Il Mantegna dei paleontologi

Il Mantegna dei paleontologi Due scheletri e un affresco per ricostruire un altro celebre volto sconosciuto Il Mantegna dei paleontologi RE Mida ha ora un volto, ricostruito dagli archeologi britannici a 2700 anni dalla morte e l'immagine del sovrano dal tocco d'oro ha fatto il prò del mondo Molto più sommessamente, e stato costruito l'identikit di un altro personaggio: Andrea Mantegna Del pittore di corte dei Gonzaga (1431-1506) non si conoscevano autoritratti certi: ma Rodolfo Signorini, oggi il più acuto studioso della -Camera pietà», da poco restaurata nel mantovano castello di San Giorgio pensa di averne individuato uno fra le decorazioni florea li di un finto pilastro, a destra della porta occidentale un volto severo, zigomi alti, naso carnoso, sopracciglia aggrottate, labbro inferiore pronunciato. Vi e un termine d' raffronto che da conferma alla tesi del Signorini: il busto bronzeo collocato nella cappella funeraria dei Mantegna, nella basilica alberi iana di San H l'Andrea, a Mantova, che molti studiosi ritengono riproduca l'artista sessantenne, addirittura con un'impronta dal vero delia quale egli SI esso avrebbe curato la fusione La critica più recente propende per l'attribuzione al Mantegna. anche se le testimonianze sulla sua aiti vita di scultore sono piuttosto deboli Ora la somiglianza tra affresco e busto e fuori discus¬ sione e da credito a un altro supposto autoritratto d'un Mantegna giovane che s'affaccia sul lato destro della ■ Presentazione al tempio ; Berlino. Staatlichc Museuni). Ma daile rarefatte atmosfi re degli storici dell'arte s'è passati di colpo a quelle pragmatiche dei laboratori pei effetto d'una scoperta: i resti mortali di Andrea Mantegna. venuti alia luce alla fine del 1986 durante lavori di restauro della cappella funeraria in Sant'Andrea. Alla Sezione di Palermi ologia umana. Paleontologia ed Etnologia dell'università di Pisa diretta dal professor Francesco Mallegni sono stati consegnati, per gli esami di laboratorio, due scheletri trovati in connessione anatomica e i resti di altri tre individui, incompleti e non in connessione, più un teschio e parte di un sesto scheletro. Il luogo della sepoltura. 1; lapide pavimentale e quella murale sotto il busto non lasciavano dubbi. Ma sarebbe stato possibile indentificare ie ossa del Mantegna? Lattenzionc dei paleontologi pisani si è fissata sullo scheletro di un uomo moltu robusto, alto 1 metro e 7tì centimetri, morto in età superiore ai 70 anni come indicavano lo stato della denta tura e la retrazione della spugnosa nel canale midollare dei segmenti di ossa degli arti Elemento favorevole, il recupero delle ossa facciali, che ha consentito il raffronto con il busto bronzeo e con l'autoritratto della "Camera pietà-. In particolare e stata rilevata la coincidenza delle misure con quelle del busto Collimano anche l'accentuata sporgenza dell'arcata sopracciliare, l'infossamento del naso, leggermente camuso, la mancanza di denti, la forma brachioide del cranio. Mancano purtroppo la squama frontale e la volta. Tutto porta a ritenere che quello venuto alla luce sia lo scheletro di .Andrea Mantegna. Il diottrografo di Mollison ha consentito poi la ricostruzione dei lineamenti e si è ottenuta una evidente conferma che il busto bronzeo raffigura effettivamente l'artista con la fedeltà del calco. Renzo Dall'Ara

Luoghi citati: Berlino, Mantova