Alla scoperta del grande Sud nella savana dei termitai

Alla scoperta del grande Sud nella savana dei termitai Alla scoperta del grande Sud nella savana dei termitai IN Madagascar il sistema diffuso in tutta l'Africa dei -Taxi-brousse- e particolarmente efficiente, i mezzi sono meno frequenti ma rispettano un orario pur approssimativo. La partenza per Ihosy è alle 9,30 dalla -gare routière- di Fianarantsoa. Eucalipti, agavi, banani, splendidi fiori rossi si alternano alle risaie che danno quel riso scuro e profumato, l'alimento più prezioso per un malgascio, poi i colli erosi di terra rossa si fanno sempre più aridi, sempre più drammatici nel contrasto violento con il blu del cielo. E' giorno di mercato e continuo è il passare di contadini e pastori sulla via. Suggestivo e un improvviso coro che si alza spontaneo dal gruppo di passeggeri del bus: sembrano armoniosi canti corali polinesiani, sono invece canti religiosi adattati alla musicalità locale. Da Anharamena il paesaggio cambia, alla savana erbosa e alla boscaglia si alternano zone desertiche e sabbiose, è il sud che si presenta, raggiunto dopo 5 ore di viaggio. Ihosy con il suo parco di piante spinose e la strada principale con le case a porticato affondate nella sabbia e nella polvere ne è l'ingresso. I due hotel Zana Motel e Relais Bara sono molto semplici, quasi spartano il secondo, ma con una certa atmosfera coloniale. Il • grande sud - e davvero dimenticato, un confine invisibile lo separa dal resto del Paese. Spostarsi da una località all'altra non è più un gioco, i negozi espongono su grandi lavagne l'elenco delle merci che forse il prossimo aereo porterà, un giornale e venduto e rivenduto finché non si consuma, raramente è di giornata. II caso mi fa incontrare Francesco e Attilio, missionari da 30 anni in Madagascar stabili a Ihosy e ormai legati a questa gente e questa terra. Una vita resa difficile dalla malaria e dalla rassegnazione fatalista che pervade il sud, ma anche illuminata dall'amicizia con i nativi mai intaccata neppure negli anni di tensioni politiche. Per interrompere la sosta a Ihosy mi affido alla gentilezza di negozianti cinesi che trasportano merci lungo il tragitto Ihosy-Toliara, ed eccomi sul camion in direzione sud ovest. Partenza ore 7, arrivo ore 18, undici ore per superare 329 chilometri di strada, pessima però, terra battuta e asfalto corso dai camion. Il percorso da Ihosy a Toliara v forse tra i più belli dell'isola. La strada penetra tra colli aridi e una piana erbosa deserta, la sola presenza umana è quella dei pastori con le mandrie di zebù, semi sommersi dalle alte erbe. E' il Plateau de l'Horobe. Presso i Bara che abitano la zona, il furto del bestiame ha tradizionalmente rappresentato la prova che i giovani offrivano alla futura sposa, per dimostrare il proprio coraggio. In questo modo mandrie indenni cambiavano padrone in una gara di abilità. Oggi commercianti senza scrupoli commissionano i furti per abbattere il bestiame, il reato è cosi diffuso che anche il nostro camion incontra e offre un passaggio a un gruppo di pastori armati di lance, sfiniti per aver seguito da giorni le tracce delle loro mandrie rubate. Si raggiunge il Parco Nazionale di Isalo con il Massiccio dell'Isalo e le sue formazioni rocciose. Per chi ha tempo e una buona guida risalo offre escursioni spettacolari. Improvviso è il mutare del paesaggio, alle rocce erose della citta fantasma dell'Isalo segue un terreno desertico interrotto da alte palme resistenti alla siccità e al fuoco, il loro ciuffo grigio si perde nello spazio incredibilmente rosa della vasta pianura, quasi un miraggio Poi il paesaggio si trasforma ancora e con la fitta boscaglia spinosa anticipa il più singolare ambiente naturale del sud del Madagascar. Imponenti Baobab e zone semidesertiche si alternano alla foresta di Zombisty e di Sakaraka. L'autista del camion, un Vezo che sfrutta ogni pendenza della strada per viaggiare in folle, mi spiega quanto sia poco consigliabile farsi sorprendere dopo il tramonto in strada. Si contraddice però fermandosi ad ogni villaggio per comprare e rivendere carbone, legna, mais e manioca perdendosi in lunghe contrattazioni. Toliara (Tulear), la città bianca, la più calda del Madagascar si sveglia soltanto al tramonto, con le zanzare. Si aprono i disco-bar e i passanti si riversano nella piazza con il grande tamarindo sacro e sulla costa, anche se il mare è lontano, respinto dalla marea. L'Hotel Plaza è l'unico di livello intemazionale. Mora Mora, a sud Anakao e la baia di Saint-Augustìn con un reef che fa impazzire gli appassionati subacquei sono le spiagge più belle. Soprendente la varietà delle conchiglie abbandonate sulla sabbia dorata. Il villaggio Safari Vezo di Anakao un angolo assolutamente unico e indimenticabile. Mare splendido e mutevole per le maree, la vita del villaggio Vezo che coinvolge anche il più distratto dei turisti, il contrasto tra l'estrema naturalezza del luogo (poche capanne semplici ma accoglienti) e una cucina francese eccellente, arricchita dai frutti di un mare generoso, le gite che l'entroterra selvaggio può offrire (lago salato di Tsimanampetsotsa), la sensazione di trovarsi con amici è una miscela speciale di insolita armonia. Poco importa se manca la luce elettrica e se si cena sulla spiaggia, il cielo è stellato come in rari angoli del pianeta. Al largo, l'isola di Nosy Ve antico rifugio di pirati, e terreno riproduttivo dei fetonti che difendono i loro nidi da ogni intruso con grida e voli minacciosi. Chi sono questi simpatici Vezo che abitano la costa sud ovest del Madagascar? Sottogruppo etnico Satollava, sono circa 8000: sfruttando le maree, con l'arpione si dedicano alla caccia nella laguna di pesci, polpi e alla raccolta di conchiglie, ricci, alla pesca con le reti. Le comunità che hanno mantenuto il sistema economico tradizionale hanno conservato il nomadismo. Sulla strada che si snoda nel cuore del -grande sud- e raggiunge Tolagnaro (pista pessima transitabile soltanto nella stagione secca) fra boscaglia spinosa e savana costellata di termitai, un cartello scolorito indica l'attraversamento del Tropico del Capricorno. Dopo aver superato un promontorio che domina la valle e il fiume Onilahy, fra Betioky e Ampanihy e il Paese Mahafaly. Betioky tappa di notevole interesse è un importante centro artigianale del legno scolpito. Nei dintorni ci sono le artistiche tombe Mahafaly, cumuli rettangolari di pietre adornati dalle corna degli zebù sacrificati durante le complesse cerimonie funebri e da pali lignei commemorativi -Aloalo» che rappresentano figure mitiche o scene di vita del defunto. La sosta notturna e ad Ampanihy in un piccolo «Hotely- malgascio. Vasti orizzonti, seducente e monotona savana, bevi ondulazioni del terreno che si coprono delle sempre presenti spine, aloe, baobab imponenti, eccoci nel paese dell'Androy. La povertà e assoluta nei villaggi Antandroy. poche capanne isolate simili a piccole tende da campeggio costruite con assi di legno. La sola ricchezza è una goccia d'acqua e la capacita di trarre da ogni arbusto di questo semi deserto inospitale medicine naturali. Quando la siccità si fa intollerabile anche i cactus e le cicale si trasformano in alimento. Dopo quasi 3 giorni di faticoso viaggio in bus raggiungo Tolagnaro (Fort Dauphin) all'estremo sud est dell'isola. Giorgio Ricatto ATTUALMENTE non esistono collegamenti diretti fra l'Italia e il Madagascar; voli di linea sono operati ogni sabato dall'Air Madagascar da Zurigo e ogni lunedì dall'Air France da Parigi. Il tour operator African Explorer ( tel. 02-862.431 ) organizza soggiorni settimanali sulle isole dell'arcipelago di Nosy Be. Le quote di partecipazione per 8 giorni sono di 2.115.000 lire. Partenze fissate per tutto dicembre per il tour del Madagascar proposto da Novatur (tel. 06-39.65.044). Il viaggio, della durata di 17 giorni, è effettuato a bordo di un minibus privato e costa circa 3 milioni e mezzo. Avventura nel Mondo (tel. 06-58.17.651) ripropone più o meno lo stesso circuito, ma in chiave più avventurosa: gli spostamenti sono previsti con mezzi di trasporto locali e i pernottamenti sono in alberghetti, secondo la disponibilità. Prossime partenze il 15. il 22 e il 2!) dicembre, quote da 2.040.000 lire per viaggi della durata di 22 giorni. m. g. c. 9oar.es-salaam TANZANIA I. Comore c dAmb* MOZAMBICO j Diego Suarez Nampula ^Mozambico Majunjja A K MALAVVI Quelimane Belo V Beira é Inhambane O'maputo 0 Tamatave o / TANANAR1VE / O Fianarantsoa MADAGASCAR Tulear b / ^r-^Fort-Dauphin C Sta Maria OCEANO INDIANO

Persone citate: African, Dauphin, Diego Suarez Nampula, Giorgio Ricatto, Maria Oceano, Mozambico Majunjja