La signora delle belve di Francesco Fornari

La signora delle belve Ex indossatrice custodisce nel Piacentino 18 tigri, 3 leoni, un orso La signora delle belve «Allevavo cani, poi ho acquistato per caso una leonessa» - Da due anni non si allontana da casa per più di mezza giornata: «I felini sono calmi soltanto se ci sono io» DAL NOSTRO INVIATO PIACENZA — Nella camera da letto, mollemente sdraiata su un tappeto, c'è «Dicke»: quando vede entrare la padrona si rotola sulla schiena brontolando quietamente. Come un micio, con la differenza che ••Dicke" è una tigre siberiana di 14 mesi, con delle enormi zampe e dentorii affilati come coltelli. Ma per Eleonore Schowald. avvenente sipmora di origine tedesca, è soltanto «un'affettuosa compagna eli giochi, sempre i,. cerca di coccole-. L'incontro con il tigrotto siberiano è l'ultimo di una serie mozzafiato: nel giardino del vecchio cascinale nel Comune di Rottofreno. ad una decina di chilometri dal capoluogo, ci sono undici tigri del Bengala, altre sei tigri siberiane. Ire leoni, due leopardi, un'orsa. Per non parlare dei quindici cani (un cartello avverte che mordono), tre cavalli, un numero imprecisato di gatti e un pappagallo, che la bionda signora definisce «la vera belva. E' cattivissimo, cerca sempre di beccare gli incauli che sì avvicinano troppo-. Eleonore Schowald, minigonna ridottissima, le lunghe gambe inguainate in un paio di stivaloni alla moschettiere, pellicciotto (••ecologico", precisa- sulle spalle, si siede SU un divano nel gelido salone della sua casa, più simile all'Arca di Noè che ad un'abit azione, con la gabbia dell'iroso pappagallo, un enorme acquario con pesci multicolori, un topino che si aggira con disinvoltura sul pavimento («Siamo in campagna, cosi in casa ci sono anche i topi-, dice con noncuranza), mentre la domestica, del tutto indifferente, la entrare ed uscire i cani secondo gli ordini della padrona. Ogni tanto un rauco ruggito che sembra provenire dal sottosuolo punteggia la nostra conversazione. Di fronte al mio imbarazzo, la signora Eleonore spiega: -In cantina c'è una delle tigri del Bengala. Ha la bronchite, non può slare fuori al freddo-. Già, perfettamente naturale. Signora, che cosa l'ha spinta a circondarsi di tante bestie feroci? «L'amore per gli animali. Tutti, indistintamente. EU desiderio di fare qualcosa per loro-. Nata ad Hannover, da una ricca famiglia di proprietari terrieri, Eleonore Schowald (che dimostra una quarantina d'anni ma non risponde a domande sulla sua età) ha lavorato per otto anni come indossatrice d'alta moda, contesa dai più importanti sarti europei. «Una vita interessante, anche divertente, ma in fondo mollo fatua. Così, appena ho potuto, ho smesso, ho comperato questa casa e mi sono dedicata all'allevamento dei cani-. Sessanta alani tedeschi, fra i cani più grandi del mondo. Poi un giorno, ad una mostra canina, ha sentito dire che c'era una leonessa in vendita e l'ha comperata. «Si chiamava Elsa: stando con lei ho capito quanto salino essere dolci, affettuosi anche i felini. Quando è morta, cinque anni fa, lio compera'o una coppia di tigri siberiane. Hanno avuto quattro cuccioli: Dicke è una di loro, la più affettuosa. E' un po' timida, per questo la tengo in casa-. E tutti gli altri? «Le tigri siberiane, due leoni, due leopardi e il pappagallo appartenevano ad un Circo Orfei che è fallito un anno e mezzo fa. Per evitare che facessero una brutta fine, le ho prese in custodia. L'orso (Chicchi, una femmina di 5 anni) e l'altro leone arrivano dallo zoo di Como-, Ma come fa a badare a tutti questi animali? «Non è facile. Anche perché le bestie del Circo Togni dovevano restare per poco tempo, in attesa che venissero messe all'asta. Ma di aste non se ne parla ancora. Io le custodisco gratuitamente, ma così non si può continuare. Sinora ho speso 120 milioni per il loro mantenimento, per costruire i recinti. Adesso devono prendere una decisione: io vorrei che me li vendessero: potrei sistemarli in qualche "zoo safari", ben inteso tenuto seriamente. Ho preso contatti col governo indiano: sarebbero lieti di prendere le tigri. Ma non posso disporre di animali che non mi appartengono-. A parte la spesa, la bionda Eleonore deve fare i conti anche con l'Amministrazione comunale e con i vicini. «Mi avevano vietalo di costruire le gabbie, sostenendo che si trattava di terreno agricolo. Quando ho detto che in quel caso li avrei lasciati scorrazzare liberamente nel giardino hanno cambiato idea. Con i vicini e ancor peggio: hanno paura che leoni e tigri possano trasmettere malattie al loro bestiame, dicono che con i ruggiti spaventano le mucche. Sono tutte idiozie-. Agguerrita, ha fatto sapere che, se le toglieranno i felini, accoglierà in casa la collezione di 2300 serpenti di un suo amico tedesco... Da anni Eleonore combatte contro la crudeltà dei circhi. -Ci sono domatori bravi, coscienziosi, che sanno imporsi alle belve senza usare la violenza. Ma sono rari: nella maggior parte dei casi, gli esercizi vengono imposti con la crudeltà. Frustale, scosse elettriche. Quando un animale non serve più viene abbattuto. Queste povere bestie vivono un'esistenza infernale, sono piene di tic, hanno problemi di nervi. Quando ho preso in custodia gli animali del Circo Togni, erano in condizioni spaventose. Vomitavano sangue, stavano male. Adesso sono tranquilli, ma hanno scoppi improvvisi di aggressività, oppure se ne stanno accucciati in un angolo, terrorizzati-. La sua giornata è tutta occupata nella cura di queste belve: al mattino va a controllarle una per una, assiste personalmente alle pulizie delle gabbie, alla distribuzione del cibo. Ogni animale mangia dai tre ai sette chili di carne al giorno. «Tre volte la settimana vado al macello a comperare i pezzi di manzo e di cavallo-. Ma tutto questo è molto costoso... «Me lo posso permettere. C'è chi ha il vizio del gioco: io i miei quattrini li spendo per loro. E sono conteìita-. Da due anni non va in vacanza, non si assenta mai per più di mezza giornata da casa. «Devo essere sempre presente: c'è un uomo che ini aiuta, ma i miei felini stanno tranquilli soltanto se ci sono io». Abituata per anni ad essere al centro dell'attenzione, corteggiata, amata: come mai ha abbandonato tutto questo e, ricca ed avvenente, si e ritirata in questo eremo, sola con gli animali? «Perché quel tipo di vita non mi offriva più emozioni. Mi annoiava. E poi si hanno meno problemi con gli animali che con gli uomini-. Non ha paura? «No. Certo bisogna fare attenzione. Io ormai li conosco, capisco quando sono arrabbiati, se hanno qualcosa che non va. In questo caso evito di entrare nelle gabbie. Ma gli animali sono buoni: basta trattarli con amore-. Mi accompagna al cancello: si ferma davanti alla gabbia di un leone che si struscia contro le sbarre mentre lei lo accarezza sulla testa. Poco lontano una delle tigri uggiola sommessamente: anche lei vuole le carezze. Soltanto l'orsa, intenta a mangiare, sembra indifferente. «E'vero. Kiki e un po' sospettosa. Ma col tempo diventerà mia amica anche lei-. Francesco Fornari

Persone citate: Chicchi, Dicke, Eleonore Schowald, Noè, Orfei

Luoghi citati: Como, Comune Di Rottofreno, Hannover, Piacenza