E' ora piange come 20 anni fa di Lorenzo Del Boca

E' ora piange come 20 anni fa E' ora piange come 20 anni fa Per la vedova di Elio Caviglio, una delle vittime della tragica rapina di piazza Rivoli, la semilibertà dell'ergastolano riaccende la disperazione di quei tragici giorni - «Lui il suo debito con la giustizia l'ha pagato con il carcere e adesso c'è da credere che sia pentito. Ma noi debiti non ne avevamo: eppure abbiamo dovuto pagare anche noi» Pudore, riserbo e probabilmente paura. Paura di sembrare fuori dal tempo o di apparire legati a ricordi troppo vecchi. Il mondo cammina, cambia, si contraddice: quello che era orrore diventa pietà e qualche volta ammirazione. Lei ha perdonato? Teresa Gaviglio piange da due giorni ed è confusa perché le notizie di Pietro Cavallero libero (o semi-libero) ripropongono antiche solitudini e pene incancellabili. •Non voglio vendette, questo è certo soprattutto perché sarebbero inutili. Lui, il suo debito con la giustizia, l'ha pagato con il carcere e adesso, dopo veni 'anni e più dietro le sbarre, c'è da credere che sia pentito. Ma noi debiti non ne avevamo: eppure abbiamo dovuto pagare anche noi. Ogni giorno e ogni ora-. Il marito di Teresa Gaviglio, Elio, lavorava al Credito Italiano in piazza Rivoli ed e stato ferito da una rivoltellata sparata dalla banda di Pietro Cavallero, Adriano Rovoletto, Sante Notarnicola e Donato Lopez durante l'assalto in banca. Un colpo alla spalla. Tutto sommato, la l'e- rita non era grave ma ce n'era un'altra di ferita, dentro, che non si e più rimarginata. -Dopo tre mesi e messo ha avuto un infarto — racconta la moglie — poi un altro, uri altro ancora. Il quarto attacco l'ha .stroncato. Non e più riuscito a recuperare lo stress e la paura di quei giorni. Quella rivoltellata l'ha ucciso poco per volta. Una morte lenta. Lui tentava di pensare ad altro e di non ricordare. Non e andato a testimoniare ai processi e non mi ha mai detto nulla Era contento quando venivano i suoi collcghi che erano stati presenti a quel fatto. Si fermavano per cena, preparavamo la pastasciutta per tutti. Poteva anche scappare una battuta sulla rapina ma lui troncava subito la discussione: "lasciamo perdere, parliamo d'altro". Lo rodeva di dentro-. Come se cancellare uno spicchio di memoria fosse di per sé una medicina e 10 sforzo di rimuovere i ricordi potesse valere quanto una terapia medica. Il 22 gennaio 1964 Elio Gaviglio e uscito di casa per tempo. L'alloggio e rimasto quello di 25 anni fa: la specchiera con la cornice dorata, 11 tavolo lucido, le poltrone di pelle, le seggiole con lo schienale di legno lucido. Ha accompagnato a scuola il figlio che frequentava le medie al Sociale (adesso e medico ad Acqui Terme e a Nizza Monferratoi e poi e andato a lavorare. Come sempre, d'altra parte, assecondando gesti j che con il tempo erano diven' tati abitudine. Mezz'ora doj po l'irruzione dei banditi. Lui ! era in un altro ufficio, non ha sentito il trambusto ed è entrato nel salone della banca. Appena e comparso sulla porta una raffica di mitra. Un proiettile gli ha spezzato la spalla aprendogli una ferita che ha reso necessari 18 punti di sutura. professor Re — ricorda Teresa Caviglio — me l'ha fatto vedere il proiettile. Era deformato. Sembrava una moneta da cento lire-. Accanto a lui Giovanna Freccino ferita anche più gravemente da un colpo che l'ha accecata in un occhio. -Mi hanno telefonato "guardi che suo marito e ferito ed e all'ospedale". Ho pensato a uno scherzo e ho chiamato la banca. Il numero dava sempre occupato e ho dovuto farlo sbloccare dalla Sip. "Davvero e è stata una rapina'.'"E dall'altra porrle: "Si. suo marito e slato ferito" Non ho capito più nulla, ho visto la stanza che girava e che diventava tutta nera. Sono svenuta-. Minuti che pesano quanto le ore. •All'ospedale, a! Martini, parlava, mi diceva di stara tranquilla, che era una cosa da nulla, che si sarebbe aggiustalo tutto. In realta era lui che non era tranquillo. Sono stata anche alle Molinette dove era ricoverata la Frecchio. Lei non era in grado di capire e di rispondere. C'era la madre che piangeva e ci siamo falle coraggio a vicenda. Quanto coraggio abbiamo dovuto metterci in questi anni...-. Lorenzo Del Boca j ' 1 eresa Caviglio ricorda tra le lacrime quei tragici giorni di iti anni la. Il marito Klin

Luoghi citati: Acqui Terme, Nizza Monferratoi