L'editore «Leonardo» si presenta di Valeria Sacchi
L'editore «Leonardo» si presenta TERZA DIASPORA DALLA MONDADORI: LE FIRME, l PROGRAMMI L'editore «Leonardo» si presenta MILANO — Philip Roth. Garcia Màrquez, Aldo Busi, Christoph Ransmayr, Giorgio Manganelli. E poi George Bush, Liliana Cavani. Benazir Bhutto, la biografia completa di Picasso. Con questa raffica di narratori e di opere Leonardo Mondadori va all'attacco del mercato librario in prima persona: ha infatti il suo nome la nuovissima casa editrice -Leonardo Editore» che ieri ha avuto il battesimo ufficiale a Milano, e che fa capo esclusivamente a Leonardo e a sua madre Mimma. Silvio Berlusconi, che si era offerto di entrare con il 309^, non c'è: Leonardo ha preferito così, nella confusione della legge sull'editoria. -La casa editrice parte con poche persone, nove in tutto. L'immagine è quella di un'attenzione assoluta per la qualità, una spasmodica cura per le traduzioni e l'editing, per la veste tipografica. Forse stupisce che il nostro programma sia ampio, ma ho sempre creduto in un'editoria riguardosa per il mercato e umilmente al servizio dei dh'ersi tipi di lettori-. Con queste parole, un Leonardo emozionato e felice, a fianco della madre e della moglie Katherine, ha spiegato a una folla di amici e gente del mestiere quello che vuole fare. Un'iniziativa che parte dai libri (distribuzione affidata alla Rizzoli) guardando ad altri due settori: i periodici (forse un prodotto nuovo nel 1990, forse un mensile in accordo con una catena Usa) e la produzione televisiva, cinematografica e teatrale. FI programma libri prevede non più di 60 novitn all'anno (-e questa la dimensione, se non si vuole appaltare-> che a sua volta si divide in due blocchi: quello che Leonardo definisce -scrittura creaUva- ovvero •narrativa allargata' e la saggistica. Presto, un piede nei tascabili con otto volumi di - Introduzione alla storia dell'arte» e più avanti i classici, sul modello della Fondazione Valla, ma dedicati a! Medio ed Estremo Oriente -Abbiamo comincialo il primo ottobre, e abbiamo lavorato sodo, con molte soddisfazioni e molti riconoscimenti, ha detto Leonardo. Abbiamo 45 autori sotto contratto, e un intenso carnet d'incontri. Solo per le librerie, ho già in programma 45 colazioni di lavoro con gruppi di otto librai'. Comincia cosi l'avventura del terzo Mondadori che lascia l'azienda di famiglia, dopo Alberto e Giorgio. Uno stillicidio che ha sempre dato vita, seppure con alterne fortune ma sempre con grande spirito battagliero, a nuove iniziative editoriali: una meteora II Saggiatore, anche in seguito alla morte del fondatore; ormai consolidato il gruppo che fa capo a Giorgio Mondadori. Ora è la volta della terza generazione, Leonardo che si mette in proprio, mentre Luca For menton, alla prossima assemblea di maggio, assumerà la carica di vicepresidente operativo della Mondadori a fianco del neopresidente Carlo De Benedetti. Leonardo inizia da capo dopo aver perso in primave¬ ra il lungo braccio di ferro con i cugini Formenton e con De Benedetti. Era il 10 maggio, quando un'infuoca ta assemblea metteva fine alla partita societaria, e nel lo stesso pomeriggio Leonardo annunciava le sue dimissioni da responsabile dei libri della casa di Segrate. Due giorni dopo volava in Spagna per incontrare Màrquez: se tutto andrà bene. -Leonardo» produrrà il primo testo teatrale dello scrit tore colombiano, un mono i logo che sarà recitato da Monica Vitti. Leonardo concentra l'ambizione su pochi titoli all'anno, ma importanti e di qualità, libri di cui si parli. E già moltissimi suoi ex autori, da Camilla Cederna a Luciano De Crescenzo, sono stati contattati. Qualcuno forse convivrà in mezzadria: Busi affida a Leonardo una raccolta di reportages di viaggio, ma resta legato alla scuderia di Scgrate. per la quale ha appena tradotto Alice di Lewis Carroll. Quando un editore appare sul mercato e una buona notizia per molti autori, che vedono cosi salire i loro guadagni. Ma i programmi che Leonardo ha presentato ien a Milano confermano un altro fatto nuovo: la riscoperta dell'editoria di cultura, proprio quella che era stata in parte abbandonata a cavallo degli Anni 80, in coincidenza con la crisi del libro. Da qualche anno il libro è in ripresa, sempre di più: i preconsuntivi 1988 delle Messaggerie Italiane indicano un aumento del \V7c delle copie vendute, la più alta C rescita degli ultimi doaici annL Considerando che le Messaggerie distribuiscono circa il 25'. del mercato della -varia-, se ne deduce che proprio quest'arca torna a essere viva e vegeta. La letteratura, la narrativa di qualità ridiventano un business, e forse un po' di questo merito va a Umberto F.co e alle sue storie che hanno avvicinato il popolo alla cosiddetta -cultura-. Su questi; filone sono di nuovo all'attacco tutte le grandi case editrici, da Mondadori e Rizzoli al gruppo Fabbri-Bompiani ifelice editore di Eco), le medie da Feltrinelli a Garzanti. Rusconi si rafforza, e difatti acquista il 4Q7i di Arcana, mentre dalla Feltrinelli Maria Giulia Castagnone passa alla Sperling & Kupfer che. cosi, potrebbe anch'essa ritagliarsi uno spazio nella narrativa di livello più sofisticato. Questa ventata ha coinvolto Silvio Berlusconi. Non solo egli ha rilanciato l'offerta per la partecipazione Formenton in Mondadori, ma e intenzionato a entrare nell'editoria libraria in prima persona. E difatti Fedele Confalonieri, amministratore delegato della Fininvest Comunicazione, sta organizzando il nuovo settore libri del gruppo, al quale sta per trasferirsi Armando Torno, che lascia quindi il suo tavolo presso le pagine domenicali del Sole 24 Ore. Nella nuova collana di Berlusconi, che sarà varata a primavera, l'impegno è: qualità. Conclusione: l'area cultura rischia di diventare sovraffollata. Valeria Sacchi
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