente morto-. I genitori di Antonio Verde, 22 anni, ferito a morte durante la sua prima rapina, non hanno esitato: -Vogliamo clic il suo corpo serva a salvare altre vite umane-. Cosi il cuore. ì reni, il fegato, gli occhi del giovane rapinatore sono stati espiantali dopo un intervento durato 4 ore e messi a disposizione del Centro coordinamento trapianti di Roma. • Donando i suoi organi mio figlio ha fatto del bene al prossimo: si è redento-, dice il padre, che da sabato continua a tormentarsi nel tentativo di dare una spiegazione a quanto e accaduto. Era un ragazzo di buona famiglia, Antonio, figlio di un facoltoso imprenditore edile e di una casalinga. Viveva con la mjdre e due fratelli a Giugliano, un paesone alle porte di Napoli. Il padre Emilio, separato da anni dalia moglie, lo ricorda come un giovane dal carattere fragile: -.Von riusciva a trovare la sua strada. L'avevo preso con me in azienda perché occupasse il suo tempo. Tentavo di parlare con lui, ma non riuscivo ad ottenere risposte. Si, Antonio era incapace di costruirsi un futuro, credo che fosse ossessionato dall'i¬ dea di dover dimostrare di essere qualcuno. Forse per questo si era circondato di strane e brutte amicizie-. Ed è probabilmente per questo motivo che sabato scorso, alle sette di sera, quel ragazzo di buona famiglia la cui unica passione erano le belle macchine ha tentato la sua prima rapina. Si e procurato una pistola, una 357 Magnum. e con due complici ha assaltato una cartolibreria a Qualiano. un centro confinante con Giugliano. -Fuori i soldi-, ha ordinato ad Antonio Battaglia, proprietario del negoziò, che ha finto di obbedire. L'uomo ha impugnato il revolver che nascondeva accanto alla cassa e ha premuto il grilletto, una sola volta. Il giovane e crollato, centrato alla testa, abbandonato dai complici che sono fuggiti. Antonio era già in coma, quando i carabinieri l'hanno portato in ospedale. Il resto della storia la racconta il padre Emilio. -Mi sono precipitato in ospedale, ma lui non riconosceva più nessuno. Quando mi hanno detto che aveva partecipalo ad una rapina mi sono sentito come se il mondo mi stesse crollando addosso. Mi sono chiesto perché l'ha fatto: non certo per soldi, perché ne aveva ìji abbondanza. E non certo perche aveva bisogno della droga, come è siato detto in un primo momento: mio figlio non era tossicomane, lo hanno accertato i mèdici in ospedale-. L'agonia di Antonio e durata quattro giorni. L'altro ieri i medici hanno constatato che il ragazzo era clinicamente morto. -Allora, solo allora miamoglie ed io abbiamo deriso che i suoi organi dovessero essere donati — mormora Emilio Verde —. Se abbiamo avuto attimi di ripensamento? Solo mia moglie, quando ha visto che i medici si preparavano al prelievo mentre il cuore di Antonio continuava a battere. Continuava a piangere, e a ripetere che Antonio non era ancora morto. Sola un sacerdote suo amico e riuscito a convincerla che il ragazzo non era più in vita-. Degli organi estratti dal corpo di Antonio solo le cornee sono rimaste a Napoli. Sono stati consegnati ai chirurghi dell'ospedale -Pellegrini», che sabato prossimo le trapianteranno su una donna di 35 anni, gravemente handicappata dalla nascita. Cuore, fegato e reni sono stati trasportati a Roma. -Ho solo un desiderio — dice il padre di Antonio Verde —: vorrei che almeno un rene di mio figlio sia donato alla madre di un suo amico, gravemente ammalata da an7ù-. Fulvio Miloiie

Persone citate: Antonio Battaglia, Antonio Verde, Emilio Verde, Fulvio Miloiie, Giugliano

Luoghi citati: Napoli, Qualiano, Roma