Il presepe tra storia e leggenda

Il presepe tra storia e leggenda Una tradizione dal fascino antico anche nell'Era moderna Il presepe tra storia e leggenda Lo storico Michele Ruggiero: «Più rito che espressione religiosa» - In un suo volume, la Natività nelle varie regioni italiane e l'influenza su arte e cultura Il clacson pazzo dell'auto intruppata nel traffico caotico della città ha sostituito il vecchio messaggio della cornamusa per il Natale che si avvicina. L'antica festa ovattata nei veli misteriosi della tradizione cristiana, con la sua espressione nei personaggi del presepe, attorno al Cristo neonato in una stalla, si è ormai decomposta nelle trasformazioni dei tempi. Trovano ancora spazio, nelle case italiane, i pastori in viaggio verso la capanna con la cometa infissa sul tetto di paglia, attorno alla quale sognarono (e pregarono) generazioni di nipotini e di nonni? Risponde lo storico Michele Ruggiero: -Pur avendo perduto i fasti dei secoli passati, non più fatto di costume, talora dimesso, più rito che espressione di religiosità, il presepio oggi denota un rinnovato fervore: rappresenta fascino ed invenzione, si torna ad allestirlo in nome di valori storici e culturali». Ruggiero per anni ha viaggiato dal Piemonte alla Sicilia, ha raccolto e studiato una documentazione imponente. Senza mai confondere Storia e leggenda ha riordinato, confrontato e vagliato il tutto. Ne ha tratto l'essenza in II Presepe italiano (storia di un costume), che l'editrice torinese -Il Capitello» presenta in ricca veste con stampa delle -Arti Grafiche Francesco Bona». Il volume, impreziosito dalla documentazione fotografica, si colloca come tassellochiave nel complesso mosaico della storiografia nazionale. Lo arricchisce di un filone nuovo, che i secoli avevano frammentato e disperso nell'ombra delle grandi vicende storiche. La ricostruzione di Ruggiero, proprio attraverso il presepe, apre mille spiragli alla comprensione del nostro passato. Da essi si scorgono le influenze del presepe sullo sviluppo della pittura, della scultura, dell'arte in generale, oltre alla fede cristiana, •Il presepio — dice l'autore — è anche ingenuità e poesia dell'impossibile». Con una vena di nostalgia ricorda quando da ragazzini si andava alla raccolta della «muffa» per ricostruire in cucina l'evento di Betlemme, con statuine in gesso o cartapesta, perché oggi, dice, -è Natale con il muschio di plastica. La raccolta di quello naturale è proibita» e commenta: ■ Un altro rito che scompare». Sviluppando il capitolo Continuità e tradizioni, Ruggiero traccia una /asta map- pa nella quale il lettore e lo studioso alla ricerca di notizie, allestimenti storici, rassegne, esposizioni, mostre, recite e associazioni si possono districare nella riscoperta di 'un culto che assomma in sé aspetti storici e artistici, oltre a raffigurare una delle più affascinanti manifestazioni dell'animo popolare». E' tutta una lunga carrellata su preziosità antiche e moderno 'trionfo dell'inusitato» nei quali 'il tema della Natività è ripreso in ogni possibile variante: Ma se l'opera si chiude con l'informazione su luoghi e momenti in cui dal presepe si possono ritrovare radici di storia patria, umori mediterranei di arte e di cultura, nelle oltre 170 pagine si avverte l'onestà di uno storico, per il quale -il presepio conserva il fascino di un'indagine incompiuta» e si scopre in Ruggiero una narrativa scorrevole in cui date, situazioni, personaggi, s'intrecciano senza mai aggrovigliare la trama. Dalla citazione dei Vangeli, canonici e apocrifi, alle leggende; dai legami della Natività con le ricorrenze pagane, ai misteri della data, dei Magi, della cometa. Tutto si dipana come la trama di una -saga» millenaria nella quale la realtà rivive nelle interpretazioni di artisti famosi e nell'elevazione di santi, mentre la fantasia si trasforma in riscatto per un'umanità semplice, povera e umiliata. Vito Brasa Roma. Suggestiva Natività, parte di una composizione presepiale di Maria Lamagnu

Persone citate: Francesco Bona, Michele Ruggiero

Luoghi citati: Betlemme, Piemonte, Roma, Sicilia